Bondi vuol vendere il Parma con Gilardino

L’obiettivo è alzare il valore del club per rimborsare i creditori: il Milan aspetta

Franco Ordine

Gilardino al Milan è un affare scritto sulla pietra ma ci vuole pazienza per l’ufficialità. Il plotone di cronisti e teleoperatori che stazionano da giorni sotto la sede di via Turati può concedersi una vacanza. Il trasferimento è sicuro. Incerti i tempi, invece, per l’annuncio. Chi aspetta l’attaccante in ritiro a Milanello giovedì può restare deluso. Il nodo non è l’affare Gilardino. Tra la prima offerta di Galliani (21 milioni in tre rate annuali) e la richiesta di Enrico Bondi, commissario Parmalat (30 milioni), la distanza è stata colmata con un atto di reciproca buona volontà: a 24 milioni l’incontro tra le parti.
Il nodo che al momento strozza l’annuncio è il destino del Parma Calcio e le trattative per il passaggio delle azioni Parmalat a un nuovo socio di riferimento. Bondi vuol cedere la scatola piena, con dentro il centravanti, per ricavare dall’operazione una cifra da mettere a disposizione dei creditori. E il Parma con Gilardino ha un valore (circa 30 milioni di euro), senza (dopo la partenza di Frey in prestito alla Fiorentina e l’incertezza legata a Morfeo, di proprietà Inter) ne ha un altro, molto inferiore. Di qui la strategia di Bondi: prima cediamo il Parma, poi il nuovo azionista può trasferire Gilardino al Milan. E i tempi si allungano. Domani il Parma va in ritiro con uno staff tecnico ridotto (ci sono solo Zoratto, vice di Carmignani, Pincolini e un suo assistente): spostata da sabato a domenica la partenza per Sestola.
Il negoziato per cedere le azioni del club procede lentamente. Paolo Pizzarotti, imprenditore molto noto in città, col quale collabora Luca Baraldi, è stato sottoposto a pressione feroce da città, politici, imprenditori. Oggi o domani presenterà una proposta scritta a Collecchio: se la cifra non piacerà a Bondi, riceverà un secco no. E non ne farà una tragedia perché Pizzarotti non è divertito dall’idea di lanciarsi nel calcio. È schivo, non ha bisogno di pubblicità. A quel punto tornerà in alto mare il negoziato: c’è chi prevede persino un recupero della cordata svizzera che fa capo a Gaetano Valenza (con Baldini e Zeman già prenotati), chi spinge per un rinvio della cessione tra un anno. Ma intanto c’è un campionato da preparare: il Parma rischia di presentarsi al via del 28 agosto in clamoroso ritardo. Perciò il Milan, preso atto della situazione, si è messo alla finestra. Gli abbonamenti viaggiano a velocità sostenuta: toccata ieri quota 32mila, segno di grande attesa dei tifosi, salutati da Dhorasoo con una frase a effetto, «è stato difficile lasciare la squadra migliore del mondo». Mentre i riflettori sono puntati sull’asse Milano-Parma, altrove si preparano sviluppi concreti.
È di ieri l’incontro ufficiale tra Inter e Udinese per discutere di Pizarro. Moratti offre 10 milioni, Pozzo ne chiede 15: a 12 si chiude. Ci siamo, insomma. Anche la trattativa con il Real Madrid per Samuel è giunta alla svolta: non è ancora così per Figo, inserito nella lista dei partenti per la tournée in Asia e Usa dello squadrone madridista. A sostegno della politica di Moratti si schiera Marco Tronchetti Provera, suo fedele sostenitore. «Posso solo dire che l’Inter è molto forte», ha dichiarato. Van der Meyde resta: l’olandese lo fa sapere dalla Sardegna in modo perentorio.


La Fiorentina ha chiuso per Fiore: il centrocampista arriva in prestito (con diritto di riscatto) dal Valencia. Il Cagliari ha un nuovo allenatore: Attilio Tesser, 47 anni, esordiente nella categoria. È il successore di Arrigoni che aspetta il Torino, ormai vicino alla cancellazione.

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