Lo avevano annunciato: "Forzeremo il confine evitando i controlli". E lo hanno fatto. Centinaia di antagonisti provenienti da Padova, Venezia, Milano, Napoli dalle Marche e dal Tirolo hanno attraversato il confine al Brennero tra l'Austra e l'Italia. "Manifestiamo contro l'annuncio del governo di Vienna di costruire un muro per evitare l'afflusso dei profughi", spiegano ai microfoni i manifestanti radunati di fronte alla piccola stazione di Brennero.
Si erano dati appuntamento alle 13.30, in questa valle di transito dove da mesi non si vedono profughi ma che, a detta dell'Austria, potrebbe diventare la nuova rotta dei migranti diretti in Germania. "Visto che i confini esterni dell'Ue non vengono efficientemente tutelati l'Austria a breve metterà in sicurezza i suoi confini", aveva detto ieri il ministro austriaco Peter Dosozil, annunciando anche "controlli serrati sul Brennero, anche con soldati".
Al momento non ci sono divise a presidiare il confine. E nessun muro è stato alzato. I circa 500 dimostranti hanno manifestato con cartelli contro le barriere e in favore dei migranti, al grido: "Siamo tutti rifugiati". Alcuni di loro da poco sono stati in Grecia, al campo profughi di Idomeni, per contestare la scelta della Macedonia di bloccare i flusso. La manifestazione ha attraversato la via che porta al confine. Sul muro della vecchia dogana, dove è apposto il cartello ''Austria'' con dello spray è stato scritto Welcome e poi il corteo è proseguito in territorio austriaco.
Un corteo eterogeneo che ha dimsotrato pacificamente e in modo colorato sino all'ingresso in Austria. Una volta trovato però lo sbarramento delle forze dell'ordine di Vienna la tensione è salita. Sono volati spintoni, manganellate e la polizia ha subito reagito spruzzando spray al peperoncino. (guarda il video)
Prima che la protesta terminasse i dimostranti hanno scritto con della vernice ''Refugees Welcome to Eu'' e poi hanno lasciato dei
cartelli con la scritta NO Borders oltre a delle tende da campo e dei giubottini salvagente in ricordo delle persone che vivono accampate a Idomeni e di tutti gli uomini e le donne morti nell'attraversare i mari d'Europa.
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