Bufale via mail: attenti a chi promette facili guadagni

Ecco chi guadagna dallo spamming e i consigli per non «abboccare»

Massimo Carboni

da Milano

«Cari Amici, Microsoft e America Online, per assicurare ad Internet Explorer il posto di programma più usato, hanno testato la versione beta di questo programma. Quando invierete questa lettera ai vostri amici, Microsoft la controllerà per 2 settimane. Microsoft vi pagherà 245 dollari per ogni persona a cui manderete questa comunicazione. Tra due settimane, Microsoft si metterà in contatto con voi via e-mail vi spedirà l'assegno. All'inizio ho dubitato fino a quando non ho ricevuto per posta elettronica la comunicazione e alcuni giorni dopo l'assegno di 24mila dollari». Questa è una delle mail più diffuse degli ultimi tempi, ma non l'unica, in cui si promettono «soldi facili». Non c’è dubbio che una simile missiva alimenti catene di Sant'Antonio apparentemente senza fine. Di fronte a una mail del genere molti infatti pensano: «Probabilmente non è vero però ci provo». Ma dove nascono le catene di sant’Antonio telematiche e qual è il loro scopo? Le risposte sono molteplici. In prima istanza per puro divertimento. Così tanto per vedere quante persone rispondono alla mail e vantarsene con colleghi e amici. Ma si può anche cercare di ottenere soldi con schemi piramidali: si chiede un centesimo con una mail che poi moltiplicato per milioni (avete letto bene, proprio milioni) di copie diffuse consente di mettere insieme un bel gruzzoletto. Oppure, semplicemente, per disturbare qualcuno, invadendogli la posta elettronica o facendo circolare false notizie su di lui.
Quindi si tratta di burle o di truffe mirate che si diffondono con un meccanismo non dissimile da quello dei virus informatici. Il buon senso suggerisce di diffidare di chi chiede soldi o aiuto, a vario titolo, suggerendo anche l'inoltro della mail a conoscenti e colleghi. Per non avere dubbi, Internet fornisce gli strumenti adeguati per smascherare queste «catene telematiche». Uno dei più efficaci è rappresentato dal sito Attivissimo (www.attivissimo.net). Tutte le truffe e le mail che si diffondono a macchia d'olio sono catalogate per argomenti: appelli medici personali, appelli politici, bufale pubblicate da testate giornalistiche e molto altro ancora. Esiste anche un comodo motore di ricerca per individuare subito la notizia apparentemente ingannevole tra le centinaia contenute nel corposo archivio suddiviso su diversi argomenti. Questo sito però non è l’unico. Anche ZeusNews (www.zeusnews.it), sito di notizie informatiche, ha il suo spazio denominato «antibufala» da cui si può accedere comodamente dall'home page. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il sito www.anti-phishing.it. In questo caso si tratta di una truffa on-line che si mette in atto spedendo migliaia di mail che riproducono fedelmente loghi e grafica di istituti bancari molto noti. Attraverso queste mail l’utente viene rimandato ad una pagina web che sembra a tutti gli effetti quella della propria banca ed invitato ad inserire i propri codici di accesso al conto on-line per fare una verifica.

Ci cascano in pochi, ma qualcuno alla fine abbocca veramente, proprio come un pesce. Il sito elenca in modo minuzioso tutte le modalità di truffa più diffuse, anche quelle che vengono propagate con vecchio ma evidentemente sempre nuovo meccanismo della catena di sant’ Antonio.

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