Bullismo, le lettere dei nostri lettori

Dopo la lettera del padre del 17enne massacrato di botte da una baby gang di bulli per cinque euro abbiamo chiesto ai nostri lettori di raccontarci le loro esperienza. Racconta la tua al Giornale.it: scrivi

Bullismo, le lettere dei nostri lettori

A me è andata molto peggio Mio figlio aveva appena iniziato l'università e, frequentando un gruppo di un centro sociale a Padova, è finito eroinomane. Adesso è in un centro di accoglienza. Non sto qui a raccontare cosa significhi avere un figlio tossicodipendente: è un calvario, un incubo da cui non ne esci mai e, alla fine, se si vuole sopravvivere ti devi allontanare anche se è l'unico figlio che hai! Comunque questa mail la scrivo perchè i leader di questi gruppi che provengono dai centri sociali da grillini/popoloviola/no global e vattelapesca cercano proprio persone disposte a tutto per una dose e le mandano alle manifestazioni o a fare atti di protetsta come occupare case, scuole e altro... come è successo a mio figlio. Non centrano proprio niente Milano, Maroni e ... magari pure Berlusconi! G_Padova

Bullismo, la mia esperienza Ho 43 anni, oggi, e quello di cui vi scrivo e' avvenuto tanti anni fa. avevo 16 anni quando, studente di liceo a Bari, sono stato aggredito da tre giovanni piu' o meno della mia eta', che mi avevano chiesto il portafogli. me la sono cavata solo con un occhio pesto, ma la ferita peggiore e' stata la paura, negli anni a venire, di subire nuovamente aggressioni ( molti miei conoscenti ne avevano subite), per cui fino a che, a venti anni, non mi sono trasferito per motivi di studio a Bologna, ero sempre preoccupato quando uscivo di casa la sera. Spero che a al giovane di cui ho visto la foto sul Nostro Giornale ( scusate se lo chiamo cosi'...) le ferite, tutte le ferite, passino presto, e che torni a sorridere e dimentichi quello che e' successo. Sul motivo di quanto accade penso solo una cosa, i criminali di tutte le eta' ( ed i crimini contro la persona sono secondo me enormemente piu' gravi di tutti gli altri) godono di una tale impunita' che arrivano a considerare lecito tutto quello che fanno. Se la legge, la giustizia li manda liberi di commettere subito uguali reati il giorno dopo in cui vengono ( raramente) arrestati, arrivano a ritenere che quello che fanno sia consentito, che il mondo sia cosi', che esistono delinquenti che fanno il loro lavoro e vittime che subiscono. Vivo in Arabia Saudita da un anno e mezzo, qui vale la legge del taglione.Questo, per quanto noi lo consideriamo crudele e medievale, fa si che nessuno, a meno che non sia pazzo o disperato, si arrischi a toccare una persona, perche' sa che la pena sara' uguale al danno che ha provocato, e qui, tranne che nelle grandi citta', chi commette un crimine ha una alta probabilita' di venire perseguito. Qui si puo' girare tranquillamente nelle citta' senza paura di venire aggrediti ( non e' il paradiso, alcuni scippi e furti vi sono , ma sono limitati al minimo e si sta molto attenti a non far male alla vittima...). Ogni volta ch sento nominare l'associazione "nessuno tocchi caino" penso che nel mondo occidentale il buon senso e la civilta' abbiano lasciato il posto alla stupidita' o al calcolo politico di chi vuole sempre spacciare il criminale per vittima della societa' ingiusta ( tale la considera solo che non ha mai visto altri paesi al mondo o e' in mala fede...). Dovremmo invece tornare al "nessuno tocchi Abele", per essere davvero cittadini di un paese davvero civile. Una ultima cosa...qui gli stranieri sono in un numero impressionante rispetto ai sauditi, ma per quanto poveri non delinquono, perche' sanno che al minimo problema perdono il permesso di soggiorno e vendono rispediti a casa. Risultato: chi vuole lavorare e vivere in pace viene qui, che vuole delinquere va in posti dove sa di poterlo fare tranquillamente, al limite con la concorrenza dei tanti criminali locali. Saluti ed ancora un in bocca al lupo al giovane della foto, Enrico

Colpa della famiglia Sono un vostro lettore di 57 anni. I commenti su un episodi del genere credo che siano parole sprecate. Molti giustificano questi " fattacci " come il risultato di un epoca, quella attuale, di abitudini ad avere tutto e subito. Gli episodi di " bullismo ", così chiamati, stranamente, quasi a spogliare la realtà di propri e veri atti di delinquenza, c'erano anche ai tempi della mia età adolescenziale, solo che, in quei tempi, non erano agli onori della cronaca per il semplice fatto che non c'era l'informazione di oggi. Un episodio che ricordo perfettamente è successo in uno di quei luoghi che, solitamente, sono, o dovrebbero essere, i più tranquilli, l'oratorio. Ho assistito, avevo 12 anni, ad una e vera propria estorsione di due ragazzi di 15 anni ad un ragazzino della mia età. In quel periodo quando avevi 100 lire in tasca eri ricco e a questo bambino oltre alle 30 lire del mese gli portarono via la fionda e gli rilasciarono la "ricevuta"...un occhio tumefatto e la bocca gonfia e sanguinante. A me non toccavano perchè il mio papà era poliziotto, ma quando sono tornato a casa ho raccontato quanto era successo a mio padre. Il problema è stato che mio padre è arrivato tardi, in quanto, il genitore del bimbo aggredito, aveva già provveduto restituendo le percosse al padre...

!!! E' colpa della famiglia!!!!! Rivalersi sui genitori sarebbe una cosa giusta...i nostri figli sono sacchi vuoti che noi riempiamo o di valori giusti oppure di valori superflui e superficiali...e io ho tre maschi!!!! grazie a voi di esistere come quotidiano, Enrico Cappelli

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