"Omar Mateen - l'attentatore che ha ucciso 50 persone in un club gay di Orlando - era uno dei soldati del Califfato in America" rivendicano i tagliagole. Per la Boldrini, l'attentato non è un atto di terrorismo ma soltato "omofobia".
La Boldrini copre le colpe dell'islam
"Un bel tacer non fu mai scritto". Mentre gli Stati Uniti sono impegnati a cucire le ferite provocate da quello che l'organo di propaganda dello Stato Islamico ha definito uno dei loro soldati, la presidente della Camera, Laura Boldrini commenta gli ultimi tragici avvenimenti che hanno colpito la città di Orlando. Un pazzo, un islamico radicalizzato, ha ucciso a sangue freddo 50 persone e ne ha ferite altrettante in un club per omosessuali.
In una nota ufficiale, la Boldrini ha scritto: "Qualunque sia la motivazione che ne è all'origine, a farne le spese è la comunità gay, colpita perchè l'odio omofobo - che qui si è manifestato nel modo più terribile - non sa tollerare la diversità. Esprimo il mio cordoglio e la mia solidarietà alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo americano". Ma come? L'Isis rivendica l'attentato. E la presidente della Camera parla di omofobia? Solo omofobia. Non parla di odio per un'intera cultura? Un odio che continua a mietere vittima, alimentato dai predicatori islamisti.
Di altre opinioni è Giorgia Meloni.
"Ancora una strage in nome dell’Islam. Negare la realtà non aiuterà a risolvere il problema. Siamo stanchi delle parole di cordoglio e di contare i morti" scrive la leader di Fratelli d'Italia.
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