Stati Uniti, 2005. Ex specializzando in neurologia, Michael Burry è alla guida dell’hedge fund Scion e fa una scoperta clamorosa: essendo basato su mutui subprime ad alto rischio, il mercato immobiliare rischia di crollare da un momento all’altro. Una profezia incredibile, ma lui non ha il minimo dubbio e decide di creare un mercato di credit default swap che gli consente di scommettere contro il mercato immobiliare. Non senza prese in giro e derisioni, Burry tratta con numerose banche che – convinte della stabilità del mercato immobiliare – accettano con enorme piacere.
Inizialmente la grande scommessa di Michael Burry spaventa gli investitori del suo fondo, tanto da chiedere la sospensione dell’attività. Estremamente convinto della sua previsione, il manager va avanti e non arretra di un millimetro nemmeno di fronte alla minaccia degli investitori di ritirare il denaro investito: Burry impone una moratoria per i ritiri. Il resto è storia: nel 2008, in leggero ritardi rispetto alla profezia dell’investitore, il mercato immobiliare crolla. I clienti del fondo non si lamentano più: profitto del 489% con un utile complessivo di quasi 2,7 miliardi di dollari.
La storia di Michael Burry è stata raccontata nel saggio "Il grande scoperto: la folle scommessa che ha sbancato Wall Street" di Michael Lewis e successivamente nel meraviglioso film “La grande scommessa” di Adam McKay. Interpretato da Christian Bale, Burry viene tratteggiato in tutte le sue peculiarità: magliette, shorts, la passione per il rock e le camminate in ufficio a piedi nudi. Ma non è finita qui: la nuova grande scommessa chiama in causa le azioni cinesi.
La nuova grande scommessa di Michael Burry
La ripresa dell’economia cinese non è brillante come inizialmente previsto. La spesa per i consumi e l’attività industriale di Pechino sono cresciute a un ritmo più lento: in altri termini, la ripartenza si sta rivelando debole. E Michael Burry cosa fa? Raddoppia su Alibaba e triplica sul rivale JD.com: la quota del fondo nei colossi dell’e-commerce supera quota 10 milioni. Secondo i dati di Bezinga Pro, le azioni di Alibaba sono in calo di quasi il 4% dall’inizio del 2023, mentre le azioni di JD sono crollate perdendo più del 34%. Nonostante ciò, il manager ha continuato a investire in questi titoli anche nel corso del quarto trimestre.
Gli investitori occidentali hanno frenato i movimenti in Cina a causa dell’aumento delle restrizioni agli investimenti, del rallentamento della crescita e dell’acuirsi delle tensioni geopolitiche. Michael Burry, invece, ha un Big Long sui titoli di Alibaba e JD, le cui azioni pesano per il 20% del portafoglio del fondo Scion. Ora l’attesa è tutta per i risultati del quarto trimestre 2022-2023, crocevia che potrebbe premiare ancora una volta la lungimiranza del manager californiano.
Pechino ma non solo.
Da buon investitore contrarian, Michael Burry ha deciso di puntare anche sulle banche americane: il fondo ha accumulato 150 mila azioni di First Republic Bank, 250 mila azioni di PacWest Bancorp, 850 mila azioni di New York Community Bancorp e 125 mila azioni di Western Alliance Bancorp nel primo trimestre del 2023. Una mossa definita folle da molti addetti ai lavori, ma il genio di San Josè è abituato a lottare da solo contro tutti. E il più delle volte ha avuto ragione…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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