La settimana chiave per il futuro della Juventus inizia con una mossa a sorpresa della proprietà, che usa l’investor day della controllante Exor per intervenire a tutto tondo sulle questioni relative al gioiello di famiglia. Oltre ad annunciare i numeri record delle aziende del gruppo, Stellantis in primis, c’è spazio anche per fare il punto della situazione legale, che potrebbe compromettere una stagione in chiaroscuro per i bianconeri. La lunga lettera inviata agli azionisti della holding vede quindi ulteriori chiarimenti sulle varie vicende legali che coinvolgono la Juventus, con la società che rimanda al mittente ogni accusa.
La speranza di John Elkann è quindi di mettersi dietro un “anno difficile” e le “azioni legali contro la Juventus che hanno finito per occupare il CdA delle società, riunitosi 18 volte in un anno”. A due giorni dal verdetto sulla penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Procura federale, una mossa decisamente inconsueta, che farà sollevare più di un sopracciglio nell’arroventato mondo del calcio.
La lettera agli azionisti
L’occasione è quella istituzionale del giorno dedicato alla comunicazione agli azionisti di Exor, occasione per fare il bilancio dell’anno appena trascorso e riflettere sul futuro della holding. Di fronte a dati economici incoraggianti, nonostante il momento economico complicato, l’attenzione dei tanti tifosi della Vecchia Signora si è concentrata sui vari passaggi dedicati alla società torinese, sicuramente nell’occhio del ciclone negli ultimi 12 mesi. Le parole di John Elkann riassumono in maniera sintetica l’ennesimo annus horribilis: “In misura maggiore rispetto a molte delle nostre società, nel 2022 la Juventus si è trovata ad affrontare crescenti difficoltà interne ed esterne, che hanno messo il club a dura prova. Sono state le azioni legali contro il club che hanno finito per occupare il Consiglio di Amministrazione della società, che si è riunito 18 volte nel corso dell’anno”.
C’è anche spazio per ribadire la narrativa dietro all’anno zero della Juventus, a suo dire giustificato dalle circostanze straordinarie: “Il livello di pressione è cresciuto tanto che il Consiglio di Amministrazione ha deciso di rassegnare le dimissioni per consentire alla società di tutelarsi nel modo più efficace contro accuse che vanno da presunte irregolarità contabili alle comunicazioni imprecise ai mercati finanziari relative prevalentemente alla compravendita di giocatori e agli accordi sugli stipendi degli stessi”. La frase che, però, attira gli occhi dei tifosi è l’ultima del paragrafo, un misto di banalità ed orgoglio bianconero che suona come una sentenza: “La Juventus nega ogni illecito”.
Il ramo d'ulivo ad Andrea Agnelli
Vista l’occasione, un minimo di piaggeria è giustificato, come si evince dal linguaggio usato nel descrivere gli ultimi anni trionfali della Juventus e l’operato della vecchia dirigenza, guidata dal non molto amato cugino Andrea Agnelli. “Il club ha collezionato successi straordinari, vincendo tutto in Italia e a livello internazionale, e ha annoverato tra i propri giocatori ben 27 campioni del mondo, piu' di qualsiasi altro club nella storia. Questo livello di successi sportivi, che porta grande gioia ai nostri tifosi, crea pero' anche una notevole animosità, che può emergere quando il club si trova ad affrontare delle sfide. Desidero ringraziare il consiglio di amministrazione della Juventus per aver agito con responsabilità e in particolare il presidente Andrea Agnelli, che ha guidato la Juventus in una fase ricca di cambiamenti e di vittorie”.
In realtà, almeno a dare retta alle voci di chi segue da sempre la turbolenta famiglia Agnelli, lo scontro tra John e Andrea si sarebbe spostato sull’altro gioiello della corona, la Ferrari in crisi perenne di risultati, ma niente di tutto questo traspare dalla lettera, nella quale Elkann preferisce guardare avanti, al futuro dei bianconeri. “La Juventus ha ora un nuovo Presidente, Gianluca Ferrero, e un nuovo Amministratore Delegato, Maurizio Scanavino, che e' anche alla guida della nostra media company Gedi, dove sta portando avanti con successo un piano di rilancio. In Juventus, Gianluca e Maurizio saranno aiutati da un nuovo Consiglio di Amministrazione, e hanno iniziato bene, facendo in modo che la Juventus possa affrontare le numerose sfide attuali, proteggendo al tempo stesso la sua reputazione affinché possa tornare più forte sia in campo che fuori”.
L'attacco alla Uefa
Nonostante l’occasione sia poco adatta, John Elkann non perde l’occasione di tornare su uno dei cavalli di battaglia della Juventus nella guerra fredda contro Ceferin ed il governo del calcio europeo: l’inadeguatezza dell’organizzazione esistenze alle sfide della modernità. Senza mai nominare la famigerata Superlega Europea, il numero uno di Exor non si trattiene dall’assestare una stilettata niente male nei confronti della Uefa, che metterebbe a rischio l’intero sistema del pallone del Vecchio Continente. “Il calcio europeo continentale non riesce a tenere il passo con il crescente potere finanziario della Premier League, i cui ricavi si prevede supereranno di tre volte quelli della Serie A entro la fine della stagione in corso”. I toni sono diversi da quelli usati in passato dal cugino, ma la sostanza non cambia: senza riforme serie, questo calcio non ha futuro.
I numeri citati da Elkann lasciano poco spazio alle interpretazioni: nella guerra contro la danarosa Premier League, gli altri campionati europei non potranno che fare sempre peggio. “Gli effetti di questo predominio si vedono nel mercato dei trasferimenti, che a sua volta è in grado di giocare un ruolo chiave nel successo dei club: nella finestra estiva del 2022, la spesa lorda dei trasferimenti in Premier League è stata pari alla spesa totale di Serie A, La Liga, Bundesliga e Ligue 1 messe insieme, e questa situazione è continuata nella finestra invernale, con il Chelsea che da solo ha speso più della somma complessiva di tutti i club di questi quattro campionati”.
A sentire la proprietà bianconera, il vero problema è però un altro: “Il calcio è ancora in fase di transizione verso un'industria compiutamente professionistica: manca ancora di chiarezza nel suo complesso, e ciò sta creando tensioni finanziarie e regolamentari”.
Difficile sapere quale sarà la reazione del massimo dirigente del calcio europeo, che alla vigilia della sua rielezione aveva fatto sapere che la Juventus si era meritata la punizione, ma la mossa della proprietà non sembra ideale per ricomporre questa frattura. Ai posteri stabilire se l’escalation converrà o meno alla Vecchia Signora, i cui problemi fuori dal campo sono ben lungi dall’essere terminati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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