Prima i fuochi d`artificio, lo scandalo, l`indignazione, poi il silenzio vigliacco. La Juventus sotto inchiesta clandestina, intercettata, pedinata, i conti correnti del presidente Andrea Agnelli, i movimenti di denaro di Cristiano Ronaldo, l`esame di italiano di Luis Suarez all`Università di Perugia, documenti, parole, scritti raccolti in una indagine condotta, secondo le notizie riportate nelle scorse settimane, da Pasquale Striano, responsabile del gruppo Sos e luogotenente della Guardia di Finanza, protagonista di numerosi accessi a banche dati di persone e società. Con Striano, risulta indagato Antonio Laudati, pubblico ministero della commissione antimafia che, secondo la procura di Perugia, avrebbe utilizzato quattro accessi abusivi a documenti privati e personali.
Il dossieraggio riguarda diverse figure istituzionali ma vede coinvolta la Juventus nella persona del suo ex presidente Agnelli e del tesserato Cristiano Ronaldo allargandosi al famoso esame sostenuto alla facoltà di lettere di Perugia, dal calciatore Luis Suarez. Dettagli e circostanze che non hanno alcun peso di carattere penale ma sono stati messi in circuito con una puntualità sorprendente, in contemporanea con la delicata situazione finanziaria della Juventus e del progetto della superlega portato avanti da Agnelli in sfida aperta al presidente dell`Uefa, Aleksander Ceferin, ex amico di famiglia divenuto, in seguito, acerrimo rivale e promotore della squalifica europea della squadra bianconera.
La Juventus scopre oggi di avere vissuto la stessa situazione del duemila e sei, definita calciopoli e che portò alla retrocessione e alla radiazione di Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Senza scadere nel fumus persecutionis, è singolare che ancora una volta sia proprio il club juventino ad essere "attenzionato" da magistrati, anche se gli indagati, su tutti il pm Laudati, negano qualsiasi addebito e lo stesso Laudati prima si avvale della facoltà di non rispondere, quindi, ricorre ad un comunicato nel quale sostiene di «non avere spiato nessuno e che tutte le attività svolte sono avvenute sotto il pieno controllo del procuratore nazionale» (Federico Cafiero de Raho, senatore del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione antimafia), aggiungendo di «non avere mai spiato o ricattato politici o personaggi famosi».
Siamo di fronte ad un palleggio che non riuscirebbe nemmeno a Lionel Messi, la Juventus è il demone in un paradiso di soli angeli, Agnelli è già fuori dai giochi, il caso Suarez non vede coinvolto alcun tesserato della società, Cristiano Ronaldo è in Arabia Saudita e resta in sospeso l`eventuale pagamento di una rata del suo salario, lo scenario è da commedia farsesca se non ci fosse di mezzo la vita privata di "personaggi famosi" come li ha definiti Laudati. A Torino si indaga, altrove, Milano, Roma, Verona, Genova, si balla su bilanci terrificanti senza una sola voce indignata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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