Allenatori e non solo: qual è il ruolo degli algoritmi nel calcio

Gli algoritmi sono uno strumento che dal baseball americano si è diffuso anche al mondo del calcio indirizzando scelte su allenatori e calciatori: quali sono le loro funzioni e perché hanno sempre più voce in capitolo

Allenatori e non solo: qual è il ruolo degli algoritmi nel calcio
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Il calcio cambia rapidamente, non soltanto quello giocato sui rettangoli verdi dei 22 protagonisti di partenza ma anche e soprattutto per ciò che non si "vede" e sta dietro le quinte: se l'intelligenza artificiale arriverà pian piano in ogni aspetto delle nostre vite, gli algoritmi (che sono a tutti gli effetti intelligenze artificiali) determinano già le scelte di alcuni grandi e gloriosi club calcistici pilotando e indirizzando l'ultima parola su allenatori e calciatori.

Lo "strano" caso dei mister

Si dice che tre indizi facciano una prova: tra i più eclatanti ecco quello del Liverpool la cui eredità dell'indimenticabile Jurgen Klopp è stata presa dallo "sconosciuto" Arne Slot, ex allenatore del Feyenoord, certamente non un nome di prima fascia che scalda immediatamente il cuore dei tifosi Reds. Con tanti nomi a disposizione perché proprio il 45enne che ha allenato soltanto in terra olandese? Semplice, lo ha "deciso" l'algoritmo di William Spearman, fisico dell'Università di Harvard che da molto tempo lavora nel Liverpool. Sembra proprio che tra i profili disponibili Slot fosse "il top dei top".

È probabile che in scelte simile abbia messo lo zampino anche l'algoritmo del Bayern Monaco che ha scelto Vincent Kompany, allenatore che viene dal Burnley appena retrocesso nella serie B inglese e chissà se alla dirigenza del Milan la scelta di Paulo Fonseca sia passata dalla stessa via. Ma cosa "studiano" questi algoritmi? Di tutto: dalla crescita dei calciatori agli infortuni, dal tipo di gioco scelto da un allenatore alle prestazioni in campo, le occasioni da rete e numerosi altre voci.

Sempre meno allenatori "ingombranti"

Indipendentemente dai dati statistici stilati dall'intelligenza artificiale, è finita da un pezzo l'era dello spendi e spandi a suon di contratti faranoici che esistono ancora ma sono sempre più un'eccezione. Ecco che la Juventus, ad esempio, ha scelto Thiago Motta dopo la strepitosa stagione al Bologna e che il super ricco Chelsea molto probabilmente sceglierà il nostro Enzo Maresca. Sta forse per iniziare, se non lo è già, l'era dei giovani e rampanti manager a discapito dei "guru" del calcio e dei grandi nomi che rimangono sempre lì, non sono certamente da pensionare, ma se i conti possono quadrare (anche) grazie all'aiuto degli algoritmi ben venga.

Cosa succede con i calciatori

Prima di questa ventata di novità, in Italia, ha iniziato il Milan a basare alcuni acquisti sull'intelligenza artificiale: dopo l'addio di Maldini nell'estate 2023, la società rossonera non ha certamente sostituito le competenze dei propri dirigenti ma l'ha affiancata a Moneyball, un algoritmo che salva qualsiasi statistica utile su ogni calciatore per poi indirizzare la scelta su eventuali acquisti utilizzando la sabermetrica, presa in prestito dal baseball americano, che mette in evidenza numeri e statistiche fondamentali per quel

tipo di sport. Con i dovuti accorgimenti e differenze, questa intelligenza artificiale fa ormai parte anche del mondo del calcio: basterà per scovare attuali e futuri top player o è soltanto un freddo agglomerato di numeri?

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