Brescia - L’operazione ribattezzata “Moldavia Building” ha consentito ai Nas di Brescia di sequestrare circa un milione di capsule dopanti. Otto persone sono state arrestate. Le sostanze arrivavano dalla Moldavia e venivano trasformate in compresse pronte per la vendita on line.
I laboratori C’era anche un laboratorio a Brescia, tra i 10 individuati nell'ambito dell'operazione contro la produzione, il traffico e lo smercio di sostanze dopanti che ha portato all'esecuzione di otto misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tra cui tre cittadini italiani, tutti incensurati. Nell'organizzazione c'era una ripartizione precisa degli incarichi: un capo, i chimici, i responsabili di laboratorio sul territorio e i trasportatori. Nel covo lombardo arrivavano dalla Moldavia sostanze base di origine ormonale (come la gonadotropina) e dopante (ad esempio boldenone, oxandrolone, stanozololo e clenbuterolo) attraverso degli autotrasportatori che li consegnavano in confezioni riportanti la dicitura “integratori alimentari”. Quindi due chimici trasformavano le polveri in compresse e fialie poi vendute attraverso quattro siti Internet, ora oscurati dai carabinieri. Le ordinazioni venivano quindi girate ad altri laboratori che provvedevano all'invio agli acquirenti sparsi nei vari continenti tramite spedizioni postali. Non solo Lombardia: la rete internazionale aveva laboratori anche in Canada, Spagna, Francia, Israele, Sud Africa, Inghilterra e Irlanda del Nord.
Non solo doping A Brescia, dove il Nas ha trovato il libro mastro con gli ordini di acquisto fatti on-line, i carabinieri hanno sequestrato un milione di dosi in sostanza attiva e 300mila dosi già confezionate per un valore effettivo di circa 3 milioni di euro, a testimonianza di un giro d’affari enorme: sul web infatti le confezione venivano vendute a un prezzo compreso tra i 50 e gli 80 dollari Usa. Per non farsi intercettare, i membri dell’organizzazione internazionale interloquivano tra loro utilizzando comunicazioni telematiche criptate. Inoltre questa associazione a delinquere preparava e metteva in commercio anche compresse simulanti noti prodotti farmaceutici destinati alle persone con problemi erettili, ma con un principio attivo di molto superiore a quello consentito. Uno degli investigatori dei Nas spiega che i prodotti sono assolutamente vietati nel nostro Paese data la loro pericolosità per la salute a livello cardiovascolare e circolatoria. Il riserbo sul dettagli dell’operazione è al momento massimo perché le indagini sono ancora in corso, anche a livello internazionale, ma di certo l’operazione «Moldavia building» condotta dai carabinieri del Nas di Brescia, con il contributo della polizia di Milano, è una delle maggiori mai effettuate contro il fenomeno delle cosiddette “farmacie on-line” che smerciano senza controllo in tutto il mondo milioni di prodotti dopanti o pseudo-farmaci.
Prodotti dimagranti a Bolzano Un caso simile è stato scoperto invece dai Nas di Bolzano. Un traffico illecito di falsi integratori alimentari che vantavano proprietà dimagranti partiva dalla Cina e si concludeva in Italia passando attraverso la Romania. Otto persone sono state denunciate e quasi 6mila le capsule dei prodotti denominati “New Super Slim” e “Capsula dimagrante” sono state sequestrate. Anche in questo caso gli integratori venivano venduti su internet attraverso due distinte società gestite da tre cittadine rumene in collaborazione con altre cinque persone, tra cui quattro italiani con diverse responsabilità societarie e di commercializzazione. I sequestri sono avvenuti nelle abitazioni degli otto arrestati, tra Bologna e Viareggio. Nei confronti degli indagati sono stati ipotizzati illeciti penali per avere commercializzato finti integratori alimentari pericolosi per la salute pubblica: i prodotti contenevano rilevanti tenori di sibutramina, un principio attivo farmacologico ad azione anoressizzante, vietato dall’agenzia italiana del Farmaco da gennaio 2010. L’attività dei carabinieri del Nas è stata eseguita sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Bolzano Guido Rispoli. A dare il via all’inchiesta, le indicazioni di cittadini della provincia, che dopo avere acquistato i citati prodotti via internet hanno segnalato l’inadeguatezza degli stessi all’Arma territoriale. Eseguite le verifiche in collaborazione col Laboratorio analisi alimenti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano, è stata evidenziata la presenza della sibutramina in quantità superiori a quelle presenti in due altri farmaci di cui l’Aifa ha vietato di recente la vendita. L’operazione è stata quindi effettuata dal Nas di Trento con i colleghi del Nas di Livorno e Bologna e i militari del posto. A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore di Bolzano Axel Bisignano.
Il caso Mutu La sibutramina presente nei falsi integratori sequestrati oggi dai carabinieri dei Nas di Trento è la stessa sostanza all’origine della sospensione del calciatore della Fiorentina Adrian Mutu, da parte del tribunale nazionale antidoping. È stato finora uno dei farmaci più diffusi nella cura dell’obesità e provoca la riduzione dell’appetito. Agisce sul sistema nervoso centrale, provocando la riduzione dell’appetito con un meccanismo d’azione molto diverso da quello dell’anfetamina e non provoca assuefazione. La storia di questa sostanza è molto controversa. Il ministero della Sanità ne aveva deciso il ritiro dal mercato nel marzo 2002 in seguito ad alcune morti sospette. È stata però riammessa nell’agosto dello stesso anno, con obbligo di presentare la ricetta medica.
È stata nuovamente bandita dal mercato il 24 gennaio scorso perché, secondo i dati raccolti dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), i rischi che si correrebbero assumendo la sostanza sarebbero superiori ai benefici. Gli effetti collaterali più frequenti osservati comprendono problemi cardiovascolari, soprattutto aumento della pressione arteriosa, e nausea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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