Bofa chiede i danni a Bondi

da Milano

Giornata complicata, quella di ieri, per Enrico Bondi. L’amministratore delegato di Parmalat ha dovuto fare i conti con l’annuncio delle dimissioni del suo braccio destro Guido Angiolini e con gli echi dell’ordinanza con cui un giudice Usa ha dato il via alle azioni riconvenzionali di Bank of America, con una richiesta di risarcimenti al gruppo italiano pari a un miliardo di dollari. Due notizie che hanno contribuito a deprimere le quotazioni del titolo che ha chiuso con un -1,74% (peraltro dopo una settimana positiva).
Quanto ad Angiolini, le tensioni con Bondi, anticipate dal Giornale, erano emerse nei giorni scorsi. Al centro dei contrasti tra i due divergenze tra l’altro nella gestione delle vendita del Parma Calcio. Per il momento Angiolini ha lasciato l’incarico di direttore finanziario di Parmalat, mentre ha mantenuto l’incarico di presidente della squadra. Il Cda del Parma Calcio in calendario ieri gli ha però affiancato un direttore generale con ampi poteri, Carlo Mario Berruti. A sostituire Angiolini è stato chiamato Luigi De Angelis, direttore centrale di Lavazza, che in passato è stato ai vertici di Gim e Smi e ha trascorso 14 anni in Edison (da qui la conoscenza con Bondi).
I maggiori grattacapi sono arrivati però da New York: nella notte tra giovedì e venerdì il giudice Lewis A. Kaplan, lo stesso che in esame la causa intentata da Bondi contro Bank of America, ha dato il via libera alle richieste dell’istituto di credito Usa circa l’eventuale risarcimento dei dani subiti in seguito al comportamento dei manager della passata gestione del gruppo italiano. In seguito al crac Bank of America sostiene di essere rimasta esposta per oltre 647 milioni di dollari di cui 462 non garantiti.
Per il momento si è trattato di una decisione tecnico-procedurale e il giudice non è entrato nel merito: i due procedimenti entreranno nella fase finale tra circa un anno. L’ordinanza arriva però dopo un’analoga deliberazione di qualche settimana fa che ha consentito a Bank of America di cantare vittoria visto che solo due dei 14 «claims» di Bondi erano stati accettati (peraltro anche Parmalat si era dichiarata più che soddisfatta della decisione).
I rapporti tra Parmalat e Bank of America appaiono comunque paradossali.

Cause americane a parte l’istituto di credito è stato ammesso tra le parti civili danneggiate nel processo per aggiotaggio in corsa a Milano che coinvolge Calisto Tanzi e altre 18 persone. Contemporaneamente l’istituto è nel mirino dei magistrati di Parma, dove tre suoi dirigenti sono sotto accusa per bancarotta fraudolenta e l’istituto potrebbe essere chiamato a rispondere in sede civile.

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