Bulli, ecco la clinica che aiuta le vittime a superare il trauma

Otto settembre, squilla la prima campanella. Tornano gli studenti sui banchi di scuola e per molti di loro torna anche l’incubo del compagno bullo. Quello che sfotte, umilia e a volte fa pure male. Stesso giorno, ospedale Fatebenefratelli. La prima campanella sarà squillata da appena un’ora quando comincerà l’attività dell’Ambulatorio per le vittime del bullismo, «il primo servizio pubblico ospedaliero di questo genere a Milano e in tutta Italia», precisa il primario di Pediatria, Luca Bernardo. Il nome è chiaro: «Al centro della nostra attenzione ci sarà la vittima». E il pediatra il motivo lo spiega subito: «Si parla sempre del bullo, ma mai del perseguitato». E ancora: «Nell’immaginario comune si pensa spesso che l’aggressore provenga da una classe sociale emarginata e invece, nella maggior parte dei casi, non è così».
Parla di «un numero oscuro molto elevato» il professor Bernardo, «perché in molti hanno paura di raccontare - spiega il primario di Psichiatria, Claudio Mencacci - e così va a finire che a cambiare scuola non sia il bullo, ma la sua vittima». Dati precisi non esistono, è vero, ma in un’indagine su un campione di 3.800 ragazzi tra i 12 e i 18 anni, pubblicata nell’ultimo Rapporto nazionale sulle condizioni dell’infanzia, un terzo dei giovani ha dichiarato che nella propria scuola si verificano atti di prepotenza. L’allarme di Bernardo: «È necessario aiutare le vittime perché è molto difficile superare il trauma da soli e, ancor peggio, può capitare che la parte lesa si trasformi in carnefice sviluppando un’aggressività auto o eterolesiva».
Guarda al futuro il professore e «anche se - precisa - non voglio creare allarmismi, temo che prima o poi anche da noi potrebbero verificarsi episodi di baby killing come accade in Gran Bretagna». Nei dati la ragione del suo sospetto: «Se nel 2000 gli omicidi volontari da parte di adolescenti sono stati 14, nel 2005 siamo arrivati a quota 27». E i problemi non sono finiti «perché - aggiunge Bernardo - si sta diffondendo sempre di più il cyber bullismo, un fenomeno nuovo in cui il mezzo, internet, amplifica il trauma della vittima».
Il nuovo ambulatorio si trova nel reparto di Pediatria del Fatebenefratelli e sarà aperto ogni lunedì dalle 9 alle 14. Per accedervi si potrà fissare un appuntamento chiamando il numero 02.63632903 «ma con gli orari saremo molto elastici», promette il primario. Parola d’ordine: «Multidisciplinarità».

Infatti, anche se il primo colloquio verrà sempre fatto dal pediatra adolescentologo, successivamente la vittima sarà seguita da un’équipe formata anche da psichiatri e neuropsichiatri, che potranno contare sull’appoggio di due Onlus (Amico Charly e Liberamente) e il sostegno di Regione e Asl. Cura e prevenzione: «Nel nostro ambulatorio - conclude il primario - potranno venire insegnanti, genitori e alunni, anche quando temono possibili episodi».

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