È riapparso. Balotelli Mario di anni trentaquattro, con la maglietta storica del Genoa football and cricket. Due ipotesi di partite, poco più di mezz'ora in campo, due ammonizioni di quelle che segnalano una condizione non proprio sopraffina. Niente di più, nulla di speciale, chessò un dribbling feroce, un sensazionale tiro in porta, roba piccola invece, calciatore alla memoria, ex gigante ridotto a cartonato anche patetico. Balotelli Mario
ha girato il mondo senza aver fatto il militare a Cuneo (cfr. Totò), ha illuminato Milan e Inter, Manchester City, Liverpool, Marsiglia e Brescia, Monza, Nizza, Adana, Sion, totale 469 presenze per 189 gol, ho scritto presenze e non partite perché la sua carriera è stata un part-time continuo, premesse e promesse, compresa l'esperienza in nazionale (36 presenze, 14 gol). Il Genoa, sull'orlo di una crisi finanziaria e agonistica, sogna di concedergli l'ultima scena, un paseo d'onore per un talento inespresso, bravo a giocare a pallone non così a frequentare il
calcio
che prevede e comporta sacrifici e sofferenze, rinunce e passioni aspre. Balotelli è stato pirandelliano, uno, nessuno, centomila, ha illuso, deluso, spento sogni, alimentate rabbie. Genova per lui è un'idea come un'altra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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