Inter, che fatica col Porto. Ma decide il gol di Lukaku

Partita estremamente complicata a San Siro per l'undici di Inzaghi che crea molto ma non riesce a concretizzare contro il rognoso Porto. Dopo esser rimasti in dieci, il fortino lusitano crolla grazie al gol di uno dei protagonisti annunciati

Inter, che fatica col Porto. Ma decide il gol di Lukaku

Doveva essere la partita della vita per l’undici di Simone Inzaghi ma pochi a San Siro si immaginavano la enorme sofferenza cui sarebbero stati sottoposti prima dell’urlo liberatorio e del gol che vuol dire un passo deciso verso i quarti di finale di Champions League. Dopo 85 minuti estremamente complicati, con un Porto molto organizzato, paziente, rognoso che si era reso più volte pericoloso in contropiede, a sbloccarla ci pensa uno dei giocatori più attesi, quel Romelu Lukaku che aveva una gran voglia di tornare protagonista. Partita non bellissima, con qualche fallo di troppo e un Inter attenta dietro ma poco concreta davanti alla porta. Qualche batticuore di troppo per i tanti tifosi nerazzurri ma la cosa più importante è arrivata, quella vittoria tanto sognata che potrebbe rendere ancora vivo il sogno di arrivare fino in fondo nella competizione più bella. Non tutto ha funzionato ma può andare bene anche così. Ad Oporto ci sarà da lottare ma la prima è decisamente positiva.

La partita

Per continuare la striscia di vittorie casalinghe nel fortino di San Siro, Simone Inzaghi aveva diverse questioni da risolvere prima di scendere in campo, prima tra tutte il ballottaggio tra Lukaku e Dzeko per il posto a fianco di Lautaro Martinez. A spuntarla l’ex romanista, affidabile anche se non proprio al top della forma. Al centro della difesa spazio per Acerbi mentre al centro del campo fiducia a Calhanoglu, che avrà il compito non semplice di farsi strada nella rete dei lusitani. Sulle fasce due dei fedelissimi del tecnico, Darmian e Dimarco. Brozovic, dato per recuperato in pieno, siede in panchina al fianco di De Vrij.

Sergio Conceição conosce bene sia il suo dirimpettaio che l’atmosfera del Meazza ma sa bene che potrà giocarsi le sue carte. Squadra sempre rognosissima, il Porto arriva da quattro vittorie consecutive in Champions e una serie di ottimi risultati casalinghi. Al centro dell’attacco spazio per l’iraniano Tameri, che di questi tempi non fa altro che segnare. A dargli una mano i pericolosi Galeno e Pepé. Alle loro spalle il ballottaggio tra Eustaquio e Grijic se lo aggiudica lo slavo. A proteggere la porta di Diogo Costa il suo compagno di nazionale, il quasi 40enne Pepe.

Tanto nervosismo, poche occasioni

Al pronti via grande tensione in campo ma le squadre non si sbilanciano troppo. I nerazzurri hanno voglia di far male da subito, ma lo spazio là in mezzo non c’è proprio. A causare qualche pensiero alla difesa una serie di svarioni coi piedi di Onana, stranamente svagato. Dopo qualche minuto di assestamento, i Dragões provano il pressing a tutto campo, aprendo qualche spazio specialmente dalla parte di Dimarco. Su una delle sue sgroppate, mette un cross calibrato proprio sulla testa del Toro Martinez. Peccato che l’argentino non abbia spazio per imprimere forza al colpo di testa. L’undici di Conceição rimane quadrato, attento e parecchio ruvido, come da grande tradizione sulle rive dell’Atlantico. Per fortuna degli ospiti, l’arbitro serbo Jovanovic non solo si è dimenticato i cartellini ma, come dicono gli anglosassoni, si è pure “inghiottito il fischietto”. L’Inter spinge ma trova spazio solo sui calci piazzati, come quando Calhanoglu la passa a Lautaro o quando il turco prova il gol della domenica, costringendo Diogo Costa ad un intervento non banale.

Lautaro Martinez Inter Porto

Come temevano i tifosi nerazzurri, partita ostica, molto equilibrata, che probabilmente si risolverà solo ai calci di rigore. Al centrocampo Mkhitarian prova ad approfittare di qualche imprecisione del Porto ma più avanti Barella non ha molto spazio. Dzeko lavora principalmente spalle alla porta ma avrebbe bisogno di una mano o due in area. Quando i lusitani si avventurano nell’area dei padroni di casa l’attaccante persiano Taremi si dà un gran daffare ma ha pochissime palle buone. Dragões troppo imprecisi per mettere più di tre passaggi buoni consecutivi ma continuano col copione di sempre: controllo palla lezioso, al rallentatore, per poi colpire con accelerazioni micidiali. Quando non c’è spazio, provano qualche tiro dalla distanza ma mai senza impensierire Onana. Su un rovesciamento di fronte spiovente buono per Dzeko che però non riesce ad ingannare l’attento Diogo Costa ma è una rondine che non fa primavera.

