Festa mesta? Non col Poz

Milan e Inter arrivano alla pausa prima del derby in vetta alla classifica. Che spettacolo la Nazionale di basket italiana guidata da Pozzecco (comunque vada a finire). La bella favola della nazionale del Sud Sudan. Questo e altro nella rubrica de ilGiornale.it "il raccattaballe"

Festa mesta? Non col Poz
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Mentre le milanesi sculacciano vigorosamente il campionato, con i gol di Leao e Lautaro, e si presentano al derby dopo la pausa a punteggio pieno, la Roma ai piedi dell’imperatore poliglotta Lukaku (parla 8 lingue) non proferisce parola in campo, in linea con il suo allenatore che non parla con la stampa dopo il capitombolo interno.

Sotto il Vesuvio Maurizio Sarri vince come ogni anno, la Juve non strabilia ma si ritrova seconda in compagnia del... Lecce. Cominciano il campionato di B tre giornate dopo gli altri il Lecco ed il Brescia dei presidenti Di Nunno e Cellino.

Il Mondiale di basket nelle appassionate Filippine regala storie straordinarie per gli azzurri, e non solo, allenati dalla "mosca atomica", Gianmarco Pozzecco, che da vero uomo di sport vive dalla panchina la partita, trasmettendo un’emozione contagiosa ai suoi giocatori e ai tifosi. Urla, gesticola, salta, abbraccia, bacia, litiga, ride, piange. È un "too much" che mi intenerisce ed esalta. L'Italia è tra le migliori otto del mondo, non capitava da quando lui era il playmaker.

Sul gradino più alto del podio ipotetico del weekend trova posto la nazionale di basket del Sud Sudan. Le “Bright Stars” vengono dal paese più povero e più recentemente costituito nel mondo. Figli di una di quelle guerre piu incomprrnsibili di quelle già inaccettabili. Non hanno un palazzetto, si allenano all’aperto e giocano sempre in trasferta. Andranno alle Olimpiadi di Parigi perché sono la nazionale africana più forte.

La Formula Uno non mi agita nella sonnolenza post prandiale e abbandono tre secondi dopo che Verstappen mangia il topolino Sainz. Quindici giri in testa, non decolla questa festa, la folla resta mesta. Mesta come la proprietaria della Panda rossa distrutta da alcuni tifosi della Roma saliti, insieme alla ignara prole, sul tetto della stessa per vedere meglio in lontananza il nuovo bomber belga che scendeva da un aereo. Non cresceranno educati i pargoli.

Incommentabile il gesto, ma esorto chi può a risarcire la malcapitata dandone anche risalto a favore di camera, come si conviene nelle favole.

Ricomincia la vita vera in città, siamo tutti rientrati e qualcuno parla già delle vacanze di Natale senza preventivare che sarà un autunno caldissimo. Questa non è Ibiza...

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