Spread in discesa, ecco cosa significa per l’Italia

Si tratta del valore che misura il differenziale di rendimento tra il titolo di stato con scadenza a dieci anni italiano (il Btp decennale) e l'omologo tedesco, il Bund di pari durata

Spread in discesa, ecco cosa significa per l’Italia
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Lo Spread italiano si è attestato sotto i 120 punti e il trend negli ultimi mesi vede il differenziale Btp-Bund in discesa. Si tratta del valore che misura quanto distacco c'è in termini di rendimento tra il titolo di stato con scadenza a dieci anni italiano, ovvero il Btp decennale, e l'omologo tedesco, il Bund di pari durata. La motivazione principale riguarda il fatto che la Germania sta attraversando un periodo complicato. Nel frattempo il risultato di questo indicatore porta ad alcune ripercussioni nei confronti del Belpaese. Ecco perché.

Lo spread

Nel periodo che va da settembre a ottobre 2023 in Italia lo Spread aveva oltrepassato la soglia dei 200 punti, si tratta di un evento che non avveniva da circa un anno. Nelle scorse settimane, invece, ha preso il via una discesa importante. Il rendimento dello Spread è dato dal tasso di interesse che lo Stato deve versare agli investitori che decidono di comprare i suoi titoli. Infatti se il Paese è particolarmente affidabile gli interessi saranno più bassi mentre se l’economia è instabile il tasso di interesse sarà più alto per convincere gli investitori a comprare.

Qualche numero…

Dall’inizio del 2024 il rendimento, ovvero i tassi d'interesse da pagare agli investitori, è salito nei confronti dei titoli di Stato tedeschi. Il 13 marzo è arrivato al 2,36%, nel frattempo quello italiano è diminuito al 3,59% con una differenza dell'1,23%, quindi 123 punti di Spread. L'Italia sta registrando una performance positiva, in parte grazie alla recente raccolta di una considerevole somma di denaro attraverso la vendita dei suoi titoli di Stato. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, sono stati raccolti circa 114 miliardi di euro, in questa cifra sono incluse anche le vendite del Btp Valore, ricordiamo che la terza emissione del titolo è stata lanciata nelle scorse settimane. Complessivamente, il ministero dell'Economia mira a raccogliere tra i 340 e i 360 miliardi di euro nell'arco dell'intero anno, e al momento sembra che l'obiettivo sia ben in linea con le aspettative.

Le ripercussioni per l’Italia

Per l'Italia, la riduzione dello Spread può essere vista positivamente, ma comporta anche rischi da monitorare attentamente. Considerando i rendimenti dei titoli questi si sono ridotti nelle ultime settimane e si trovano ai minimi da oltre un anno. Tuttavia, analizzando il quadro più ampio, si registra un aumento significativo rispetto agli anni precedenti che si attesta intorno al 3,6%, rispetto all'1,2% all'inizio del 2022. Nonostante i tassi italiani siano diminuiti, rimangono i più elevati nell'intera zona euro, superando anche quelli di Spagna e Grecia.

Il livello del debito pubblico è particolarmente alto e l’incremento dei tassi d'interesse porta a una crescita dei pagamenti degli interessi sui titoli di Stato. Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, il ministero dell'Economia prevede che entro il 2026 l'Italia dovrà pagherà circa 100 miliardi di euro all'anno per questi interessi.

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