Bpi, il piano industriale in aprile

Gronchi e la missione del dopo-Fiorani: «Banca autonoma, indipendente, legata al territorio

Bpi, il piano industriale in aprile

da Milano

Bpi compie un altro passo verso il ripudio della precedente gestione e per la costruzione di una banca autonoma e più snella, il cui piano strategico sarà presentato in aprile. Lunedì notte il cda, seguendo le indicazioni emerse a settembre, ha presentato formalmente un’azione legale (denuncia-querela) contro «chi ha commesso fatti ai danni della banca», tra cui l’ex ad Gianpiero Fiorani e il precedente responsabile dell’area finanza Gianfranco Boni. L’operazione trasparenza ha come obiettivo quello di ottenere dalla Procura di Milano lo sblocco della quota da 2 miliardi in azioni Antonveneta. I passi compiuti in questi giorni, infatti, l’ultimo dei quali la presentazione alla Procura del rapporto della nuova gestione di Bpi derivante da un auditing interno, mirano a soddisfare quei requisiti di discontinuità nella gestione, necessari per ottenere lo sblocco delle azioni padovane. Titoli per i quali Bpi e gli altri ex pattisti hanno siglato un contratto preliminare con Abn.
Dopo un avvio cauto il neodirettore generale Divo Gronchi ha messo mano ai conti della Popolare. Alla riunione dei gestori organizzata ieri da Banca Leonardo per esaminare la Bpi e altri istituti italiani, Gronchi è stato oggetto di molte domande. Il messaggio è stato molto esplicito: la missione dell’istituto è quella di una «banca autonoma, indipendente, fortemente legata al territorio» e in cui si abbandona il modello di Fiorani con un cambiamento, giudicato da alcuni di tipo copernicano. Oltre «un minor profilo di rischio» rispetto alla precedente gestione, Bpi prevede che il nuovo corso vedrà «la finanza a servizio della banca commerciale» recuperando i tradizionali punti di forza della clientela privata e delle Pmi. La pulizia dei conti ha permesso di ridurre il profilo di rischio.


Pesa comunque l’irrisolta questione dei finanziamenti concessi a Stefano Ricucci (850 milioni) garantiti da alcune quote azionarie tra cui il 14,7%, di Rcs (per il quale è stato fatto un accantonamento da 150 milioni). Al riguardo i contatti con gli advisor di Ricucci proseguono e un incontro tra Gronchi e Guido Roberto Vitale dovrebbe essere previsto a breve.

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