Lazio obbligata a vincere dopo aver perso il secondo posto in classifica. Dopo la sconfitta per 2-0 contro il Milan, è la Juventus di Massimiliano Allegri la prima del gruppo “delle altre” dopo il Napoli campione d’Italia. Nelle ultime cinque due vittorie e tre sconfitte per gli uomini guidati da Maurizio Sarri. Classica disposizione tattica per i biancocelesti, con Provedel in porta; Hysaj e Lazzari sulle fasce con Casale e Romagnoli al centro della difesa. Marcos Antonio in mediana con Luis Alberto e Milinkovic-Savic ai suoi lati. Tridente offensivo composto dai soliti Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni.
Lecce sedicesimo in classifica con 31 punti e ancora invischiato nella lotta per non retrocedere. Nelle ultime cinque solo una vittoria per i giallorossi, quella dell’1-0 contro l’Udinese. Poi tre sconfitte – di cui l’ultima nello scontro salvezza contro il Verona – e un solo pareggio. Modulo speculare per Marco Baroni che sceglie Falcone in porta, difesa a quattro con Gendrey, Baschirotto, Umititi e Gallo. Blin e Oudin a supporto di Hjulmand in regia, con le vere novità in attacco: sono Banda e Colombo a fare compagnia a Strefezza.
Dopo tre vittorie e un pareggio, la Lazio ha perso le ultime due sfide di Serie A contro il Lecce. Tuttavia, delle otto sconfitte subite dai biancocelesti nei 31 match disputati finora contro la squadra salentina, soltanto una è arrivata all’Olimpico: quella per 1-2, del gennaio 2011. Nei quindici confronti di Serie A andati in scena all’“Olimpico” tra Lazio e Lecce, i biancocelesti sono rimasti a secco di gol soltanto in una sfida, quella del 30 aprile 1989, finita 0-0. Da allora ben 35 gol messi a segno nelle successive sfide, una media di 2,5 a partita. All’andata al “Via del Mare” finì 2-1 per i salentini, che ribaltarono il gol di Immobile grazie alle reti di Strefezza e Colombo.
Primo tempo
Parte aggressivo il Lecce che al 7’ ci prova dalla distanza. Banda controlla dopo un cambio di lato, non tenta l’uno contro uno ma vede Oudin al limite dell’area che di prima ci prova, palla alta sopra la traversa.
Lazio che è più confusionaria in avvio e Lecce più dentro la partita, è così che si possono riassumere i primi quindici minuti di questa partita. Padroni di casa mai effettivamente pericolosi, unico tentativo di Felipe Anderson respinto da Gallo.
La svolta può arrivare al 21’, cross di Banda, sulla respinta di Romagnoli, Blin arriva sul pallone ma viene messo giù abbastanza ingenuamente da Hysaj, l’arbitro Maresca ci pensa e indica il calcio di rigore. Sul dischetto di presenta Strefezza che apre troppo e la manda a lato. Lecce che spreca una grandissima opportunità di portarsi avanti, anche meritatamente.
La più classica regola del calcio – gol mangiato, gol subito – trova applicazione giusto undici minuti più tardi, quando Ciro Immobile realizza la rete del vantaggio biancoceleste. Azione lunga della Lazio, la palla dopo quasi un minuto di fraseggio finisce a Luis Alberto che imbuca per il bomber della nazionale che sull’uscita di Falcone lo trafigge. 1-0 per i padroni di casa che dopo aver rischiato di andare sotto ora si trovano avanti.
Al 43’ la Lazio va vicina al raddoppio. Umtiti perde palla in uscita, Luis Alberto serve Milinkovic-Savic che scarica incrociando, Falcone si salva con il piede ed evita di mandare la sua squadra al riposo con un doppio svantaggio.
Allo scadere del primo tempo, sulla sirena la pareggia il Lecce. Bellissima azione dei salentini: Hjulmand traccia bene allargando su Gendrey che serve Oudin che la controlla, la stoppa e chirurgicamente la mette all’angolino basso alle spalle di Provedel. Pareggio meritato degli ospiti per la voglia, la reazione al gol subito e al rigore sbagliato.
