Non è certo un momento semplice per il tecnico della Vecchia Signora. Come spesso succede nella vita di tutti noi, le preoccupazioni si alternano senza soluzione di continuità alle gioie private e a qualche grattacapo di troppo. Dopo la sfuriata a Sky a seguito del pareggio casalingo rimediato in Europa League con la cenerentola Nantes, ecco la bella notizia che probabilmente avrà fatto passare il nervoso ad "Acciughina". Nella giornata di venerdì la figlia maggiore di Allegri, Valentina, ha infatti dato alla luce il primo nipotino del livornese, il piccolo Filippo. Questo momento importante nella vita di ogni uomo è arrivato forse nel momento migliore, visto il gran nervosismo dimostrato nel post-partita dopo una domanda nemmeno particolarmente cattiva dell’opinionista Stefano de Grandis.
La ventottenne Valentina, nata dal primo matrimonio di Max con Gloria Patrizi, è estremamente riservata, tanto da celebrare le nozze col compagno nel settembre 2021 lontano dai riflettori e dai paparazzi, a Napoli. Sia la mamma che il bambino starebbero bene, come comunicato poco dopo pranzo dalla società bianconera tramite i propri canali social. Una bella notizia che però non può far passare in cavalleria i tanti dubbi sul momento complicato della Vecchia Signora in un momento cruciale dell’ennesima stagione disgraziata. Lo spettro dell’ennesima, dolorosissima eliminazione dall’Europa “minore” avrebbe infatti riattizzato il fuoco della fronda interna, che a quanto pare era vivo e vegeto sotto la cenere della striscia di risultati utili in campionato.
Mister Allegri è diventato nonno!
— JuventusFC (@juventusfc) February 17, 2023
Tanti auguri a lui e congratulazioni a Valentina per la nascita del piccolo Filippo! pic.twitter.com/dkM5zVXaU3
Si decide tutto in Europa
A sentire quanto riporta la Gazzetta dello Sport, le grandi dichiarazioni di stima e fiducia da parte di Francesco Calvo a Sky prima del calcio d’inizio della partita contro i Canarini sarebbero solo una tenue patina di positività sopra una situazione molto meno stabile di quanto fosse dato sapere. Se è vero che, come detto a suo tempo dal numero uno bianconero John Elkann, è “una fortuna avere quest’anno un allenatore esperto e calmo nel gestire una situazione così tanto complicata”, neanche il pesante contratto che lega il toscano alla società torinese sarebbe sufficiente a metterlo al riparo da stravolgimenti a fine stagione.
L’oggetto del contendere, specialmente dopo la prova in chiaroscuro messa allo Stadium giovedì sera contro una squadra che fatica non poco in un campionato certo non di vertice come la Ligue 1, è il rendimento in Europa. Cinque sconfitte, una vittoria e un pareggio sono ben lontani dai risultati che la dirigenza si aspettava, specialmente dopo aver messo a disposizione di Allegri forse la migliore rosa nel calcio italiano. Il Nantes ha dimostrato di non avere una gran ricchezza in quanto a talenti ma andare allo Stade de la Beaujoire non è mai una passeggiata per nessuno. A parte il tracollo col Friburgo, gli uomini di Kombouaré sulle rive dell’Atlantico solitamente fanno molto bene.
Staccare il biglietto per gli ottavi non sarà semplice ma il cammino verso il vero obiettivo, quel posto da testa di serie nella fase a gironi della Champions riservato a chi alza al cielo la Coppa Uefa non è affatto semplice. A parte le molte grandi impegnate negli spareggi, a partire dalla vincente tra Barça e Man United, c’è l’Arsenal capolista di Premier e diverse altre clienti poco raccomandabili. Insomma, anche se le cose in Bretagna dovessero rimettersi a posto, non sarà semplice per l’undici di Allegri garantire quello che all’inizio della stagione era considerato il minimo sindacale.
