Una montagna di denaro alimenta la campagna elettorale più lunga e democratica del mondo, quella americana: dalle primarie, per la selezione dei candidati (quest'anno solo quello repubblicano, visto che Obama corre per il secondo mandato) al voto del 6 novembre. Una montagna di denaro che serve a pagare il tour in lungo e in largo attraverso gli States, i costosissimi spot in tv, il faticoso ma sempre prezioso "porta a porta", le telefonate agli elettori, le lettere, i manifesti e quant'altro possa servire per ottenere visibilità, farsi conoscere e ottenere voti. Per vincere le elezioni, dunque - e prima di esse le primarie - servono buone idee e buona capacità (programmi e leadership). Ma sono necessari anche tanti soldi.
Quest'anno ne verranno spesi più del solito per una ragione molto semplice. Due anni fa la Corte Suprema americana ha eliminato i limiti ai finanziamenti alla campagna elettorale per il Congresso o la Casa Bianca, rovesciando una legge che era in vigore da 20 anni e aprendo la strada ai Super Pac (Political Action Committee). La Corte ha abolito il tetto affermando il principio che una grande impresa ha gli stessi diritti di un singolo cittadino nel manifestare le proprie idee. E, conseguentemente, può fare anche cospicue donazioni, purché non direttamente a un candidato. Ecco, dunque, che entrano in azione i supercomitati: formalmente indipendenti ma di fatto schieratissimi e senza il limite massimo di raccolta fondi fissato a "soli" 2.500 dollari.
Il maggiore Super Pac, quello con più fondi spesi, è "Restore our future" e sostiene l’ex governatore del Massachussets, Mitt Romney. Il gruppo fino ad ora ha speso 11,4 milioni di dollari, contro i 4,5 milioni di dollari spesi da Winning the Future per l’ex speaker della Camera, Newt Gingrich. Endorse Liberty, il Super Pac che appoggia Ron Paul, ha speso 3,06 milioni di dollari mentre Red, White and Blue, che sostiene Rick Santorum, 1,8 milioni di dollari.
Una decisione storica
Il 21 gennaio del 2010 con una decisione per certi versi storica la Corte Suprema rivedeva le regole dei finanziamenti alla politica e spiegava che "non vi sono basi per sostenere che, in un contesto di espressione politica, il governo possa imporre restrizioni nei confronti di eventuali parti penalizzate". Una decisione con la quale stabiliva che chiunque può finanziare senza limiti la spesa per campagne pubblicitarie politiche, pro e contro candidati politicsubito.
Ma paradossalmente questa maggior libertà di azione dei Super Pac sta creando problemi soprattutto al partito repubblicano, con una vera e propria "guerra tra bande" che è scoppiata nelle ultime settimane a colpi di costosissimi spot in tv per delegittimare gli avversari. A onor del vero si spendevano montagne di soldi anche prima dei SuperPac. Ma, secondo alcuni, c'era molta più trasparenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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