Penalizzazione a parte, la sfida che chiude la 29^ giornata di Serie A era fondamentale per la lotta per il secondo posto dietro al Napoli. All’Olimpico la Juventus cerca di fermare la corsa della Lazio cinica e concreta di Sarri ma si sveglia tardi. I padroni di casa dominano per ampi tratti la sfida con una Juve troppo attendista. A sbloccare il risultato ci pensa un gol di Milinkovic-Savic molto discusso per una spinta nei confronti di Alex Sandro.
La reazione dei bianconeri è veemente e nel giro di pochi minuti vale il pareggio. Provedel si supera sulla zuccata di Bremer ma non può niente sul tap-in di Rabiot. Il secondo tempo vede i bianconeri più pimpanti ma a colpire sono ancora i padroni di casa grazie ad una splendida azione corale conclusa dal tiro a giro di Zaccagni. Nel finale l’ingresso di Chiesa trasforma gli ospiti, che vanno vicini al pareggio più volte. Finisce 2-1, ottimi tre punti per la Lazio, che tiene il passo della capolista. Prova in chiaroscuro della Juve, che nel finale ha fatto vedere cose davvero egregie.
La partita
Sarri mette in campo la sua Lazio confermando la fiducia nella difesa, al momento la migliore della Serie A. A fianco dei centrali Casale e Romagnoli, scendono quindi Marusic ed Hysaj, che ha scontato la squalifica. Centrocampo con i titolari Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Cataldi, con l’azzurro chiamato a dare qualità. A guidare l’attacco Ciro Immobile, che sembra quindi recuperato al 100% e potrà approfittare dell’aiuto degli esterni Zaccagni e Felipe Anderson.
Allegri, rimasto a Torino per una sindrome influenzale, rimescola un attimo le carte rispetto alle previsioni della vigilia. Danilo non ce la fa e viene quindi sostituito da Gatti, apparso molto solido contro l’Inter, a fianco di Bremer e del rientrante Alex Sandro. Centrocampo a cinque come tradizione con Cuadrado e Kostic a spingere sulle fasce mentre Fagioli e Locatelli dovranno limitare i fantasisti laziali. Rabiot ed il solito Di Maria avranno il compito di fornire palle buone per Vlahovic, preferito all’ultimo minuto a Milik come terminale unico.
Milinkovic punge, Rabiot risponde
Partenza molto decisa della Lazio che mette grande pressione sulla difesa bianconera. La Juve è costretta ad arretrare e concede diversi calci d’angolo già dai primi minuti. Comunque il gran movimento dei padroni di casa non riesce a mettere a rischio la porta di Szczesny, chiamato solo ad una facile parata da un tiro dalla grande distanza di Cataldi. I bianconeri ogni tanto riescono a sganciarsi e si presentano dalle parti di Provedel. Buono il movimento che porta Rabiot al cross in piena area ma il francese alza troppo la parabola e Vlahovic non riesce ad arrivarci.
La Lazio si ribalta in avanti e prova ad approfittare della superiorità aerea per guadagnarsi il vantaggio. Non male i cross ma al Sergente Milinkovic-Savic manca la precisione. Il serbo manda alti due colpi di testa e poi prova a rifarsi cercando un’improbabile serpentina in piena area. Gran movimento ma, poco prima di poter tirare, arriva l’intervento disperato di Bremer. Primo quarto d’ora dominato in lungo e in largo dai padroni di casa, per l’entusiasmo dei 60000 dell’Olimpico, che si aspettano grandi cose dall’undici di Sarri.
La Juve prova a colpire in contropiede ma in una delle poche ripartenze arriva la prima tegola sui bianconeri: Vlahovic inciampa sul piede di Cataldi e la caviglia si torce. In campo lo staff medico ed il serbo riesce a rientrare in campo dopo un paio di minuti. Juve molto attendista che preferisce aspettare le mosse dei padroni di casa invece che inventare qualcosa. Pochi palloni buoni sia per Kostic che per Cuadrado, con le fasce chiuse bene dai terzini della Lazio. I padroni di casa, però, hanno grossi problemi a trovare spazi nella retroguardia ospite, le cui maglie sono estremamente fitte. Alla fine, però, Felipe Anderson riesce a trovare la penetrazione di Ciro Immobile: l’azzurro mette una mezza girata al volo sulla quale Szczesny ha un riflesso felino.
