Dea, torna Lookman e accende le luci della nuova casa

Viola ko nello stadio gioiello. Percassi e Gasp raggianti: "Pomeriggio speciale"

Dea, torna Lookman e accende le luci della nuova casa
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«Mi scusi, ma qui lei non risulta». La giovane steward non sa che dire, eppure la mail certifica che esisto. «Mi scusi sa, ma è il primo giorno»: arrossisce perché poi alla fine anche i bergamaschi si emozionano. «Ma si immagini, rifaccio il giro».

Benvenuti nell'ennesimo capolavoro firmato Percassi, completamente finito anche se «manca qualche dettaglio», come dice lo speaker della partita: «Vi abbiamo portato dov'era impensabile», e che sarà mai un accredito temporaneamente scomparso nel caos di una giornata particolare. Si perdona tutto: è il giorno del Gewiss Stadium, e il presidente guarda dall'alto il suo miracolo sorridendo come sa fare lui, con il solito understatement orobico. Naturalmente c'è il tutto esaurito, e quando l'annuncio di gratitudine prepartita della proprietà passa in rassegna tutti, parte un'involontaria cartolina destinata a una cinquantina di chilometri di distanza: «Ringraziamo anche il Comune e il Sindaco». Perché d'altronde a Bergamo con i mattoni ci sanno fare, ma questa volta hanno esagerato. E insomma: mentre altri discutono da anni e continueranno a farlo, qui in 64 mesi han tirato su tutto mentre la squadra giocava regolarmente, anche due volte la settimana. Uno stadio. In Italia (che poi era un comunale pure quello, no?). Mola mia

Si diceva appunto del capolavoro Percassi: come si fa a immaginare una cosa così? Perfino gli ospiti ora stanno comodi comodi in quello spicchio di curva, però poi partono i soliti cori («Gasperini figlio di p...», tanto per rivangare vecchie questioni) che dimostrano come il calcio italiano vedrà prima un nuovo San Siro che un tifoso educato. Ma tant'è, non c'è vergogna che possa rovinare la festa. Poi c'è la partita, ed anche qui l'atmosfera è un po' da luna park: l'Atalanta parte emozionata, si diceva, e davanti a Carnesecchi per due volte c'è il vuoto. Meno male che c'e Lookman (che poi, Ademola: è tutto perdonato), così tra il primo gol di Martinez Quarta solo davanti alla porta e il secondo di Kean solo davanti alla porta, c'è il suo assist con salto di birillo Bove che viene messo in rete dalla testa di Retegui. È il segnale che qualcosa succederà, anche quando la Fiorentina è avanti 2-1. E siccome poi le voci dello stadio raggiungono i 100 decibel, allora alla fine tutto cambia: CDK e Lookman in due minuti alla fine del primo tempo ribaltano la giornata, e poi nel secondo i viola diventano pallidi, mentre Gasp vede i suoi sprecare almeno quattro occasioni.

Al fischio finale è felicità, Percassi stringe mani e si offre allo foto, mentre il suo tecnico gongola: «Un pomeriggio speciale, lo stadio ci ha

aiutato. Sabato eravamo qui a ricordare cosa c'era prima: chi gioca a calcio in questi teatri così belli sa che ti portano a dare qualcosa in più». Giovedì si ritorna e c'è l'Arsenal: il prossimo capolavoro è già in vista.

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