Roma - Determinato ad andare avanti. Con la Lega al fianco. "Siamo qui per fare, non perché siamo attaccati alle poltrone. E allora o si fa, o c’è sempre il voto". Silvio Berlusconi avrebbe chiuso così la discussione sulla proroga al federalismo fiscale che ha segnato l’inizio del Consiglio dei ministri di oggi. Un Cdm che ha deciso dunque di concedere una settimana in più alla discussione sul federalismo municipale, andando a vedere le carte del Terzo polo. Ma spiega un ministro: "Lo abbiamo fatto più per obbligo che per convinzione di trovare un interlocutore serio nel merito". Il premier si è anche raccomandato con i ministri di comunicare bene quello che finora ha fatto il governo: in questo momento in cui siamo sotto attacco mediatico è importante spiegare agli italiani cosa stiamo facendo, ha detto.
Lo sfogo con i ministri "Vado avanti con serenità, non ho nulla di cui vergognarmi". Berlusconi ribadisce anche in Cdm di non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro. Il premier anzi invita i ministri a schierarsi al suo fianco, perché - ha spiegato a chi ha partecipato alla riunione - dietro il caso Ruby c’è solo la volontà di far cadere l’esecutivo. Perciò la linea è quella di restare compatti. "Ma se non posso governareci sono le elezioni, dobbiamo tenerci pronti". Il presidente del Consiglio, osservano le stesse fonti ministeriali, ha sottolineato le strumentalizzazioni compiute dai mezzi dell’informazioni sulla vicenda della ragazza marocchina. "Hanno detto che la Chiesa è contro di me ma non è vero" ha rimarcato il premier. Il Cavaliere ha poi attaccato le trasmissioni come Annozero che si sono occupate dell’inchiesta milanese: "Invece di rimarcare i metodi assurdi usati dai pm mandano in tv persone che io non conosco affatto. Usano i soldi pubblici per far cadere il governo, ma non ci riusciranno".
Bossi sta con il Cav Un consiglio a Berlusconi? "Di andare un po' a riposare da qualche parte che ci pensiamo noi". Lo dice il leader della Lega, Umberto Bossi, che invece sull’ipotesi dimissioni del premier afferma: "Si sa bene che quella cosa lì non la fa. È inutile chiedere cose che non servono a niente". Poi attacca sul metodo: "In un Paese normale e democratico queste cose non avvengono: non si mette sotto pressione una persona così: è un presidente del Consiglio mica la mafia" dice il leader della Lega.
"Berlusconi è stato praticamente circondato, tenuto sotto pressione, controllato da tutte le parti. È facile in questo caso trovare delle cose" osservato il Senatùr". E sul ruolo dei responsabili per la tenuta del governo in parlamento è ancora da vedere. "Non sono un mago" commenta il leader della Lega.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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