Il derby d'Italia di Peppone e don Camillo

Giovannino Guareschi è vivo e gioca assieme a noi

Il derby d'Italia di Peppone e don Camillo
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Giovannino Guareschi è vivo e gioca assieme a noi. Era il 6 settembre del ’51 quando la Dinamo di Peppone scese in campo contro la Gagliarda di don Camillo. La partita si concluse con una memorabile scazzottata e si venne a sapere che l’arbitro era stato comprato dal sindaco Gino Cervi dopo analogo tentativo del parroco Fernandel. Roba bella che, 73 anni dopo, è andata in scena a Solesino, bassa padovana, luogo citato dal Tassoni ne La Secchia rapita. Stavolta il derby riguarda l’Inter e la Juventus, il sindaco di Solesino è di centrodestra, si chiama Elvy Bentani e in queste ore ha pensieri drammatici per la figlia colpita improvvisamente da un malore.
Bentani aveva festeggiato lo scudetto dell’Inter esponendo al balcone del comune la bandiera nerazzurra, il parroco don Marino Ruggero è juventino (si può scrivere di fede?)e ha promesso che se i bianconeri vinceranno la coppa Italia piazzerà il drappo juventino davanti alla canonica, cosa già fatta nel gennaio scorso quando la lotta per lo scudetto era ancora aperta.

Sarebbe un’altra storia guareschiana, civile, di genuina saggezza popolare ma l’opposizione di centrosinistra in municipio, maggioranza interisti e una sola presenza milanista, è insorta accusando il sindaco di vilipendio della casa pubblica. Aveva ragione don Camillo, fra bestie ci si capisce sempre.

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