Bruce Springsteen compie 60 anni da Boss

Springsteen raggiunge il fatidico traguardo il 23 settembre, coronando un annno eccezionale anche dal punto di vista artistico, con la vittoria del Golden Globe per il brano The wrestler

Bruce Springsteen compie 60 anni da Boss

Sessant’anni da Boss. Bruce Springsteen raggiunge il fatidico traguardo il 23 settembre, coronando un annno eccezionale anche dal punto di vista artistico, con la vittoria del Golden Globe per il brano The wrestler, canzone composta per l’omonimo film interpretato da Mickey Rourke, l’uscita del nuovo album Working on a dream, che recepisce fin dal titolo l’impegno profuso al fianco di Barack Obama, per il quale ha suonato anche alla festa di insediamento alla presidenza, l’esibizione nell’intervallo della seguitissima finale del Superbowl e infine il tour mondiale iniziato la scorsa primavera e che lo ha portato anche in Italia quest’estate.

60 anni da Boss Nato a Freehold nel New Jersey il 23 settembre del 1949, Bruce Frederick Springsteen ha anche origini italiane: mentre il padre Douglas era di origini irlandesi e olandesi, la madre Adele Ann Zirilli era di origine italiana, dal momento che il padre di lei era nato a Vico Equense, piccolo centro della penisola sorrentina. La biografia ufficiale narra che Bruce si appassionò alla musica e al suono della chitarra vedendo Elvis in tv. A metà degli anni ’60 cominciò le sue prime audizioni. Negli stessi anni si unisce ad un gruppo locale, The Castiles, che si scioglieranno poco dopo il diploma di Bruce alla Freehold Regional High School. In seguito Bruce forma altri gruppi (Earth, Steel Mill) ma la svolta arriva all’inizio degli anni ’70 con l’incontro con John Hammond, famoso talent scout della Columbia Records. L’impressione che il futuro Boss fa sui discografici è tale che il 9 giugno del 1971 firma con la Columbia Records un contratto per ben 10 album.

I primi lavori Il primo frutto di questo contratto è, nel gennaio 1973, Greetings from Asbury Park, New Jersey, registrato in tre settimane. Bruce rivela subito una grande prolificità, visto che nel novembre successivo esce The wild, the innocent & the E street shuffle, secondo album realizzato per la Columbia. Acclamato dalla critica (il famoso critico e suo futuro produttore John Landau scrisse di lui "ho visto il futuro del rock and roll ed il suo nome è Bruce Springsteen", una frase che la Columbia userà per un annuncio pubblicitario), nel 1974 Bruce mette insieme, reclutando il batterista Mighty Max Weinberg e il pianista Roy Bittan, quella che comincia ad essere chiamata Bruce Springsteen and the E Street Band. Nel 1975 prende forma il singolo Born to run, che fornisce la base per l’album successivo, e al gruppo si unisce il chitarrista ritmico "Miami" Steve Van Zandt (già con Bruce negli Steel Mill). Born to run diventa il terzo album di Springsteen e ottiene il disco d’oro ed in seguito il disco di platino per la vendita di un milione di copie. Nel 1977 esce il quarto album Darkness on the edge of town. A ottobre del 1980 viene pubblicato The river, nell’ottobre 1982 Nebraska. Tutti riscuotono un buon successo. Ma nel 1984 il salto in avanti arriva con Born in the Usa, il suo settimo album che entra direttamente al nono posto nella classifica di Billboard. A giugno dello stesso anno la corista Patti Scialfa entra a far parte della E Street Band: tra i due il sodalizio andrà ben oltre quello artistico. La sposerà nel 1991, dopo il fallimento del matrimonio con la modella Julianne Phillips, e da lei avrà tre figli, Evan, Sam e Jessica. 

Incoronato dal successo Nel settembre 1987 viene pubblicato Tunnel of love, l’ottavo album (senza contare il Box-set di 5 dischi, Bruce springsteen & the e street band live 1975-1985). L’album in America supera il doppio platino, in Canada triplo platino, platino in Australia, Italia e Germania. Il 27 marzo 1992 vengono pubblicati Human Touch e Lucky Town, due album che complessivamente contengono 24 nuove canzoni, incise però senza la E Street Band. Il 5 gennaio 1994 esce la colonna sonora del film Philadelphia con Tom Hanks, che contiene Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen. Grazie a questo brano Springsteen ottiene l’Oscar come miglior brano e una nomination al Grammy Award. Nel 1995 esce Greatest hits, la prima raccolta dei successi del Boss, che offre anche quattro inediti (Secret garden, Murder incorporated, Blood brothers, This hard land) con la E Street Band. Il 16 novembre 1995 esce The ghost of Tom Joad, album acustico che vede Springsteen narratore di scenari che parlano della nuova grande depressione. Alla fine del 1998 esce Tracks, cofanetto quadruplo che ripercorre attraverso brani precedentemente inediti la carriera del Boss: per presentarlo dal vivo Springsteen si imbarca nel 1999 in un nuovo tour con la ricostituita E Street Band che durerà fino all’estate del 2001. In occasione delle ultime date al Madison Square Garden di New York, scoppia una polemica con la polizia locale. Bruce Springsteen suona American Skin, dedicata ad Armadou Diallo, ucciso per sbaglio dalla NYPD, che va su tutte le furie e chiede di boicottare i concerti. Nonostante questo, la chiusura del tour è trionfale. 

