Liquidato l'Iran: agli Usa basta un gol per prendersi gli ottavi

La partita più politicizzata degli ultimi anni si chiude con la vittoria di misura degli Stati Uniti, cui basta il gol di Pulisic su assist del milanista Serginho Dest per staccare il biglietto per gli ottavi. Ennesima delusione per l'Iran, ora per gli Usa lo scoglio Olanda

Pulisic segna il gol dell'1-0 in Iran-USA
Pulisic segna il gol dell'1-0 in Iran-USA

Alla fine le tante polemiche che hanno preceduto la partita più politicizzata degli ultimi 20 anni hanno lasciato il posto al campo che ha espresso il suo verdetto inappellabile. L’Iran di Queiroz, forse innervosito dal clima arroventato, è troppo rinunciatario e lascia ampi spazi alla fisicità e fantasia di Team Usa. Primo tempo da applausi del milanista Serginho Dest che spadroneggia sulla destra, si rende pericoloso un paio di volte e poi converte un cross magistrale dello juventino McKennie in un assist perfetto per l’accorrente Pulisic. Nel secondo tempo l’Iran prova a rispondere ma non riesce mai ad impensierire l’attenta retroguardia americana. Il forcing finale persiano rimane piuttosto sterile ma agli Stati Uniti può andare bene anche così. Grande Satana 1, Team Melli 0. Tre punti per gli Usa che negano ancora una volta gli ottavi di finale all’Iran. Non la partita più bella vista in Qatar finora ma, visto il caos della vigilia, difficile aspettarsi di meglio. Iran a casa, Stati Uniti agli ottavi contro l’Olanda.

La partita

Con una vigilia molto nervosa, dove si è parlato di tutto tranne che di calcio, il compito del Ct dell’Iran non è stato dei più semplici. Tra le voci delle minacce da parte della polizia del regime e le tante interferenze, scegliere l’undici da mettere in campo è sembrata la cosa meno importante. Un solo cambiamento per Queiroz, la staffetta in porta, dove, una volta smaltita la scoppola con l’Inghilterra, torna il guardiameta del Persepolis Beiranvand. Classico 4-3-3 che si affida alla coppia di avanti Asmoun-Taremi per prendere d’infilata la non impeccabile retroguardia americana.

Il suo dirimpettaio Berhalter, costretto a cercare i tre punti per non dire già addio a Qatar 2022, compie due modifiche all’impianto di Team USA: fuori Zimmermann, che con l’Inghilterra aveva fatto peraltro bene e Wright, rimpiazzati da Carter-Vickers e Sargent, incisivo nel finale contro i Three Lions. Il 4-3-3 degli Yankees è sicuramente meno sparagnino, visto che con tutta probabilità saranno proprio loro a dover fare la partita. A fare la differenza dovranno essere ancora i giocatori più talentuosi, dalla stella Perisic al sempre vivace Musah fino al figlio d’arte Weah, che contro l’Inghilterra non si è visto molto.

Giocatori Usa, Qatar 2022

Iran spento, Usa travolgenti

Al pronti via Iran a trazione posteriore, molto attento, pronto a sfruttare il contropiede. Stati Uniti decisi ad aggredire il fortino persiano per far pendere subito la bilancia dalla propria parte. I tre uomini in maglia blu più attesi si danno un gran daffare, senza però riuscire ad impensierire molto la retroguardia iraniana. Per la prima occasione si deve attendere il 17’, quando l’ennesima discesa sulla destra del milanista Serginho Dest si trasforma in un ottimo cross rasoterra sul quale sono pronti ad avventarsi gli avanti Usa. Ci pensa un attento Beiranvand a sventare la minaccia. Chiara supremazia territoriale degli americani, che si rendono pericolosi più volte con Weah e Dest; l’Iran prova a colpire in ripartenza ma la difesa Usa rimane composta. Il gol, però, è nell’aria ed arriva al 38’: azione tutta italiana con McKennie che mette un pallone invitante sulla destra e Serginho Dest che la spizza di testa al centro per l’accorrente Christian Pulisic. Entrata a valanga dell’avanti del Chelsea che la tocca di destro per poi spingere palla, portiere e difensore in fondo al sacco. Vantaggio meritato per l’attaccante, che poi ci mette qualche minuto a recuperare dalla botta.

