C’è un patto

(...) Sembrano lontani anni luce i dissapori di un tempo. Qualcuno di noi era certo che la Sindaco Vincenzi e Burlando avrebbero brillato ognuno per la parte sua. Invece no, fra persone intelligenti e politici di lungo corso la mediazione si trova sempre. Solo avvenimenti «distruttivi»di livello nazionale potrebbero sfasciare la Joint Venture. La società politica è perfetta, lei gli porta in dote la parte più radicale e lui quella più moderata e non ultima una buona parte del blocco produttivo della regione. Lei forte di un poderoso marketing politico capace di lucidare gli ottoni di Genova (molto di più del suo predecessore), Lui più in disparte ma grande tessitore dietro le quinte. E noi? Onestamente, per noi che vorremmo vincere le prossime regionali non mi sembra una unione di poco conto. In politica non conta la simpatia o doti le filosofiche, contano i fatti . E i fatti oggi sono questi. Mai come oggi il blocco delle Istituzioni liguri è solido, compatto e soprattutto prospettico. E questo aspetto è terribilmente complicato da impattare. Il nostro intervento sul mercato delle idee e dell’azione politica necessità di soluzioni importanti e forse anche un po’ più cariche di quelle dell’ordinario palcoscenico nazionale.

Il popolo dei moderati liguri aspetta fiducioso un segnale forte di contrasto alla politica del centrosinistra che parta dalla realtà delle cose. Per ora sarebbe già importante che ci si rendesse conto della «saldatura politica» che questa calda e pazza estate è stata in grado di produrre.
Lista Biasotti

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