Girandola di gol ed emozioni: la sfida "politica" è della Svizzera come 4 anni fa. E ora Ronaldo

Girandola di gol ed emozioni: la sfida "politica" è della Svizzera come 4 anni fa. E ora Ronaldo

L`aquila «albanese-kosovara-ellenica» ha colpito ancora. Un colpo di artiglio più che sufficiente a ghermire la Serbia e far planare la Svizzera agli ottavi. Shaqiri ha aperto le ali (ma evitando il gesto beffardo delle mani svolazzanti come fece nel 2018) e ha messo la palla in gol al 20` del primo tempo; poi i serbi hanno prima pareggiato (Mitrovic), poi sono andati in vantaggio con Vlahovic. Ma l`illusione slava si spegne sul più bello. A incenerirla è il piede infuocato di Embolo.

Primo tempo divertente. Il tempo di tornare in campo e arriva il ko per i serbi: Freuler la mette morbida in rete e chiude i giochi. La storia della partita finisce qui e per la Svizzera il pensiero è già agli ottavi col Portogallo. Non resta che l`eco della protesta serba per un presunto rigore negato e una mezza rissa finale. Che si aggiunge alle polemiche della vigila che hanno avuto il solo merito di farci ripassare un po` di storia, un pizzico di geografia e un briciolo di politica (geopolitica, per gli amanti della crasi). E dopo il clou di Iran-Usa di qualche giorno fa, ieri c`è stato il sottoclou, tostissimo, di Serbia-Svizzera. Agli elvetici bastava un pareggio, ma hanno strafatto.

Del resto la voglia di battere i serbi era tanta, soprattutto da parte della coppia «kosovara» Xhaka-Shaqiri, due tipetti che non giocano in difesa (in tutti i sensi) e che non avevano gradito affatto quella bandiera anti-Kosovo spuntata nello spogliatoio serbo dopo la partita

col Brasile. Ricordiamo che la Serbia non ha mai riconosciuto il Kosovo nonostante l`indipendenza proclamata nel 2008. Incrostazioni difficili da rimuovere quando si ha l`anima graffiata da una sanguinosa guerra etnica.

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