L’Iran prova a cambiare passo, pressando più alto per mettere in crisi la difesa americana ma sono sempre gli USA ad essere pericolosi, ironicamente in contropiede. Duetto delizioso tra Sargent e Timothy Weah che prendono d’infilata la difesa: il figlio d’arte è però troppo altruista, consentendo il recupero del difensore. Nel recupero gli Stati Uniti troverebbero anche il raddoppio; ennesimo cross millimetrico di un ispirato McKennie che trova la corsa di Weah, letale negli spazi aperti. Il figlio di George scarta tutti, portiere incluso e la deposita beffardamente in fondo al sacco. Il fuorigioco automatico si accorge però che il ginocchio dell’ala del Lille è oltre la linea. Finisce così il primo tempo, con un Iran in chiara crisi, che sarà costretto ad essere più propositivo per strappare il punto che varrebbe la storica qualificazione agli ottavi.

Iran, non basta il forcing finale

Al rientro cambi in avanti per entrambe le squadre: Pulisic non ce la fa e viene sostituito da Aaronson mentre Queiroz toglie un impreciso Asmoun per far spazio a Ghoddos. L’Iran prova a cambiare passo, la volontà non manca ma la precisione nell’ultimo quarto di campo non è quella dei giorni migliori. Gli Usa continuano a macinare gioco e creare grattacapi dalla difesa persiana, specialmente sulla destra, dove Serginho Dest fa il diavolo a quattro. Poco alla volta l’Iran riesce ad uscire dal guscio ed aumentare la pressione offensiva: Turner però non rischia molto. Il possesso palla degli Usa rimane il tema dominante ma l’undici di Berhalter sembra compiere l’errore già visto col Galles, ovvero accontentarsi dell’1-0 e chiudersi troppo. L’Iran ci crede e sembra finalmente più propositivo ma rompere la rete di passaggi degli americani non è semplice. Usa pazienti, sornioni, pronti ad approfittare di ogni errore per mettere al sicuro la qualificazione. A rendersi finalmente pericoloso è l’Iran: palla finalmente giocabile che arriva dalle parti del nuovo entrato Ghoddos, che prova un tiro a giro. Turner la battezza bene ed osserva la palla che si spegne di un niente alla sua sinistra.

Gli Usa sono in controllo ma forse lasciano troppo spazio agli avversari che, come visto contro il Galles, nel finale di partita possono essere davvero micidiali. Fase di stanca della partita con qualche fallo di troppo da parte degli iraniani. Sargent cade male ed è costretto a lasciare il posto a Wright, con le squadre che continuano ad affidarsi agli schemi di inizio partita. Il vantaggio minimo non è certo rassicurante per l’undici di Berhalter che prova a compensare con un accenno di pressing a tutto campo. Il Ct americano passa alla difesa a cinque facendo uscire sia Dest che Weah ed arretrando il baricentro del gioco. I persiani provano ad approfittarne ma non vanno oltre a qualche cross pericoloso. L’ennesimo recupero chilometrico vede una vera palla gol per il Team Melli: punizione dalla tre quarti che trova l’incornata di Pouraliganji, sventata ancora da Turner. Gli attacchi disperati dell’Iran producono un episodio controverso: il nuovo entrato Zimmermann tocca l’attaccante iraniano Taremi che si lascia cadere. Grandi proteste da parte della panchina persiana ma l’arbitro spagnolo è irremovibile, si può giocare. Ancora coraggiosa la prova degli iraniani ma stavolta il miracolo gli resta in canna. Finisce così 1-0, troppo poco e troppo tardi per i ragazzi di Queiroz. La maledizione degli ottavi continua.

Tifosi Iran

Il tabellino

Iran (4-3-3): Beiranvand; Rezaeian, Hosseini, Pouraliganji, Mohammadi (45+3' Karimi); Nourollahi (71' Torabi), Ezatolahi, Haji Safi (73' Jalali); Gholizadeh (78' Ansarifard), Azmoun (46' Ghoddos), Taremi. A disposizione: Niazmand, Abedzadeh, Moharrami, Khalilzadeh, Kanaanizadegan, Cheshmi, Hosseini, Amiri. Ct: Carlos Queiroz

USA (4-3-3): Turner; Dest (82' Moore), Carter-Vickers, Ream, Robinson; McKennie (65' Acosta), Adams, Musah; Weah (83' Zimmermann), Sargent (78' Wright), Pulisic (46' Aaronson). A disposizione: Scally, de la Torre, Ferreira, Yedlin, Roldan, Horvath, Johnson, Long, Morris, Reyna. Ct: Gregg Berhalter

Marcatori: 38' Pulisic (U)

Ammoniti: 44' Adams (U); 77' Hosseini (I); 89' Kanaanizadegan (I); 90' Karimi (I); 90+6' Jalali (I)

Arbitro: Antonio Mateu Lahoz (Spagna)

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