Elio Corno è morto. In questa era di “trend topic”, una notizia così è apparsa un sacco di volte negli ultimi anni su internet, bastava che si assentasse una puntata dal video e partiva il tam tam. Ovviamente la risposta del protagonista è sempre stata composta da parole irripetibili, quelle che noi sentivamo in redazione ogni volta che c’era da discutere di calcio e non solo. Ma noi che lo abbiamo avuto vicino, sapevamo bene che dietro a quello sguardo fintamente incattivito (perché poi alla fine partiva sempre un sorriso), in realtà si nascondeva un cuore tenero.
Con lui, nel corso di una giornata, potevi divertirti e arrabbiarti a momenti alterni. Di lui si ricordano anche duelli epici (una volta anche a colpi di ombrellate), e non c’era mai da annoiarsi insomma. E c’erano pure giorni in cui usciva dalla redazione senza salutare, tanto voleva tenere il punto. Eppure sapevi che comunque ti voleva bene, soprattutto se – come nel mio caso – ti vedeva crescere professionalmente e tifava per te. E che soprattutto ti avrebbe insegnato qualcosa. Elio infatti era il giornalismo quando il mestiere mischiava sacrificio, volontà, leggerezza e impegno nello stesso tempo. Era la notizia presa dalle fonti, perché quella non è mai mancata sul Giornale quando lui seguiva l’Inter, che poi era la squadra del suo cuore.
Il cuore appunto che poi gli avrebbe provocato qualche guaio di salute, forse perché – diceva sempre – il giornalismo che conosceva lui aveva abbandonato il campo.
Elio è stato un compagno di viaggio, di quelli che ti restano accanto anche quando non ci sono più, e che pure dalla Tv ci è stato vicino, strappandoci bei momenti quando, litigando con Tiziano Crudeli, ci ricordava anni vissuti che provocano oggi tanta nostalgia. E ora che Elio Corno è morto, questa volta davvero, l’importante è ricordarlo così. Con quel sorriso, il suo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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