La Juve prova ad addormentare la partita ma la Lazio pressa bene, costringendo gli ospiti a lanci improbabili. Grande intensità in campo ma non molto spettacolo. Al 36’ bel movimento sulla destra con Felipe Anderson che la mette al limite per la botta di Immobile: intervento prodigioso di Fagioli. Neanche un minuto e la Lazio passa: spiovente in area piccola, Milinkovic-Savic si libera di Alex Sandro e, tutto solo, impallina Szczesny. Tripudio all’Olimpico ma la spinta del serbo sembra evidente. Il check del VAR raffredda un attimo l’entusiasmo prima della conferma che fa imbufalire la panchina bianconera.
La reazione della Juventus è veemente e nel giro di un paio di minuti vale il pari. Di Maria mette un perfido calcio d’angolo a rientrare sul quale si avventa Bremer. Bello il colpo di testa dell’ex torinista che si incunea tra Casale e Romagnoli ma Provedel si supera. Sulla respinta arriva Rabiot, prima di piede e poi quasi entrando in porta col pallone. Alla fine il portiere biancoceleste deve alzare bandiera bianca: è il gol dell’1-1. Partita ora bellissima, con la Lazio ansiosa di riportarsi avanti. Alla fine, nemmeno l’extra recupero concesso da Di Bello serve a sbloccare l’equilibrio. Si va negli spogliatoi sul pareggio.
Zaccagni per i tre punti
La Juve rientra in campo con un piglio diverso e prova a mettere in crisi la difesa laziale. Neanche un minuto e Rabiot prova ad alimentare Vlahovic, che nel primo tempo ha visto davvero pochi palloni usabili. Buono l’atteggiamento dei bianconeri che poco dopo ritrovano anche Di Maria, il cui lancio per il serbo è però impreciso. La Lazio ci mette qualche minuto per riprendersi ma poi riprende a macinare gioco. Gli ospiti sono quindi costretti ad arretrare, alternando fasi di stanca alla pressione.
La Juventus, però, subisce su una palla persa a centrocampo: azione stupenda di Felipe Anderson che mette un cross rasoterra che trova Luis Alberto. Invece di cercare la porta, lo spagnolo intuisce la presenza di Zaccagni e gli mette un tacco delizioso. L’azzurro non si lascia ripetere due volte l’invito e mette un destro al volo che si infila tra i guantoni di Szczesny e il palo lontano. Gol davvero splendido quello che vale il 2-1 per la Lazio.
La Juve è in confusione e viene di nuovo infilata: cross rasoterra di Milinkovic-Savic per la corsa di Zaccagni che evita l’uscita del portiere e la mette in fondo al sacco. La gioia dei tifosi laziali dura però solo pochi secondi: l’assistente ha infatti rilevato la posizione di fuorigioco del centrocampista, chiaramente oltre la linea dei difensori. Sospiro di sollievo per Landucci, che decide di cambiare tutto per evitare il tracollo. Gli ospiti cambiano modulo e danno il cambio a buona parte dell’attacco, apparso decisamente non in serata.
Gli spazi che si aprono nella difesa bianconera sono un invito a nozze per i padroni di casa che, però, non riescono ad approfittarne. Gran momento delle Aquile, che cercano a questo punto il colpo del ko. Sul rovesciamento di fronte, occasione per Vlahovic che colpisce bene di testa ma senza riuscire a trovare la porta. È l’ultima palla per il serbo, che esce dal campo con Locatelli e Kostic per l’ingresso di Milik, Paredes e Chiesa. Si passa quindi al 4-3-3 per un finale che si preannuncia infuocato. La Lazio risponde pochi minuti dopo con la prevista staffetta tra Immobile, che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe ed il guizzante Pedro.
I padroni di casa tirano un attimo il fiato e la Juve prova ad alzare il baricentro. Sull’ennesimo attacco della Lazio, intervento scomposto di Cuadrado, già ammonito: il pubblico rumoreggia ma, almeno secondo Di Bello, non è da giallo. Sarri pensa ad una contromisura: fuori Cataldi, dentro Vecino mentre Landucci toglie proprio il colombiano per gettare nella mischia Danilo. La Juventus, comunque, è più propositiva e grazie a qualche magia di Di Maria riesce pure a fornire palloni buoni agli avanti. Rabiot, però, non è molto preciso. Fase interessante per i bianconeri con una Lazio a corto di energie.
