Ecco chi sono gli arbitri più ricchi della Serie A

Oltre 85mila euro è la cifra che Daniele Chiffi ha guadagnato nell'ultima stagione di Serie A: ecco i compensi degli altri arbitri

Ecco chi sono gli arbitri più ricchi della Serie A
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Anche se Mourinho l'ha definito "l'arbitro più scarso mai avuto", è stato proprio Daniele Chiffi della sezione di Padova quello che ha incassato di più nel campionato di Serie A appena concluso. Infatti, l'indagine condotta da Calcio e Finanza lo vede al primo posto tra tutti gli arbitri italiani con 60mila euro guadagnati per le gare ai quali vanno aggiunti altri 22mila euro per lo stipendio Var e altri spicci per le volte in cui è stato Avar e Quarto ufficiale: il totale fa 86.800 euro.

Gli incassi degli altri arbitri

Al secondo posto di questa speciale classifica si piazza Michele Fabbri della sezione di Ravenna con un totale di ben 76.900 euro mentre, per duecento euro in meno, al terzo posto troviamo il fischietto Daniene Doveri di Volterra ma che appartiene alla sezione Aia di Roma 1. Se si guarda soltanto al numero delle direzioni di gara sul campo, sono in tanti ad essere a parimerito con uno stipendio da 60mila euro: oltre a Chiffi troviamo anche Fabio Maresca e Davide Massa così come Daniele Orsato, eletto miglior arbitro del mondo nel 2020.

Sulla tabella stilata dal quotidiano economico balza subito all'occhio l'impiego di molti fischietti soltanto "da remoto", ossia in sala Var: ad esempio, Mazzoleni, Marini e Nasca (che adesso non arbitrano più) hanno comunque guadagnato un bel gruzzoletto controllando lo svolgimento delle partite dalla sala Var. Mazzoleni, ad esempio, ha percepito 62.900 euro (più di tutti gli altri), Marini 52.700 euro mentre Nasca 56.100. Lo scorso campionato, poi, ha visto il debutto del primo arbitro donna in serie A, Maria Sole Ferrieri Caputi, che ha racimolato 15.500 euro dalla massima serie.

"Comportamenti più corretti"

A proposito della vicenda che ha visto protagonisti Mourinho e Chiffi, il Tribunale federale nazionale terrà il 22 giugno l'udienza sul deferimento dell'allenatore giallorosse per le accuse al fischietto subito dopo la gara contro il Monza. Molti si sono domandati se la categoria degli arbitri ce l'abbia, in qualche modo, con lo Special One per i suoi comportamenti spesso sopra le righie ma la risposta del designatore degli arbitri di A, Gianluca Rocchi, è stata perentoria e ha tolto ogni dubbio. "Sicuramente no, né personale né di gruppo" ha risposto nel corso del programma Radio anch'io lo Sport, aggiungendo che la stessa cosa vale per tutti i tecnici. "Quello che certamente chiederemo in futuro sono comportamenti sempre più corretti da parte della panchina e già quest'anno abbiamo avuto un miglioramento rispetto alla mia prima stagione, che sotto questo punto di vista fu un dramma", ha sottolineato Rocchi.

Comportamenti non corretti della panchina "provocano comportamenti non corretti in campo - ha aggiunto - il

nervosismo sale e chi dal campo vede le panchine agitarsi cambia atteggiamento. Quindi dobbiamo combattere questo malcostume, peraltro non solo italiano e, insieme a chi decide le sanzioni, essere molto severi e decisi".

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