L'Italia potrebbe non bastare
Come succede spesso al tecnico livornese, la forma della Juve in campionato, al netto della penalizzazione, sarebbe decisamente più lusinghiera. Senza il -15, i bianconeri sarebbero secondi in classifica, a pari punti con l’Inter, una posizione decisamente più consona alle ambizioni della società torinese. D’accordo, il Napoli quest’anno è su un altro pianeta, ma l’accesso all’Europa che conta non sarebbe certo impossibile. Se le cose però dovessero andare male in Coppa Italia, dove il doppio confronto con l’Inter non sarà certo una passeggiata di salute, l’ancora di salvezza più agevole per Allegri, il posto nei gironi di Europa League, svanirebbe come neve al sole. Se la tentazione sarebbe quella di fare i conti senza la penalizzazione, che peraltro potrebbe cambiare in corso d’opera, una stagione da “zeru tituli”, fuori da tutto, potrebbe convincere la nuova dirigenza bianconera a staccare la spina alla seconda esperienza juventina del tecnico labronico.
A giocare contro ad Allegri sarebbero poi altri elementi, come la sua estrema riluttanza ad affidarsi con regolarità ai tanti giovani talentuosi che la società vorrebbe valorizzare, anche solo per portare in cassa cospicue plusvalenze “normali”. Molti avrebbero storto la bocca rispetto alla gestione psicologica della rosa, soggetta spesso e volentieri ad inspiegabili blackout mentali ed una certa supponenza nei confronti di avversari sulla carta nettamente inferiori. Se sugli infortuni o le penalizzazioni lo staff del livornese ha ben poco a che fare, non esser riuscito a dare un gioco ed un carattere degno della tradizione bianconera non è una mancanza da poco per un allenatore dallo stipendio così pesante.
A Spezia serve convincere
I soliti bene informati mormorano di discussioni dietro le quinte e di valutazioni economiche piuttosto concrete. A nessuno fa piacere l’idea di dover pagare un altro tecnico ma, d’altro canto, è ormai chiaro a tutti che Allegri non è l’uomo adatto ad avviare un nuovo ciclo e far crescere una rosa di prospettiva. La Gazzetta parla della “voglia di tornare a casa” di Antonio Conte ma la cosa, francamente, non è molto verosimile, visto come la rottura dell’ultima volta abbia lasciato parecchie ruggini. Questo, però, non vuol dire che la dirigenza non si stia guardando intorno, muovendosi in vista di un possibile piano B. Cosa può fare Allegri per mettere al sicuro la panchina? Vincere e convincere, cosa mai semplice a Torino. Prima di rifarsi contro i transalpini, il tecnico avrà l’opportunità di dimostrare che la squadra abulica e svagata vista tra i due gol in Europa League è solo un incidente di percorso. La prima prova d’appello arriverà nel weekend, quando la Vecchia Signora si presenterà al Picco di La Spezia per continuare la striscia di risultati in Serie A. L’avversario, ancora una volta, non è particolarmente blasonato ma va comunque preso con le pinze. Secondo quanto riporta il Secolo XIX, visto che le trattative con Semplici non sono ancora concluse, in panchina siederà Fabrizio Lorieri ma non è detto che l’esonero a sorpresa di Gotti non dia comunque una scossa ad una squadra che, di tanto in tanto, ha dimostrato di essere molto indigesta, specialmente in casa.
Chi andrà in campo
Cosa si aspettano quindi da Allegri dirigenti e tifosi? Una Juve che si comporti da Juve, che sbarchi al Picco decisa ad imporre il suo gioco, con la determinazione e la cattiveria che in Europa si è vista decisamente poco. A complicare il compito del livornese la squalifica della sicurezza Bremer, che quindi potrà metabolizzare lo scivolone che è costato il gol del pari col Nantes. Al suo posto dovrebbe trovare finalmente spazio Rugani, che dovrà dimostrare di poter prendere il posto del brasiliano. Si mormora poi che Vlahovic, apparso a corto d’ossigeno nel finale di partita, potrebbe avere un turno di riposo. Stesso dovrebbe succedere a Federico Chiesa, cui sarebbe preferito Kostic, apparso in ottima forma nello spezzone di partita giocato in coppa.
A completare il tridente d’attacco sarebbe quindi Kean, poco efficace contro i francesi e l’insostituibile Di Maria. A parte i tre punti, domenica alle 18.00 su DAZN, il neo-nonno Max Allegri si gioca parecchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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