Caccia alle pillole antiradioattività. Ma i farmacisti avvertono: sono pericolose

Arrivano alle farmacie numerose richieste di farmaci da usare in funzione di profilassi contro l'esposizione a radiazioni. Un pericolo che in Italia non esiste, assicura il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli.

Assumere i farmaci sbagliati è assai più pericoloso delle radiazioni. L'allarme già lanciato in Usa ora arriva anche in Italia. La preoccupazione per il ventilato arrivo della nube radioattiva dal Giappone ha indotto molti cittadini ad acquistare farmaci come misura preventiva. Un comportamento assurdo e assolutamente sconsigliato dal punto di vista medico.
Il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli avverte che ai colleghi che operano nelle farmacie sono arrivate numerose richieste di farmaci da usare in funzione di profilassi contro l'esposizione a radiazioni, in particolare prodotti a base di ioduro di potassio.
«Ma in Italia non esiste un pericolo di esposizione a radiazioni, e l'assunzione di farmaci al di fuori dell' indicazione del medico è da considerarsi irrazionale e pericolosa». Un comportamento che però non si riscontra soltanto in Italia, il panico si è sparso prima in America e poi ha contagiato anche l'Europa.
La Fda, Food and Drugs administration, già nei giorni scorsi si era detta molto preoccupata per questa corsa al "fai da te" per fronteggiare i rischi di una contaminazione che, sostiene il governo americano, non raggiungerà neppure nelle zone più esposte livelli di pericolosità tali da mettere a rischio la salute dei cittadini. Anzi la Fda ha messo in guardia gli americani dai ben più reali rischi di falsi farmaci, vaccini e integratori già in vendita on line senza alcuna garanzia.
«In Francia la Farmacia centrale delle Forze armate ha ricevuto centinaia di richieste per preparati a base di iodio, ma anche lì le autorità sanitarie preposte alla radioprotezione hanno ribadito che questi medicinali, nella situazione europea, sono inutili e caso mai dannosi anche per chi fosse di ritorno dal Giappone. -prosegue Mandelli- Come farmacisti, inoltre, mettiamo in guardia i cittadini dal cercare di procurarsi questi o altri farmaci attraverso l'e-commerce, come accadde per gli antivirali ai tempi della pandemia influenzale.

Non solo si rischia di essere truffati, o di pagare cifre molto superiori al valore di mercato del farmaco, ma ci si espone al rischio del contatto con farmaci contraffatti. Alla luce della situazione attuale è bene mantenere la calma e, come sempre, rivolgersi al medico e al farmacista prima di assumere qualsiasi medicinale».

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