Pochi tra i presenti allo splendido Training Ground del Tottenham, nella campagna di Enfield, estrema periferia nord della tentacolare capitale inglese, si aspettavano che la prima conferenza stampa di Antonio Conte dopo il ritorno dalla pausa in Italia per recuperare dall’operazione alla cistifellea lo avrebbe visto così scatenato. L’ex tecnico di Inter e Juve ne ha avuto veramente per tutti, attaccando certi giocatori un po’ svagati come il brasiliano Richarlison ma soprattutto i tanti tifosi degli Spurs che ne hanno avuto abbastanza del suo stile di gioco.
Ad attrarre l’attenzione dei titolisti inglesi, una frase dell’allenatore pugliese che sembra fatta apposta per le prime pagine: “Sono pronto a morire per questo club ma non così stupido da ammazzarmi”. Insomma, invece di incassare e portare a casa la montagna di critiche successive all’eliminazione in Champions League contro il Milan, Conte ha deciso di alzare i toni e sparare ad alzo zero. La società, probabilmente, non sarà molto soddisfatta di questa sua uscita, il che non fa che confermare le tante voci che da qualche settimana parlano di un suo possibile addio a fine stagione.
"Pazienza finita? Vedremo come andrà"
Che Conte ne avesse avuto abbastanza delle aspettative irrealistiche dei tifosi del Tottenham e della strategia del club ce ne eravamo resi conto da tempo, ma le sue parole nella conferenza stampa di oggi, alla vigilia della partita di Premier League contro il Nottingham Forest, sembrano aver posto fine ad ogni dubbio. A sentire l’allenatore italiano finire nelle prime quattro del campionato inglese “è stato un vero e proprio miracolo” mentre l’uscita in Champions con il Milan era da aspettarsi, visto che i rossoneri, nonostante un distacco in termini di potenza finanziaria quasi imbarazzante, “erano i favoriti, sia per la tradizione che per la vittoria dello scudetto”. Una volta seduto nella ampia sala stampa del Training Ground, Conte sembra aver praticamente confermato a tutti che quando il suo contratto con la società londinese terminerà il 30 giugno, sarà pronto ad una nuova avventura.
Extraordinary stuff from Antonio Conte today, not just burying Richarlison, but also stressing his commitment to Tottenham: "I am ready to DIE for this club." Full interview here: https://t.co/tLws1agwUj #THFC #Conte #Richarlison pic.twitter.com/XNARUyjgU3
— Gerry Cox (@GerryCox) March 10, 2023
L’amarezza è abbastanza evidente: “Per vincere serve tempo e pazienza. Ho capito che qui la pazienza è finita, sia per i tifosi che per l’ambiente. Vedremo cosa succederà in futuro. Non sono così stupido da ammazzarmi di lavoro. Se mi chiedete oggi se sono pronto a morire per questo club, vi risponderò che lo sono certamente. Fino alla fine del contratto sono pronto a morire per questo club ma non sono così stupido da suicidarmi”. C’è pure spazio per un modicum di dietrologia sul contratto firmato con gli Spurs: “Quando sono arrivato ho firmato un contratto molto strano, di un anno e mezzo. Solitamente i contratti durano tre anni ma penso che servisse sia a me che al club per vedere come andavano le cose. Alla società serviva capire la mia personalità, come me la cavavo in questo ambiente – la cosa, ovviamente, valeva anche per me. Dovevamo capire se la pensavamo alla stessa maniera. Dopo un anno e mezzo la società mi conosce, io conosco l’ambiente e la situazione sembra molto chiara. Dobbiamo finire la stagione, sederci e vedere come andrà”.
Titoli di coda? Forse
La sensazione è che si sia trattato di un addio in tutto tranne che nella forma, ma potrebbe anche essere solo una sparata successiva alle critiche spesso ingenerose che la stampa ed i tifosi hanno scaricato sul tecnico italiano dopo la dolorosa uscita in Champions. Conte, però, sembra chiudere la porta a chi gli chiede se ci siano spazi di manovra rimasti per salvare un rapporto molto deteriorato: “La società sa molto bene come la penso. Sono pronto a morire per il club fino alla fine della stagione”. Siamo quindi arrivati ai titoli di coda? Tutto sembrerebbe farlo pensare, anche se gli Spurs sono ancora in corsa per l’accesso alla Champions dell’anno prossimo.
I più maligni fanno notare, invece, come la società del nord di Londra sia tra le più indebitate al mondo dopo la costosissima ristrutturazione di White Hart Lane e che quindi, come successe a suo tempo ai rivali dell’Arsenal, sarà costretta a mercati di vacche magre per diverse stagioni. La cosa, francamente, lascia però il tempo che trova. Non siamo ancora al livello di separato in casa ma Antonio Conte sembra aver deciso di rompere gli indugi.
Se la squadra riuscirà a riprendersi, a partire dall’incrocio di Sabato pomeriggio contro il traballante Forest, si potrà arrivare alla scadenza naturale del contratto. Se, invece, il Tottenham si avviterà nella crisi, la situazione potrebbe precipitare. Parecchie squadre, in Italia e non solo, stanno osservando con attenzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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