Guai per Carlo Ancelotti: sarà processato per frode fiscale a Madrid

Il tecnico del Real Madrid è accusato di aver frodato l'erario per 386.361 euro, relativi ai suoi diritti d'immagine nel 2014. Il contenzioso dovrebbe chiudersi con un accordo tra le parti

Guai per Carlo Ancelotti: sarà processato per frode fiscale a Madrid
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Carlo Ancelotti andrà presto a processo a Madrid per frode fiscale. Lo rende noto il quotidiano spagnolo El Mundo, secondo cui il magistrato María Inmaculada Lova ha appena concluso le indagini sull'allenatore italiano del Real Madrid e lo ritiene responsabile di una frode ai danni dell'erario corrispondente al 2014 per un importo di 386.361 euro.

Secondo l'accusa, riferisce il giornale, il reato sarebbe lo stesso che negli ultimi anni ha perseguitato le grandi stelle del calcio spagnolo, cioè aver nascosto all'erario i propri diritti d'immagine. L'ex allenatore di Milan e Napoli è soltanto l'ultimo big, accusato di evasione dal fisco spagnolo. Celebri i casi di Mourinho e delle grandi stelle Messi e Cristiano Ronaldo, entrambi condannati a rispettivamente 21 e 23 mesi di carcere oltre al pagamento di multe milionarie. Allo stesso tempo, il magistrato ha archiviato un secondo reato tributario che l'erario gli aveva finora attribuito, quello del 2015, allegando un duro rimprovero nei confronti dell'ispettorato tributario.

L'Agenzia delle Entrate ritiene di aver subito un danno vicino ai 400.000 euro. Il giudice istruttore chiarisce che lo stesso Ancelotti ha riconosciuto i fatti e si è già dichiarato colpevole del primo illecito tributario a lui imputato. Non a caso, nella sua deposizione in aula ha attribuito l'accaduto al fatto di essere stato "mal consigliato" dai suoi consulenti fiscali. Pertanto, il processo che si terrà a breve si chiuderà con un accordo in cui il tecnico accetterà una pena detentiva che non implica l'ottemperanza, oltre al pagamento della quota frodata e la relativa sanzione.

Altri guai per Ancelotti

Non solo il processo per frode fiscale e le dichiarazioni del presidente Lula, critico sulla decisione della federazione brasiliana di affidargli la panchina della Seleçao. Gli azionisti del Valencia hanno denunciato Ancelotti e fatto aprire un procedimento a suo carico, per i fatti dello scorso 21 maggio, quando il tecnico per aver accusato i tifosi e il Mestalla intero di essere razzisti.

"Lo stadio intero ha gridato scimmia a Vinicius" aveva detto Carletto, salvo poi chiedere scusa e ritrattare dicendo che una parte del Mestalla era stato protagonista di insulti razzisti verso il suo giocatore. Secondo l'APAVCF, infatti, l'allenatore avrebbe definito "razzista un intero stadio con 46.002 spettatori davanti ai media presenti nella Sala Stampa [...] danneggiando l'immagine della Comunità Valenciana". L'associazione ha chiesto alla Procura, nella sua lettera registrata con la data di entrata del 1° giugno, di condurre una "indagine pertinente" e di presentare "la relativa denuncia a nome dei danneggiati".

Nella denuncia, tra l'altro, sono riportate tutte le espressioni che il tecnico ha utilizzato per descrivere i tifosi del Mestalla, con parole come "atmosfera razzista" e "l'intero stadio gli ha gridato scimmia".

La Procura, ammettendo di aver ricevuto la denuncia contro Ancelotti, ha quindi aperto il procedimento opportuno. Da Madrid hanno fatto sapere che le indagini chiariranno se le accuse sul reato di ingiuria contro i tifosi del Valencia siano o meno pertinenti.

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