Bossi ai gufi di sinistra: "Il Cav ha agito bene Ora andiamo avanti"

Il Senatùr: "Tremonti si è defilato". Sulle pensioni: "Vittoria della giustizia". LEGGI: il testo della lettera. Il pacchetto di misure anti crisi

Bossi ai gufi di sinistra: "Il Cav ha agito bene Ora andiamo avanti"

Respinge al mittente ogni ipotesi di voto anticipato, considera positivo il giudizio dell'Unione europea sulla lettera di intenti inviata dal governo, non risparmia altre frecciate al presidente della Camera, Gianfranco Fini e nemmeno nei confronti del ministro dell'Economia. Il Senatùr, si sa, è uno che non le manda a dire. E per questo, in partenza dall'aeroporto di Ciampino, parla a 360 gradi.

In primis, della missiva su crescita e sviluppo inviata a Bruxelles. "Dalla Ue è venuto un giudizio positivo, ci siamo impegnati, mica potevamo spaccare l’Europa", dice Umberto Bossi, che poi accenna una critica nei confronti di Giulio Tremonti, reo di essersi "defilato sulla lettera". Nessuna acredine, però. Perché "rimango suo amico perché ha fatto il federalismo, ma Berlusconi ha i voti per il federalismo e questo non lo dimentico". Rimane comunque un velato avvertimento a rientrare nei ranghi. Il leader della Lega respinge ogni ipotesi di voto anticipato e dice: "Si vota quando sarà il momento, non è adesso, ora si va avanti".

E poi c'è il tema caldo, quello che sta più a cuore al Carroccio e sul quale il leader di Fli ha montato una polemica nei confronti della moglie di Bossi che si è poi allargata anche in Aula: le pensioni. "Se non avessimo risposto nel modo giusto all’Europa sulle pensioni saremo andati subito al voto, ma Berlusconi ha risposto nel modo giusto", precisa Bossi che però non si prende nessun merito e dice: "Non è una mia vittoria ma è una vittoria della giustizia. Per altro su quelle di vecchiaia scrivete il falso perché non è cambiato nulla".

E naturalmente non poteva mancare un revival della polemica con il presidente della Camera. "Quello di Fini è un momento di rabbia perché si accorge che non conta più niente. Mia mia moglie ha usato le leggi che erano in vigore".

Ma a fare le veci di Fini, ci ha pensato il solito Italo Bocchino, il quale in un'intervista al Messaggero, ha fornito la sua spiegazione del contrattacco di Bossi e della Lega che ha chiesto le dimissioni da presidente della Camera di Fini: "La Lega vuole scatenare la bagarre perché già siamo in campagna elettorale e l'accusa di partigianeria che la Lega rivolge a Fini, non sta in piedi perché la sua conduzione dei lavori è assolutamente imparziale. Pdl e Lega  lo attaccano perché da quando interviene nel dibattito politico Fli è in crescita e strappa consensi innanzitutto al Pdl". Intanto però nei sondaggi Fli resta aggrappato a un misero 4%...

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