Chiesa, in particolare, è indemoniato e crea parecchi grattacapi alla difesa dei padroni di casa. La Juve, ora, è molto più pericolosa e va più volte vicino al gol, senza però riuscire a trovare la zampata buona per il pari. All’83’ grande azione dei bianconeri: Danilo per la corsa di Chiesa, bello il suo cross per la girata al volo di Fagioli. Il giovane bianconero non è preciso ma la Juve ora è davvero in palla. Finale convulso dove si gioca ad una porta sola fino ad oltre al 97’. La Lazio è in apnea ma riesce comunque a portare a casa tre punti pesantissimi.
Sarri: "Locatelli e Cuadrado da rosso"
Il tecnico laziale è soddisfatto dalla prestazione messa dai suoi. Ai microfoni di DAZN nel post partita si dice “orgoglioso dell’atteggiamento. La continuità trovata in allenamento sta venendo fuori in partita. La squadra gioca con più grinta, è sempre in partita”. Dopo aver giocato 70 minuti di alto livello, gli ultimi 20 minuti sono stati complicati ma tutti si sono impegnati. Sarri è particolarmente soddisfatto più del vedere gli attaccanti rientrare che delle loro giocate: “Il colpo ce l’hanno nel DNA, quindi fa più piacere vederli rientrare in difesa. Se hanno questa disponibilità, noi diventiamo un’altra squadra”. Sarri, però, non nasconde qualche rimostranza nei confronti dell’arbitro, che a suo dire avrebbe graziato due giocatori della Juventus. Sulla spinta di Milinkovic-Savic sul primo gol, le sue parole sono taglienti come rasoi: “La mia impressione è che poteva fischiare fallo ma in campo c’erano due ospiti. La Juventus doveva finire in 9: Locatelli era da rosso e Cuadrado era da espulsione anche lui”.
Sarri si dice soddisfatto dell’aver battuto tutte le grandi in campionato ma, secondo lui, il cammino non è ancora concluso: “Quest’anno a livello di campionato siamo stati continui, battute a vuoto in Europa. Poi se abbiamo aumentato la cilindrata mentale lo vedremo quando giocheremo ogni tre giorni”. La Lazio andava a mille ma, a sentire il tecnico biancoceleste, tenere alto il ritmo è stato il risultato del lavoro in settimana: “Il rischio quando giochi contro la Juve è quello di andare sotto ritmo, ti aspettano bassi, in certe zone puoi giocare tranquillo e rallentare. Ne abbiamo parlato in settimana, se abbassi i ritmi sulle palle riconquistate diventano pericolosissimi. Nel primo tempo siamo riusciti ad impedirgli di ripartire. Per 75 minuti l’abbiamo fatto bene, peggio nel finale”. Quando gli viene chiesto se la corsa al secondo posto sia chiusa, Sarri si schermisce: “I punti sembrano tanti ma ci sono ancora 27 punti in palio, non possiamo dare niente per scontato. Non è facile adesso, non era impossibile qualche settimana fa quando eravamo sotto”.
Il tabellino
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic-Savic, Cataldi (70’ Vecino), Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile (66’ Romero), Zaccagni (83’ Basic). A disposizione: Antonio, Basic, Maximiano, Adamonis, Gila, Romero, Radu, Pedro Rodriguez, Fares, Vecino, Lazzari, Patric, Pellegrini, Cancellieri. Allenatore: Maurizio Sarri
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro; Cuadrado (70’ Danilo), Fagioli (85’ Miretti), Locatelli (63’ Paredes), Rabiot, Kostic (63’ Chiesa); Vlahovic (64’ Milik), Di Maria. A disposizione: Bonucci, Pinsoglio, Rugani, Danilo, Miretti, Soule, Chiesa, Paredes, Milik. Allenatore: Massimiliano Allegri
Marcatori: 38’ Milinkovic-Savic (L), 42’ Rabiot (J), 53’ Zaccagni (L)
Ammoniti: 39’ Bonucci (J), 44’ Alex Sandro (J), 45+2’ Locatelli (J), 50’ Cuadrado (J), 85’ Milinkovic-Savic (L), 90+5’ Miretti (J)
Espulsi: -
Arbitro: Marco Di Bello
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.