La bomba esplode a metà pomeriggio, come Fabrizio Corona aveva ampiamente anticipato attraverso i suoi social. «Anche Zaniolo e Tonali scommettono. Zaniolo l'ha fatto addirittura mentre era in panchina durante una partita di Coppa Italia». Nel frattempo, due funzionari della polizia di Torino stanno viaggiando verso Coverciano per notificare ai due calciatori che è in corso un'indagine su di loro.
Stavolta è la bomba, appunto. Corona più veloce della Procura, come ad agosto, quando, primo e unico, aveva parlato della ludopatia di Nicolò Fagioli («indebitato per un milione di euro»). Per Zaniolo e Tonali c'è l'allontanamento immediato da Coverciano. Un brutto colpo per il calcio italiano. È il seguito dell'affare Fagioli, moltiplicato al quadrato per rumore e importanza. Scoperto, il calciatore della Juventus si è autodenunciato alla federazione: penalmente rischia poco, una multa se sarà provato che ha davvero scommesso su piattaforme illegali, sportivamente rischia una lunga squalifica, anche di 3 anni, forse ridotta proprio dall'autodenuncia. È già stato ascoltato dal procuratore federale Chiné, ma non ancora deferito. Zaniolo e Tonali, sono anche loro giovani, ma calciatori già affermati, giocano entrambi in Premier League e in Nazionale.
Le accuse di Corona sono gravissime e anche se non ancora documentate, al momento c'è la presa di posizione della Figc ad accreditarle. Le prossime mosse dei due calciatori saranno indicative per definire le rispettive responsabilità. I piani restano due, penale e sportivo. Quello che potrebbe non essere reato per la giustizia ordinaria, può esserlo, e grave, per quella sportiva. In Italia è consentito scommettere sulle piattaforme legali, ma i tesserati non possono farlo sul proprio sport. E peraltro la Procura di Torino, coordinata dalla pm Manuela Pedrotta, è convinta che gli enormi flussi di denaro transitassero su piattaforme non registrate. Corona sa utilizzare i social come pochi altri: li usa come leve per moltiplicare l'effetto di storie e post in cui assicura di poter dimostrare tutto. «Le notizie mi arrivano da una persona ben introdotta nel mondo del calcio e fanno parte di un dossier che è stato raccolto nel tempo. Ho un'inchiesta che se viene veramente sviluppata deve fermare tutto il calcio italiano. Quello della ludopatia è un male. Colpisce molti più atleti di quanto si sia detto fino ad oggi».
Fra un post e l'altro, ieri pomeriggio Corona, è stato ascoltato come persona informata sui fatti dalla Squadra Mobile di Torino, negli uffici della questura a Milano, come persona informata sui fatti. Accompagnato dai legali Cristina Morrone e Ivano Chiesa, avrebbe confermato ciò che sa, rivelando la fonte: si tratterebbe però - ha detto - «di una persona che non è del mio giro». Ha collaborato Manuela Messina- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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