C'erano gli amici di sempre, la famiglia - of course - e sicuramente tanti conoscenti passati anche soltanto per il tempo di un sinistro angolato nella vita fino a qui piena, densa, di Bobo Vieri. C'erano alla festa che decreta il gong del mezzo secolo, i cinquant'anni di un bomber che sembrano un fatto assolutamente inverosimile per la generazione che da vicino ne ha seguito le imprese, dentro e fuori dal campo. Eppure il tempo che fluisce - tiranno impietoso - se ne frega. Tocca accettarlo e conviverci, come del resto fa Bobo, che in questa età di mezzo pare sguazzarci con saggia disinvoltura.
Saggia, perché da quando nella sua vita è entrata Costanza e poi due figlie, l'ex conquistatore seriale è riuscito a decifrare una categoria della vita per lui inedita: love actually, direbbero gli anglofoni. Ma andiamo con ordine. Nella cronologia di questo italiano nato in Australia arriva, prima di ogni altra cosa, il calcio. A quattordici anni - il tempo giusto per masticare l'inglese a manovella - se ne parte dal continente dei canguri per tentare la grande avventura del pallone. Il physique du role ce l'avrebbe pure: alto, spigoloso, piazzato. Inizia nel Torino, poi arriva il Pisa: segna poco, non pare un giustiziere dell'area di rigore. Va a Ravenna, dove si trova da Dio, ma retrocede. Quindi il Venezia, prima dell'approdo all'Atalanta, che decreta la sua definitiva sbocciatura: 11 gol in 36 partite.
Inizia da qui un'ascesa irrefrenabile. Quando firma per la Juve - è il 1996 - in famiglia piangono tutti. "Ti sei sistemato per la vita", gli dicono. Macché: a sistemarlo certo ci pensano le sue doti - fisiche e tecniche - però lui vuole girovagare. Vestiti di nuovo premuti in valigia, stavolta per trasmigrare all'estero. Spagna, Atletico Madrid. Il posto dove segna un gol da un'angolatura impossibile (rivedere per credere) e spacca la classifica cannonieri con 24 centri in altrettante partite. Dopo una sola stagione iberica se lo prende l'ambiziosa Lazio di fine millennio: seguita a segnare e alza la coppa delle coppe.
Poi arriva quella che, nel ricordo collettivo, pare la sua dimora in affitto più autentica: l'Inter. Moratti - as usual - si svena. Trasferimento record da 90 miliardi delle vecchie lire. Lui incrocia con il mancino letale, svetta di testa, c'arriva con ogni angolo corporeo. Andrà in doppia cifra per sei anni. Quindi ecco il Milan, il Monaco, la Fiorentina e poi di nuovo l'Atalanta, a chiudere il giro. Anche se, provate a chiederglielo, trasale davvero soltanto quando indossa la maglia della nazionale: in azzurro si fa i mondiali del 1998 e del 2002, saltando per sfiga la comitiva di Lippi. Quarantanove partite e ventitré gol.
Poi c'è Bobo fuori dal campo. E in questa seconda spremitura di vita il primo posto lo occupano senza alcun dubbio i flirt. Numerosi. Abbondanti. Debordanti. La fiamma che divampa con Elisabetta Canalis resta unica, ma anche la storia con Melissa Satta è destinata a rimanere scolpita nell'epica della sua bomberitudine extra campo. In ordine sparso, tra conferme e smentite, si alternano decine di altre situazioni promiscue. Nena Ristic, Ariadna Romero, Jazzma Kendrick, Cristina Buccino, Aida Yespica, solo per rammentare le più vociferate. Fino alla svolta. Fino a Costanza Carracciolo, alla paternità, ad un nuovo Bobo che non impazzisce più per le serate, ma per la famiglia.
Eppoi c'è il business. A inizi Duemila fonda Sweet Years con Paolo Maldini ed è un successone. Nel 2005, per dire, i ricavi del brand ammontano a circa 4 milioni di euro. Sulla cresta lunga di questo successo stapperà un altro progetto assieme al compare Christian Brocchi, Baci e Abbracci. Sono gli anni del climax di popolarità, delle serate compulsive, delle amicizie. Una, quella con il comico Pucci, sboccia potente per poi arenarsi e (forse) rifiorire.
Il suo ultimo gol pesante è la Bobo Tv.
Con Ventola, Cassano e Adani buca gli schermi andando dritto al punto, come ha sempre fatto. Nel calcio, con l'altro sesso, con il business. Mezzo secolo all'attacco. Ora si annuncia acciaccato. Ma intanto ieri sbocciava. E i veri bomber, si sa, ti bucano quando meno te l'aspetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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