
La Federazione Italiana Giuoco Calcio e Federfarma insieme per promuovere la cultura della salute e la lotta al doping. Sono questi gli obiettivi della collaborazione nata con la firma del protocollo d’intesa tra i presidenti Gabriele Gravina e Marco Cossolo e ribaditi durante la presentazione del progetto ‘Insieme contro il doping’, svoltasi presso la sala Paolo Rossi della sede FIGC di Roma con la partecipazione del sottosegretario di Stato al Ministero della Salute On. Marcello Gemmato, del segretario generale della FIGC Marco Brunelli e del direttore generale di Nado Italia Alessia Di Gianfrancesco.
Una progettualità che è nata dalla collaborazione tra la Commissione Antidoping della FIGC guidata da Giuseppe Capua e Federfarma, l’associazione che rappresenta oltre 19.000 farmacie su tutto il territorio nazionale per favorire la conoscenza del fenomeno doping e informare sul corretto utilizzo dei farmaci. L’obiettivo è tutelare la salute di una vasta popolazione di sportivi (giovani e non solo, atleti dilettanti e semplici amatori) che, in virtù dell’attività ludico ricreativa che svolgono, possono anche non rientrare nel sistema dei controlli. Si vuole richiamare sia loro che le rispettive famiglie ai pericoli e alle conseguenze dell’assunzione di sostanze che alterano le prestazioni fisiche.
Grazie a questa progettualità innovativa e alla comunione d’intenti di due tra le realtà più diffuse capillarmente in tutta la Penisola (la FIGC conta oltre 1 milione e 400 mila tesserati, di cui oltre 800 mila minorenni), le farmacie diventeranno luoghi di informazione e formazione per la lotta al doping, favorendo in concreto la tutela della salute di tutti i calciatori, in coerenza con l’articolo 33 della Costituzione Italiana.
Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha sottolineato l’importanza dell’alleanza tra mondo dello sport e della salute, che attraverso questo progetto potranno mettere in campo una preziosa azione sinergica: «Il doping – ha spiegato – non è soltanto una slealtà sportiva, ma è anche un problema di salute. Chi usa sostanze dopanti pone a rischio la propria salute, creando un danno soggettivo ma anche collettivo. Noi dobbiamo rendere sostenibile il nostro sistema sanitario pubblico e possiamo farlo investendo in prevenzione. E dobbiamo sfruttare in positivo l’enorme forza empatica che hanno i calciatori nei confronti dei giovani».
«La FIGC ha a cuore la salute dei propri tesserati – ha dichiarato il presidente Gravina – sentiamo la responsabilità di creare sempre nuove opportunità per garantire continua informazione e assistenza specializzata, perché in gioco c’è molto di più di una partita vinta o persa. Il percorso educativo che abbiamo intrapreso grazie a Federfarma e alla nostra Commissione Antidoping va oltre la semplice informazione, interessa il radicamento della consapevolezza collettiva delle nostre calciatrici e dei nostri calciatori, arrivando a contaminare positivamente l’intera società civile».
«Ogni giorno circa 4 milioni di persone entrano in farmacia - ha affermato il presidente Cossolo - sapendo di trovare una porta sempre aperta e un professionista sanitario pronto ad accogliere, ascoltare e orientare.
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