Fede e gli altri. La bellezza del gol impossibile

Diceva Napoleone che impossibile è parola sconosciuta in francese

Fede e gli altri. La bellezza del gol impossibile
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Diceva Napoleone che impossibile è parola sconosciuta in francese. Per fortuna il mondo ha voluto copiarlo. E l'universo dello sport non perde occasione per dimostrarlo. Ce lo ha ricordato il campionato nostro di calcio. La bellezza del gol impossibile raccontata in quel tiro da oltre 50 m. di Federico Di Marco, ragazzo nato con il Forza Inter nel cuore, che ha messo nel piede la leggerezza dell'essere quando l'idea dipinge una voglia di follia. Tiro vero e studiato o cross sbagliato? Non importa: conta l'immortalità del fatto più che la pignoleria dell'essere. Secondo statistica solo due giocatori hanno centrato la porta da più lontano: un altro terzinaccio di strada mancina, che quest'anno a marzo ha fiondato palla da oltre 57 m.: capitan Biraghi della Fiorentina. E 10 anni fa l'inimmaginabile Facundo Roncaglia, da 61 m., sempre con maglia viola. La classifica a seguire si compone di altre celebrità. Ma la bellezza non si ferma alle catapulte: è un mirabile, forse non ripetibile, colpo da biliardo quello che ha steso il Napoli dal piede dell'ucraino Kovalenko.

E perchè non la magia nel primo gol in serie A di Dossena (Cagliari) contro il Milan o di Dragusin, juventino classe 2002 prestato al Genoa, contro il Verona? Caro Napoleone, la bellezza dell'impossibile non ha confini.

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