![Andrei Radu](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/10/1739203708-whatsapp-image-2025-02-10-170421.jpeg?_=1739203708)
"FC Internazionale Milano comunica la cessione di Ionut Andrei Radu al Venezia FC: il portiere romeno classe 1997 si trasferisce a titolo definitivo". Sette giorni fa si è conclusa così, con una nota gelida aspra come un ghiacciolo al limone, la lunga e travagliata storia di amore-odio tra il club nerazzurro e il «suo» (ormai ex) estremo difensore che però nessuno ha mai difeso.
Troppo comodo, dopo la «frittata del Dall’Ara» contro il Bologna nel 2022, attribuirgli in toto la responsabilità del clamoroso scudetto perso dall’Inter a favore di un rimontante Milan che - va ricordato - il torneo lo avrebbero vinto anche se gli Inzaghi boys, invece di perdere 2 a 1 in casa degli emiliani, avessero pareggiato: il campionato si concluse infatti col Milan a 86 punti e l’Inter a 84.
La verità è che il Diavolo nel girone di ritorno aveva viaggiato come un treno ad alta velocità, mentre i «cugini» tenevano una media da semplice Interciy: la responsabilità del tricolore perso era quindi da dividere in parti uguali tra tecnico e tutti i giocatori, ma il capro espiatorio (il portiere, tanto per cambiare) era lì bello e pronto: Radu. La sua papera che divenne il grande (e fin troppo facile) alibi per lo scarico generale delle coscienze. Radu, che all’epoca aveva 24 anni, fu scottato dall’episodio e la carriera ne risentì: venne ceduto alla Cremonese neopromossa in A, ma anche lì perse il posto dopo una serie di «errorini» e perché alle spalle aveva un rampante Carnesecchi che, proprio subentrando a Radu, dette il là a una brillante carriera che lo ha portato addirittura nel giro della nazionale.
Radu fece allora di nuovo le valigie trasferendosi in Francia, all’Auxerre e poi in Premier League al Bournemouth. Infine, lo scorso anno, il ritorno all’Inter dove però era solo il quarto portiere. Una parabola triste per uno partito nel 2021 da vice Handanovic e accreditato a ereditarne i galloni da titolare con Samir ormai avviato ad appendere i guantoni al chiodo. E invece a rovinare il piano arrivò la «maledizione del Raducanazo» che, fatte le debite proporzioni, rievoca la ben più tragica «maledizione del Maracanazo» con lo sventurato portiere del Brasile Moacir Barbosa che il Brasile intero accusò (ingiustamente!) di essere il colpevole per la finale mondiale del ’50 che i verdeoro persero 2 a 1 contro l’Uruguay.
Da quello stigma Barbosa non si riprenderà mai, Radu si è invece ripreso benissimo e domenica nel suo esordio con la maglia del Venezia è risultato il migliore in campo benché la sua squadra sia stata battuta dalla Roma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.