L'Ave Maria di Schubert e una piccola composizione di rose bianche. Fuori dalla porta, una coppia di aspiranti sposi che aspetta il proprio turno per scambiarsi le reciproche promesse. Vivono entrambi a Laigueglia, ma hanno deciso di sposarsi qui perché, dicono, Alassio è Alassio. Ad aspettarli, al primo piano del palazzo del Comune, il sindaco Marco Melgrati che, pur lontano dalla figura del prete che dispensa consigli per il futuro, ha se non altro il merito di aver reso la città appetibile per gli innamorati di ogni città. E non solo.
Benvenuti nella cittadina che, negli ultimi anni, ha cambiato così tanto il proprio volto da diventare uno dei gioiellini della nostra Liguria. Tanto da rendersi sempre più appetibile per i turisti di ogni età. Arrivano qui dal Piemonte e dalla Lombardia (85% delle presenze), ma anche dall'estero, e in particolare da Germania, Gran Bretagna e Svizzera (25%). Spulciando la montagna di dati forniti dalla Provincia di Savona, settore Turismo, dal 2000 al 2006, solo per il mese di agosto, si è passati da 35.000 presenze alle quasi 40.000 di oggi. L'incremento, nel solo ultimo anno, è stato del 3,80% negli arrivi e dell'1,79% nelle presenze. Più che altro si tratta di famiglie attirate da un luogo che fa della sicurezza il proprio punto di forza. «La metamorfosi di Alassio - assicura il sindaco - è iniziata nel 1993. Come assessore all'edilizia di allora, trovai una città con tanto di divieto di balneazione e con un arredo urbano a dir poco drammatico. Oggi quel divieto si è trasformato in una bandiera blu per il porto, e la riqualificazione della città può dirsi realizzata quasi completamente». L'altro giorno, ad aggirasi per le vie alassine, era una delegazione di tour operators provenienti da Massachusetts, Minnesota, Washington, Chicago e New York, specializzati nell'organizzazione di viaggi in Italia. E chissà che a partire dal prossimo anno, qui, non si cominci a parlare un po' di più l'americano.
«Come ogni località di mare - continua Melgrati - siamo votati all'accoglienza. E così, in questi anni, ci siamo dotati di nuovi parcheggi: quello sotterraneo di Piazza Partigiani, per fare un esempio, con 360 tra nuovi box e posti a rotazione e un altro nei pressi della stazione che toglierà dalla strada altre 130 auto. E poi puntiamo sulla qualità delle strutture ricettive: basti pensare al Grand Hotel, che era un vero e proprio monumento all'inettitudine delle passate amministrazioni, la cui ristrutturazione sarà completata alla fine di quest'anno con la trasformazione in un albergo a 4 stelle con il più grande centro termale talassoterapico d'Europa». Le sue 70 nuove camere, comprese le tre suites, andranno ad aggiungersi ai 5.569 posti letto dei 105 hotel alassini. Dove, quei visitatori che non possiedono seconde case qui, potranno alloggiare e gustarsi un'estate all'insegna di eventi e manifestazioni che si susseguono nel corso delle settimane. «La cultura è il nostro fiore all'occhiello - sottolinea il primo cittadino -. In questi anni abbiamo inaugurato la Pinacoteca di Levi, trasformato la Chiesa Anglicana in un centro per mostre e concerti di musica classica e di jazz, abbiamo dato il via a premi letterari, riportato la quadreria di Richard West nello studio che ebbe ad Alassio, abbiamo posto le basi per il nuovo teatro da 600 posti a sedere. Senza contare manifestazioni che, come Miss Muretto, ci hanno reso famosi. Ma c'è molta attenzione anche per i giovani, grazie a una politica che favorisce l'attività di discoteche che, come Le Vele e Il Porto, sono le più in voga tra i ragazzi».
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