Chissà se sua Altezza reale avrà stretto con contegno il pugnetto quando l’Inghilterra ha bucato pre tre volte la porta gallese. Forse stasera era scisso esattamente a metà, William Windsor, mentre contemplava lo scontro fratricida, lui che è primo nella linea di successione al ruolo di sovrano del Regno e pure principe di Galles. Comunque gli inglesi prevalgono agilmente sui rossi avversari, gestendo e accelerando a piacimento, per inoltrarsi allo scontro diretto contro il sorprendente (ma mica troppo) Senegal. William giura di aver tifato per entrambe, anche se è sicuramente più attendibile la prima versione della storia: nel calcio tiene i Tre Leoni, nel rugby i Dragoni, peraltro nettamente preferibili quando si dimenano con la palla ovale. E infatti i parenti più patinati li sbattono fuori.
PRIMO TEMPO
Prendono subito campo gli inglesi. Southgate rispolvere il bambino d'oro Phil Foden dopo le polemicucce divampate in mezzo Regno a ridosso del pari contro gli States. Con lui, ad ordire mortifere trame offensive, Harry Kane e Marcus Rashhford. Galles rinunciatario da subito: sa che i mezzi tecnici sono modesti e prova a piazzare un bus nella sua metà campo, per poi tentare contropiedi velenosi con lo sbiadito Bale a suonare una carica spompa. Al 10' l'Inghilterra potrebbe già passare: imbucata di Kane per Rashford, ma il talento dello United calcia addosso a Ward. I ragazzi in maglia bianca regolano a piacimento la manopola del volume. Alzano fino a sfondare le casse, poi si ritraggono, ma senza riuscire a scalfire il muro gallese. Che però vibra. Ci prova Maguire alla mezz'ora, con un'improvvisata che sfuma in uno scaldabagno a lato, poi Foden, che si gira in un fazzoletto e scaglia un fendente alto di un paio di metri. Solo inglesi nella prima frazione: corner di Foden, stacco di Stones e Ward che blocca sulla linea.
SECONDO TEMPO
Il castello dei dragoni è friabile. Page rinuncia a giocare a calcio e sulla lunga distanza paga dazio: fuori un affettato Bale, dentro Johnson, ma va pure peggio. Gli inglesi comprimono i cugini a ridosso della loro area, grattando via quelle certezze di burro. Così il gol dei tre leoni appare inevitabile. La partita la stappa Rashford: piazzato a giro a ridosso del limite, specialità della casa, con la spiacevole collaborazione di un balbettante Ward. Passa soltanto un minuto e Southgate raddoppia. Sempre Rashford strappa un pallone, serve Kane che mette in mezzo e Foden la chiude accorrendo assetato sul secondo palo. Galles che assomiglia ad un imbarazzante sparring partner. Incassa anche il terzo, sempre da Rashford, di molte spanne il man of the match - giocata freneticamente limpida in area e botta che passa sotto le gambe di Ward - e torna nel Regno.
Adesso c'è il Senegal: non sarà una passeggiata nel parco, ma questa Inghilterra carica di talento giovane e intensità intatta - siamo solo all'incipit della sfinente stagione inglese - trasmette l'impressione di poter trangugiare gli avversari ogni volta che riesce ad andare d'accordo con se stessa.
GALLES (3-5-2): Ward; Mepham, Rodon, Davies (59' Morrel); James (78' Wilson), Ampadu, Allen (81' Colwill), Ramsey, N. Williams (29’ Roberts); Bale (45' Johnson), Moore. A disposizione: A. Davies, Gunter, Cabango, Roberts, Lockyer, J. Williams, Thomas, Colwill, Levitt, Morrell, Smith, Wilson, Johnson, Harris. Ct: Robert J. Page
INGHILTERRA (4-3-3): Pickford; Walker (57' Alexander Arnold), Stones, Maguire, Shaw (65' Trippier); Bellingham, Rice (58' Phillips), Henderson; Foden, Kane (57' Wilson), Rashford (76' Grealish). A disposizione: Ramsdale, Pope, Coady, Dier, Trippier, Alexander-Arnold, Maddison, Saka, Gallagher, Mount, Grealish, Phillips, Sterling, Wilson. Ct: Gareth Southgate
Marcatori: Rashford 50' e 68', Foden 51'
Ammoniti: James, Ramsey
Arbitro: Vincic (Slovenia)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.