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Alla Farnesina la mostra sulla Nazionale «Sfumature di azzurro»

In mostra fino al 20 dicembre i cimeli del Museo del Calcio di Coverciano. Ministro Tajani: «Dobbiamo continuare a parlare di sport come strumento di pace»

Alla Farnesina la mostra sulla Nazionale «Sfumature di azzurro»
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«Io sono assolutamente convinto che lo sport sia parte della nostra politica estera. Noi dobbiamo continuare a puntare sullo sport come strumento di pace». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani che alla Farnesina ha inaugurato «Sfumature di Azzurro», la mostra itinerante del museo del calcio di Coverciano, e curata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio che resterà nella sala del dicastero fino al 20 dicembre e che sarà aperta al pubblico il 13 e 14.
Al taglio del nastro anche il presidente della Figc Gravina, il ct azzurro Spalletti, il capodelegazione della Nazionale Buffon, il direttore della Fondazione Museo di Coverciano Marani e la moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti, che ricopre la carica di presidente della Divisione Serie A Femminile. «Abbiamo promosso in questi anni la Ryder Cup, che è stato un grande successo italiano - ha aggiunto il ministro - promuoviamo il Giro d’Italia e così vogliamo promuovere anche il nostro calcio, inviando anche un messaggio importante ai giovani: il calcio non è soltanto quello dei campioni. Il calcio è anche un modo per non perdere tempo, come tutti gli altri sport, davanti a un computer o a giocare alla playstation, e questo è importante anche per impedire la dispersione scolastica, per impedire lo sviluppo di alcol e droga».
«Sfumature di Azzurro» mette in mostra cimeli e gli oggetti iconici che ripercorrono momenti della storia del calcio e, dunque, anche del nostro Paese. Maglie, come quelle di Rossi ai Mondiali ’78 e Bergomi a quelli ’82, e scarpe storiche, la Coppa Rimet vinta nel 1938 "salvata" e custodita in casa durante la seconda guerra mondiale dal dirigente italiano Ottorino Barassi, i palloni originali delle finali della Nazionale, persino le pipe del presidente della Repubblica Pertini e del ct Enzo Bearzot che si scambiarono nell’aereo nel viaggio di rientro dalla Spagna dopo la vittoria di 42 anni fa.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione della mostra il presidente della Figc Gravina, ha regalato al ministro Tajani la maglia della Nazionale personalizzata con il numero 24. «L’azzurro è un colore dominante che unisce e inorgoglisce - ha detto Gravina - puntualmente scopriamo come la nostra maglia non è solo simbolo sportivo ma emblema di identità e appartenenza. La maglia non è un pezzo di stoffa ma memoria, orgoglio, e futuro. I cimeli raccontano la storia del nostro calcio ma è la storia del nostro calcio e soprattutto degli italiani».
«Il rapporto con la bandiera è qualcosa di forte e di intenso. Per gli italiani all’estero è come un figlio - così il ct Spalletti -.

La carica degli affetti in America è uno choc quotidiano che mi porto dietro, dobbiamo essere all’altezza della missione», ha aggiunto in riferimento alla tournée in America e al prossimo Mondiale (venerdì il sorteggio dei gironi europei di qualificazione) che si svolgerà nel 2026 in Usa, Canada e Messico.

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