Un live che segna la storia Mentre le voci sul futuro della E Street Band continuano a inseguirsi, Springsteen decide di pubblicare un disco dal vivo. Registrato durante le dati newyorchesi del tour, Live in New York City esce nell’aprile 2001, in contemporanea con uno special sul canale televisivo HBO. Contiene 20 canzoni, con una scaletta ripensata strada facendo dopo il disappunto dei fans nella prima versione. Nel frattempo Bruce torna in studio con la E Street Band, ma senza progetti ufficiali per un nuovo disco di studio. A fine luglio 2002 il boss pubblica The rising, primo album con la E Street Band dopo 18 anni. Il disco, prodotto insieme a Brendan Ò Brien, è incentrato sulle reazioni ai tragici fatti dell’11 settembre. A ridosso della pubblicazione del disco, Springsteen annuncia per agosto un nuovo tour con la E Street Band, che lo terrà sulla strada per quello che resta del 2002 e per l’inizio del 2003. Il successivo CD di inediti è della primavera 2005: registrato senza la E Street Band (ma sempre con Brendan ÒBrien come produttore), si intitola Devils & Dust, ed è un parziale ritorno alla atmosfere folk. L’anno successivo, a sorpresa, Springsteen annuncia per fine aprile 2006 la pubblicazione di un nuovo disco di studio: We shall overcome - the seeger sessions. È il primo disco di cover del Boss, che rilegge con una band di oltre 15 elementi brani del repertorio folk resi noti dall’interpretazione dell’icona della musica popolare americana Pete Seeger. Poco dopo, Springsteen annuncia un tour.  

Gli ultimi lavori Il 16 agosto 2007 viene annunciato Magic, album prodotto da Brendan ÒBrien ed inciso con la E Street Band. Il disco viene pubblicato ad inizio ottobre, ed in contemporanea Springsteen parte in tour, prima in America, per arrivare in Europa a fine novembre e nell’estate 2008. Nell’autunno dello stesso anno Springsteen si impegna nella campagna elettorale per Barack Obama, ed è ad una di queste occasioni che presenta una nuova canzone, Working on a dream. Qualche settimana dopo viene annunciata l’uscita del nuovo omonimo album, inciso assieme all’ormai fido Brendan ÒBrien, che esce a fine gennaio 2009. Springsteen stupisce spesso la critica musicale e i propri fan per la facilità nello scrivere canzoni. Anche se ci sono stati parecchi anni di inattività tra alcune opere ed altre, Springsteen è riuscito a scrivere una quantità notevole di brani. Tanti dei suoi inediti non sono ancora stati pubblicati. Altre sue composizioni, scartate dallo stesso Springsteen sono diventate il maggior successo per altri cantanti. Because the Night cantata da Patti Smith (che è l’autrice di parte del testo), o Fire cantata dalle The Pointer Sisters ne sono solo un esempio. La sua visione della caducità della società statunitense ha portato a Bruce Springsteen parecchie polemiche: oltre alla vicenda di American Skin, in diverse occasioni la sua opera ha creatoo qualche polemica politica. Poco prima delle Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 2004, ha partecipato al Vote for Change Tour, una tournèe erroneamente considerata a favore del candidato democratico John Kerry (di fatto contro la politica di George W. Bush) in collaborazione con altri cantanti famosi. Non fu la prima volta in cui Springsteen prese una posizione politica netta contro la politica repubblicana statunitense: Ronald Reagan in passato tentò di utilizzare la sua più famosa canzone, Born in the U.S.A.

come inno per una campagna elettorale più per orecchiabilità che per i testi: infatti questa canzone è forse uno dei massimi attacchi al sistema americano perché parla dei veterani della Guerra del Vietnam, entrando poi in polemica con lo stesso Presidente. 

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