Stefano Eranio, che è uno che di calcio se ne intende, l’ha buttata lì forse senza troppa convinzione, ma di certo con tanto buon senso: «Balotelli al Genoa? Lo prenderei, ma a gettone...». Insomma, una specie di cottimo pallonaro: più produci gol, più ti paghiamo. E non è escluso che, alla fine della telenovela «Balo tra sogno e realtà», in onda da qualche giorno sulle chat dei tifosi rossoblu, sarà proprio questa l’opzione scelta dalla gloriosa società del Grifone. Se e quando finirà la lunga trattativa, quello che arriverà a Luigi Feraris sarà comunque un Balotelli controfigura lontana dell’originario Super Mario; dopo anni di promesse tradite, infatti, il «Super» si è perso per strada, lasciando in vita solo uno stanco «Mario», come un banale signor Mario Rossi, per di più con 34 primavere sul groppone. Una parabola triste: ieri giovane promessa (mai veramente mantenuta) del calcio italiano, oggi 34 enne goleador a tassametro... Ma anche in questa strada formula «più giochi e segni, più guadagni» ci sarebbe, in teoria, la possibilità di togliersi qualche soddisfazione. I precedenti non mancano e sono legati a nomi di campioni che, nel bene e nel male, hanno lasciato il segno negli almanacchi del football. Da Ibra al Milan a Bobo Vieri all’Atalanta e - andando più indietro nel tempo - da Altafini alla Juve ad Hamrin al Napoli. Spetta proprio al 35enne storico centravanti svedese la palma del primo attaccante a gettone del nostro campionato. Tutto ebbe inizio alla fine degli anni ’60 quando Hamrin (che, da «giovane», si era fatto apprezzare anche con la maglia del Milan) divenne il pallino del presidente Corrado Ferlaino che voleva portarlo a ogni costo nel suo Napoli. E ci riuscì proporgli un accordo basato su un compenso di un milione di lire per ogni gara ufficiale, più un bonus di 500 mila lire a ogni gol realizzato. Nel primo anno all’ombra del Vesuvio, Ferlaino ci rimise poco: Hamrin disputò 7 partire con zero reti. L’anno successivo, invece, per le casse della società partenopea andò peggio: 17 gare e 2 gol (per una spesa complessiva di 18 milioni, che in quegli anni erano una bella sommetta).
Per Balotelli il presidente Zangrillo e la la proprietà americana del club ligure
stanno facendo i conti col pallottoliere (o meglio, col «Balottoliere»).Come finirà? In Italia un gettone di presenza non si è mai negato a nessuno... A costo di farlo pagare direttamente a mister Gilardino. Di tasca sua.
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