Dzeko Inter Porto

Il copione della partita non cambia: Porto che manovra in maniera quasi irritante per accelerare di colpo, Inter più propositiva, manovriera, pericolosa quando riesce ad alimentare dalla tre quarti la sua coppia d’attacco. Su una delle poche ripartenze lusitane, Darmian stravince il confronto con il guizzante Wendell. Qualche scintilla di troppo tra Lautaro Martinez ed Otavio ma nessuna delle due squadre ha fatto abbastanza per far pendere la bilancia dalla sua parte. Dal nulla, poi, una fiammata del Porto: azione confusa che porta al tiro secco Grujic. Onana risponde bene coi ginocchi ma viene graziato da Wenderson Galeno, che fallisce il tap-in a porta vuota. Sul rovesciamento di fronte, azione molto pericolosa dell’Inter con Dzeko che preferisce alimentare i compagni invece di concludere verso la porta. Darmian finisce a terra in piena area di rigore, scatenando le proteste. Jovanovic non decide e la situazione degenera in una mezza rissa tra Otavio e Dimarco, entrambi ammoniti. Momenti di grande confusione, ci vuole qualche minuto per tornare a giocare. Finale con le squadre un attimo sfilacciate e un Inter che recupera molti palloni senza però riuscire a combinarci molto. Primo tempo non bellissimo ma molto intenso che si chiude con una magistrale parata di Diogo Costa: punizione spiovente di Dimarco sulla quale si tuffa Bastoni a botta sicura. Bello il suo colpo di testa, ancora migliore la reazione del portiere lusitano.

Onana Inter Porto

L'assedio lo risolve Lukaku

Al rientro dagli spogliatoi la partita riprende sulla falsariga del primo tempo: Porto attento che soffoca le iniziative avversarie, Inter più vogliosa ma poco precisa. Barella si fa male ad una mano in un contrasto lasciando per qualche minuto in dieci i padroni di casa ma la partita rimane comunque bloccata. Dal nulla, ecco un’altra palla gol dell’Inter: penetrazione in profondità di Barella che da posizione molto angolata mette un tiro preciso che sfila a meno di un metro dal palo lontano. I nerazzurri sembrano decisi ad aumentare la pressione sui lusitani ma faticano a trovare spazi nell’area del Porto. L’undici di Conceição prova a pungere in contropiede con Pepé Aquino che combina con Taremi. Diagonale non male che però trova Onana pronto alla parata in due tempi. Il portiere camerunense è chiamato poi agli straordinari pochi minuti dopo: tre parate di riflesso in tre secondi su un’azione tambureggiante degli ospiti, decisamente più pericolosi. Inzaghi intuisce che qualcosa non sta funzionando e prova a rimescolare le carte: fuori Dimarco e Dzeko per Gosens e Lukaku. Il bosniaco non la prende benissimo ma era sembrato a corto d’ossigeno. Momento delicato della partita con i lusitani decisamente meno contratti e più propositivi che mettono in crisi la retroguardia nerazzurra. L’Inter prova a sfruttare la fisicità di Lukaku ma è difficile costruire un’azione manovrata. Il Porto ha capito che il colpaccio è possibile ed aumenta la pressione, aprendosi alle ripartenze italiane, purtroppo poco precise.

Taremi Inter Porto

L’Inter alza il baricentro e le prova tutte: dal tiro dalla lunga distanza di Barella alle incursioni di Lukaku e Lautaro in area di rigore, entrambe poco precise. Per spezzare il ritmo dei ragazzi di Inzaghi il Porto usa l’esperienza, la furbizia e qualche fallo tattico. Gioco estremamente frammentario, spettacolo pochino ma grande agonismo in campo. Brozovic prende il posto di uno stanco Mkhitarian e per pochissimo l’Inter non ne approfitta subito. Il croato alimenta la corsa di Lukaku che mette un cross invitantissimo in area piccola per Lautaro. Il Toro non ci arriva per un niente, ma l’Inter sembra crederci davvero. La svolta arriva al 77’ quando lo spigoloso Otavio ne combina una di troppo. Pestone evitabilissimo su Calhanoglu che gli costa il secondo giallo: Porto in dieci per l’ultimo quarto d’ora di gioco. A questo punto i lusitani non ci provano nemmeno per sbaglio, schiacciandosi davanti a Diogo Costa, decisi a fare le barricate per portare a casa almeno un punto. Alla lunga, però, il fortino lusitano crolla: bello il cross di Barella che trova la testa di Romelu Lukaku, che la schiaccia a terra. Prende il palo pieno ma si ritrova la palla di nuovo lì, ribadendola in rete da posizione complicata.

Otavio Inter Porto

Nel finale il Porto prova a rispondere ma le energie sono quelle che sono. L’Inter si rende più volte pericoloso ma non trova il raddoppio che sarebbe una mezza sentenza per l’undici di Conceiçao. Alla fine, però, basta così. All’Estadio do Dragão servirà una prestazione altrettanto convincente ma il primo passo è stato fatto.

Il tabellino

INTER (3-5-2): Onana; Skriniar (81’ Dumfries), Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (71’ Brozovic), Dimarco (57’ Gosens); Dzeko (57’ Lukaku), Martinez. A disposizione: Bellanova, D'Ambrosio, Gosens, Gagliardini, Handanovic, Lukaku, De Vrij, Dumfries, Asllani, Carboni, Cordaz, Brozovic. All.: Simone Inzaghi

PORTO (4-4-2): Diogo Costa; Neto Lopes (90’+2 Borges), Pepe, Marcano, Sanusi; Otavio, Uribe, Grujic, Galeno (50’ Evanilson); Taremi (82’ Wendell), Pepé. A disposizione: Carmo, Evanilson, Eustaquio, Borges, Conceicao, Namaso, Russo Franco (Andre Franco), Folha, Ramos, Wendell, Martinez, Cardoso. All.: Sergio Conceição

MARCATORI: 86’ Lukaku (I)

AMMONITI: 41’ Otavio (P), 41’ Dimarco (I), 62’ Pepé, 77’ Otavio (P)

ESPULSI: 77’ Otavio (P)

ARBITRO: Srdjan Jovanovic

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