(...) in consiglio regionale -. Sono contrario alla logica del listino, oggi lo sono ancora di più ma continuerò a correre, per me e lIdv». Non dello stesso avviso è Ilaria Beretta, genovese dadozione trapianta in Piemonte e tornata nella sua città per misurarsi elettoralmente nel partito di Di Pietro. Lei, che per un periodo è stata anche assistente parlamentare per il segretario nazionale, è addolorata per la scelta caduta dallalto: «Pensavo che Di Pietro non potesse comportarsi così, sono sconfortata e profondamente delusa - tuona -. Così amareggiata da avere forti dubbi se andare avanti in questa campagna elettorale o tirami indietro: non credo che esistano più i presupposti». Beretta, altro nome che Antonio Di Pietro aveva caldeggiato per un posto tra gli eletti blindati, dice di non ritrovarsi più in un progetto che pone certi obblighi: «Non sono una politica di professione, vengo dalla società civile - prosegue -. I ragionamenti che stavano alla base di questo partito erano altri: i mie voti voglio sudarmeli, ma per la Liguria cè tanto da fare e pensare che arrivi una persona fuori dalla nostra realtà, a cui tra laltro riconosco altre capacità, mi sembra illogico».
Ilaria Beretta non è la sola che potrebbe scendere dal carro dipietrista, con lei sarebbero pronti a lasciare le liste candidati di Imperia e La Spezia. Nello spezzino, per ora, cè una lettera aperta scritta dal coordinatore provinciale Maurizio Lipilini a Di Pietro: «Prendiamo atto della candidatura che hai imposto alla Liguria, consapevole di chiedere ad unintera regione di proseguire il duro lavoro (...) investendo sul contributo di una hostess esclusa dalle selezioni del Grande Fratello» si legge in un passaggio.
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