Proprio quando serviva l’acuto per mettere pressione alla capolista, l’undici di Max Allegri incappa in una grave battuta d’arresto che sarà salutata con gioia alla Pinetina. La Juventus schiaccia in difesa l’Udinese di Cioffi per tutta la partita ma a decidere il posticipo del lunedì basta il primo gol in Serie A di Lautaro Giannetti. Nomen omen, come dicevano i latini e tanta delusione allo Stadium, dove certo nessuno si aspettava che l’imbattibilità casalinga finisse proprio stasera. A fare festa sono i friulani, che ottengono tre punti tanto inaspettati quanto preziosi per la corsa salvezza. Moltissimo da rivedere, invece, per la Juventus, che scivola a meno 7 dalla capolista, che ha pure da recuperare la gara con l’Atalanta.
Le scelte dei tecnici
Rispondere alle vittorie delle milanesi è fondamentale per il resto della stagione bianconera ma Allegri decide di operare qualche cambio nell’incrocio con l’Udinese. Il più evidente è in avanti, dove accanto al rientrante Milik partirà Federico Chiesa: l’azzurro aveva fatto vedere buone cose negli scampoli di partita concessigli dal tecnico livornese ma molti pensavano che sarebbe partito ancora titolare Yildiz. Il rientro di Alex Sandro in difesa è obbligato, visto che Danilo è squalificato mentre interessante l’inserimento di Weah sulla fascia: confermato Cambiaso dall’altra parte ed il trio sulla mediana McKennie, Locatelli e Rabiot.
Fare punti proprio allo Stadium sarà complicatissimo ma la situazione dell’Udinese è talmente complicata che l’undici di Cioffi dovrà cercare di fare il massimo. A complicare ulteriormente le cose, la squalifica dell’ex bianconero Pereyra: a dare una mano a Lucca, in decisa crescita nelle ultime giornate, ci sarà quindi il francese Thauvin. Se sulle fasce giocano Ehizibue e Zemura, fa sensazione il ritorno dal primo minuto dell’uomo mercato Samardzic: Payero, quindi, partirà dalla panchina. Ultimo cambio in difesa, dove accanto a Perez e Kristensen parte Giannetti.
Udinese avanti con Giannetti
I padroni di casa sanno che partite come queste vanno messe sui binari giusti prima possibile. Dopo il primo tentativo di Chiesa, contrastato bene da Lovric, ci prova anche Cambiaso dalla sinistra, ma il suo cross è leggermente troppo lungo per l’accorrente McKennie. Sull’azione successiva Cambiaso si accentra e riceve un bel passaggio di Chiesa: se non ci fosse la chiusura del portiere Okoye, la Juventus sarebbe già 1-0. Dopo aver stazionato più o meno sempre nella metà campo degli ospiti, l’undici di Cioffi prova qualche puntata offensiva. Non mancano gli incidenti, come quando Thauvin si vede scippare il pallone da Locatelli ma la difesa bianconera è sul chi vive: al 17’ è Lovric a mettere un cross pericoloso, costringendo Rabiot a concedere un calcio d’angolo. È solo una fase di stanca, prima che la Juventus torni a minacciare Okoye: se il tiro di Gatti al 19’ è innocuo, qualche polemica quando l’uscita del portiere friulano coi pugni prende sia la sfera che la testa di Milik. Sul rovesciamento di fronte, ecco l’errore che non ti aspetti: punizione dalla tre quarti che arriva nell’area piccola dove Alex Sandro è posizionato bene. Il brasiliano, però, svirgola il rinvio e il pallone arriva sui piedi del difensore Giannetti, che lo devia di giustezza oltre a Szczesny. Gelo allo Stadium, l’Udinese è avanti 1-0.
La reazione della Juventus non si fa attendere: prima è Gatti a impegnare Okoye da fuori area, poi un’incursione in area di Cambiaso fornisce un assist quasi perfetto per Milik. Peccato che l’avanti polacco sia un attimo in ritardo e prenda la sfera solo con la punta. L’Udinese si difende con ordine, rischiando solo dalla distanza, come al 33’, quando Rabiot trova solo i guantoni di Okoye. Con la Juve che fatica a convertire in occasioni la supremazia territoriale, l’Udinese può approfittare degli spazi per pericolose ripartenze: al 37’ per fermare Samardzic, Bremer è costretto ad usare le maniere forti, prendendosi pure un giallo. La seguente punizione dal limite di Thauvin sorvola di non molto il sette. Il finale dell’undici di Allegri è positivo: prima Cambiaso non inquadra la porta con un sinistro di controbalzo, poi è Okoye ad essere costretto ad una parata non banale su un colpo di testa un po’ troppo centrale di Milik. Il forcing nei due minuti di recupero non cambia il risultato: la Juve va negli spogliatoi sotto di un gol, accompagnata da bordate impietose di fischi dello Stadium.
