Azzurri strafelici in vacanza, in giro per il mondo, dopo la disfatta agli Europei

Euro 2024 è una ferita ancora aperta in Italia dopo la disfatta della nazionale di Luciano Spalletti in Germania. I calciatori sono ora in vacanza ma sui social è polemica

Azzurri strafelici in vacanza, in giro per il mondo, dopo la disfatta agli Europei
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Senza usare troppi giri di parole si può affermare con estrema certezza che Euro 2024 sia stata una disfatta, sotto tutti i punti di vista, per l'Italia di Luciano Spalletti. Il girone passato a stento, al minuto 98', contro la Croazia, la brutta prestazione offerta contro la Spagna, quella discreta contro l'Albania all'esordio e quella pessima negli ottavi di finale contro la Svizzera di Murat Yakin hanno messo a nudo tutte le fragilità della nostra nazionale ma anche del nostro movimento calcistico che non sembra più in grado di sfornare talenti pronti per grandi palcoscenici.

Il 29 giugno è si è toccato uno dei punti più bassi della storia recente della nazionale di calcio che solo tre anni prima, con Roberto Mancini in panchina, aveva trionfato contro l'Inghilterra ad Euro 2020 puntando più sul gruppo che sulle qualità calcistiche dello stesso. Ora, i giocatori impegnati nella competizione europea sono (legittimamente) in vacanza in giro per il mondo prima di aggregarsi a metà luglio nei ritiri delle rispettive squadre di club per preparare la nuova stagione calcistica 2024-2025 che prenderà già il via a metà agosto. Selfie, storie sui social e tanti sorrisi che non sono per niente piaciuti ai tifosi azzurri che non hanno ancora digerito l'uscita anzitempo da Euro 2024. A dire il vero, la maggior parte dei protagonisti hanno usato discrezione evitando di postare contenuti social "troppo felici" ma nonostante questo le polemiche non mancano.

Vacanze della discordia

Il punto non è che i giocatori della nazionale italiana siano andati giustamente in vacanza, quello che sta indignando molti tifosi azzurri è postare sui social storie che sprizzano allegria e felicità da tutti i pori senza curarsi della pessima figura fatta in Germania. Il Corriere dello Sport non ha usato mezzi termini per definire tale situazione: "Gente a Ibiza con il capello ritinteggiato alla polenta, gente con i tranci di carne fresca delle compagne generosamente esibiti in vetrina - d’altra parte le lei sono influencer e almeno gli ormoni devono influenzarli -, gente che in modo diverso tiene immancabilmente a farci sapere come la vita sia bella, l’estate rovente, la notte ruggente e il mojito ghiacciato a regola d’arte. Su col morale, ci mandano a dire con le loro cartoline esibizioniste: non è successo niente. E se qualcosa è successo, loro non se ne sono accorti. Gli spagnoli buttano fuori i tedeschi e urlano Vamooos, i nostri saltano sui tavoli e Vamos alla playa".

Movimento calcistico da rivedere

Il movimento calcistico italiano per anni è stata fucina di talenti che hanno incantato in Italia e in Europa: Roberto Baggio, Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Andrea Pirlo, solo per citarne alcuni degli ultimi, dato che la lista sarebbe lunghissima. Negli ultimi anni c'è stato un forte rallentamento da questo punto di vista con la conseguenza che la nazionale ne sta ampiamente risentendo. Dopo il Mondiale del 2006 vinto in Germania contro la Francia, tolto il "miracolo" di Euro 2020, l'Italia ha inanellato due mancate partecipazioni ai Mondiali del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar più altri risultati discutibili, fatta eccezione per i quarti di finale raggiunti dalla nazionale allenata da Antonio Conte nel 2016 che venne eliminata solo ai calci di rigore dalla più quotata Spagna.

Serve urgentemente correre ai ripari cercando di rifondare il più presto possibile questo movimento calcistico in crisi d'identità da troppo tempo. Nessuno ha la bacchetta magica per cambiare la situazione immediatamente ma serve una profonda riflessione su ciò che si può fare per tornare ad essere competitivi e credibili.

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