A poche ore dalla positività di Paul Pogba all’antidoping, ennesima tegola sulla pausa nazionali della Juventus. La fine burrascosa del rapporto tra la Vecchia Signora e Leonardo Bonucci continua a creare grattacapi alla società torinese. Il team legale dell’ex difensore bianconero ha infatti comunicato nella mattina di martedì che il calciatore ha deciso di fare causa alla Juventus, avvalendosi di una clausola presente nell’accordo collettivo in vigore nel calcio italiano.
La richiesta di risarcimento economico sarebbe motivata dal fatto che, secondo gli avvocati di Bonucci Antonio Cotte e Gabriele Zuccheretti, a “danni di natura professionale e d’immagine”. Una coda al vetriolo di un rapporto che si era inacidito negli ultimi mesi, da quando l’ex bandiera era stata considerata da Massimiliano Allegri al di fuori del suo progetto.
Il problema? Gli allenamenti separati
Lo studio legale romano, che dallo scorso agosto ha preso in carico l’ex azzurro, che ora gioca in Bundesliga all’Union Berlino, ha presentato la richiesta di risarcimento danni per il comportamento della società quando è stata presa la decisione di rompere il rapporto col difensore laziale. Dopo aver annunciato al canale Youtube della Juventus che avrebbe voluto ritirarsi dal calcio nel 2024, alla fine del suo contratto con la Vecchia Signora, i rapporti tra le parti si sarebbero deteriorati durante le vacanze.
Dopo che Allegri lo ha escluso dalla lista dei calciatori per la Serie A, le ultime settimane passate alla Continassa sono state molto complicate, con una serie di comportamenti che, a sentire il team legale, costituirebbero una violazione del contratto. Il problema sarebbe il fatto che a Bonucci sarebbe stato negato di allenarsi con il resto del gruppo ma anche di accedere agli impianti di allenamento, dalla palestra alla piscina fino allo stesso ristorante. Questa situazione da separato in casa, con le evidenti ripercussioni dal punto di vista mediatico, avrebbe causato danni non solo dal punto di vista professionale ma anche d’immagine.
Un amore finito malissimo
Bonucci, considerato uno dei migliori difensori della sua generazione, una volta firmato il contratto da un anno che gli consentirà di chiudere la sua carriera all’Alte Försterei, stadio bomboniera della squadra della capitale tedesca, aveva fatto sapere ai tifosi bianconeri che avrebbe voluto chiudere il rapporto in maniera diversa. Arrivato alla Juventus dal Bari nel 2010 come uno dei talenti più promettenti in difesa, nei sette anni passati all’ombra della Mole si era guadagnato un posto nel cuore dei tifosi juventini ma anche qualche critica. Le cose, ovviamente, si complicarono non poco dopo il passaggio milionario ai rivali del Milan, uno sgarbo che parecchi in società non gli avrebbero perdonato.
Ritornato alla base, la sua carriera nella Vecchia Signora merita di essere ricordata tra le migliori di tutti i tempi: le sue 502 presenze in bianconero gli sono valse otto scudetti e quattro Coppe Italia. Nel corso dell’ultima stagione, con le polemiche per alcune sue esclusioni eccellenti sempre più pubbliche, la sua presenza in spogliatoio rischiava di rendere ancora più complicato il compito di Max Allegri. La rottura della società, il trasferimento a Berlino, dove non ha ancora giocato da titolare, sono un finale certo triste per la carriera di uno dei difensori più decorati del calcio italiano.
I danni devoluti ad una onlus
La causa contro la sua ex società, annunciata tra le righe qualche settimana fa, sarebbe più una battaglia di principio che un tentativo di ottenere qualche soldo in più. Sicuramente il lato personale non è indifferente, visto che, dai suoi profili social, si capisce l’amarezza del calciatore nel sentirsi abbandonato a sé stesso dalla società alla quale aveva dedicato buona parte della sua carriera. Nel comunicato del team legale si specifica, infatti, che è volontà di Bonucci devolvere qualsiasi somma ottenuta dalla Juventus come risarcimento economico o danni morali a due onlus torinesi che gli starebbero molto a cuore.
Le somme andrebbero a Neuroland, un’associazione che sostiene le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e Live Onlus, un’associazione che organizza aste per materiali donati da sportivi famosi per poi usare il ricavato per comprare
defibrillatori da regalare a società sportive, scuole e piccoli comuni. Una nota positiva in una storia certo non edificante e la fine di un rapporto che si sarebbe dovuto concludere in maniera ben diversa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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