Sterile assedio della Juve
L’avvio dei padroni di casa è arrembante, con i pericoli principali che arrivano dalle fasce: Chiesa parte dalla sinistra e punta al centro, trovando ancora il tempestivo intervento di Okoye. Il portiere tedesco-nigeriano finora ha sbagliato poco o niente mentre la difesa fatica non poco a resistere al pressing a tutto campo dell’undici di Allegri. È sempre l’ex viola a seminare il panico nella difesa friulana, come al 49’, quando salta tre difensori prima di esser steso. L’Udinese è troppo passiva, gioca dietro la linea del pallone senza riuscire mai a sganciarsi e pungere in ripartenza: atteggiamento pericoloso, specialmente quando si affronta una grande. L’assedio dei padroni di casa continua senza soluzione di continuità, fino al 56’ quando lo Stadium esplode quando il tocco di Milik in porta sul cross di Rabiot sembra colpire il braccio di un difensore friulano. Anche in questo caso né Abisso né il Var ritengono di fermare l’azione. Prima che Allegri possa operare qualche cambio, Milik troverebbe anche il gol del pareggio: calcio d’angolo di Chiesa, torre che viene deviata in porta dall’avanti polacco. La gioia, però, dura pochi secondi: il cross dell’azzurro aveva superato la linea di fondo.
Dopo la delusione, ecco il cambio: fuori uno spento Weah, spazio al giovane Yildiz per un’ultima mezz’ora di fuoco. Cioffi risponde pochi minuti dopo con le staffette Ferreira-Ehizibue e Ebosele-Zemura ma il canovaccio della gara rimane più o meno lo stesso. La mancanza di grandi occasioni da gol è salutata da uno Stadium sempre più insofferente di fronte ad un risultato che avrebbe il sapore di una bandiera bianca nei confronti dell’Inter. Gli ospiti, ogni tanto, riescono a farsi vedere in attacco ma Szczesny è del tutto inoperoso. A venti minuti dal triplice fischio, l’Udinese rimane quadrata e precisa nelle coperture, senza approfittare di qualche passaggio azzardato dei padroni di casa per spingere in contropiede. La cosa veramente sorprendente è che, nonostante abbia chiuso i rivali in area per buona parte della ripresa, Okoye non ha dovuto fare parate particolarmente difficili. Al 76’ due cambi per parte: Iling-Junior e Nicolussi-Caviglia per Chiesa e Locatelli, Success e Brenner per Lucca e Thauvin. L’occasione migliore arriva all’83’ grazie ad un gran cross di Cambiaso sul quale Yildiz non arriva per un niente. La Juve ci prova fino alla fine ma neanche il colpo di testa di McKennie impensierisce Okoye. Non c’è tempo per altro: all’Allianz Stadium vince l’Udinese 1-0. L’Inter ringrazia sentitamente.
Il tabellino
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro; Weah (60’ Yildiz), McKennie, Locatelli (76’ Nicolussi-Caviglia), Rabiot, Cambiaso (83’ Cerri); Milik, Chiesa (75’ Iling-Junior). Allenatore: Massimiliano Allegri
UDINESE (3-5-2): Okoye; Perez, Giannetti, Kristensen; Ehizibue (65’ Ferreira), Samardzic, Walace, Lovric, Zemura (65’ Ebosele); Thauvin (76’ Brenner), Lucca (76’ Success). Allenatore: Gabriele Cioffi
Marcatori: 24’ Giannetti (U)
Ammoniti: 9’ Ehizibue (U), 37’ Bremer (J), 73’ McKennie (J), 81’ Walace (U), 88’ Success (U), 90+1’ Nicolussi-Caviglia (J)
Espulsi: nessuno
Arbitro: Rosario Abisso (Palermo)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.