Si chiude dunque prima frazione, Lazio in vantaggio ma Lecce che parte meglio e spreca una ghiottissima occasione dagli undici metri con Strefezza. Quando sembrava finita Oudin la riprende e si va al riposo sull’1-1. In questo momento i padroni di casa restano terzi mentre il Lecce allunga a +5 dal diciottesimo posto occupato dallo Spezia.
Secondo tempo
La seconda frazione riparte con gli stessi ventidue in campo.
Il primo squillo della ripresa, come nel primo tempo, è degli ospiti e arriva al 49’. Banda riceve dal solito Hjulmand, prova a smarcarsi e nel rimpallo la sfera gli si alza, l’esterno non ci pensa due volte e colpisce di prima: palla forte ma centrale, Provedel respinge con i pugni e la difesa laziale si rifugia in angolo.
Due minuti più tardi però il Lecce la ribalta definitivamente. Luis Alberto la perde sulla pressione di Colombo, palla a Strefezza che chiede l’uno-due ma Oudin di prima la gira in porta e realizza la rete del sorpasso. Ottima partenza per i pugliesi che vanno meritatamente in vantaggio. Adesso la partita si fa bellissima.
Sul primo spunto di Pellegrini la palla finisce a Milinkovic-Savic che in spaccata colpisce verso la porta, provvidenziale Gallo in ripiegamento difensivo. Il leitmotiv del match ora è chiaro: la Lazio attacca, il Lecce si difende e riparte.
Quando mancano venti minuti alla fine della partita, è la Lazio, come da copione, a tenere il pallone e a cercare di raddrizzare la serata. Lecce ben organizzato e chiuso dietro, pronto a ripartire sfruttando la velocità di Ceesay e Di Francesco, subentrati da poco.
Miracoloso Falcone al 76’. Zaccagni serve Immobile dentro l’area che con una serie di finte disorienta e si porta a spasso la difesa salentina, tiro ad incrociare sul secondo palo e provvidenziale deviazione di piede dell’estremo difensore leccese che salva il risultato. Sugli sviluppi i biancocelesti recriminano per un contatto su Basic in area di rigore non fischiato dall’arbitro Maresca che ammonisce Sarri per le eccessive proteste.
All’88’ ci prova Pedro. Luis Alberto apre per Zaccagni, palla in mezzo respinta da Gallo che finisce allo spagnolo che si gira e colpisce forte verso la porta, parata sicura di Falcone che la tiene lì.
Ancora Pedro al 92’ che si vede dire di no solo dal palo. Angolo battuto corto da Luis Alberto, rapido scambio con Pellegrini, palla a Pedro che da fuori area se la sistema e colpisce a giro: Falcone battuto ma il legno nega la gioia del gol all’attaccante biancoceleste.
La pareggia la Lazio al 94’ con Milinkovic-Savic in maniera sporca, rocambolesca ma decisa. Pellegrini apre per Pedro, cross in mezzo, palla deviata da Romagnoli che finisce sulla testa del serbo che ribadisce in rete. Mancano due minuti, il finale sarà sicuramente da vivere e si preannuncia entusiasmante.
Erano sei, alla fine dopo sette minuti di recupero finisce 2-2 fra Lazio e Lecce. I pugliesi avevano pregustato una vittoria quasi decisiva in chiave salvezza; la Lazio evita una sconfitta che sarebbe stata pesantissima ma di fatto rimette tutto in gioco in chiave qualificazione Champions League.
Il tabellino
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Hysaj (68’ Pellegrini); Milinkovic-Savic, Marcos Antonio (73’ Basic), Luis Alberto; Felipe Anderson (58’ Pedro), Immobile, Zaccagni. All.: Sarri.
A disposizione: Maximiano, Adamonis, Gila, Marusic, Patric, Radu, Bertini, Fares, Gonzalez, Cancelleri.
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (77’ Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin, Hjulmand, Oudin (82’ Helgason); Strefezza (77’ Gonzalez), Colombo (68’ Ceesay), Banda (68’ Di Francesco). All.: Baroni.
A disposizione: Bleve, Brancolini, Ceccaroni, Pezzella, Pongracic, Tuia, Cassandro, Askildsen, Maleh, Voelkerling Persson.
Marcatori: Immobile (La), Oudin 47’ e 51’ (Le), Milinkovic-Savic (La).
Ammoniti: Lazzari (La), Banda (Le), Oudin (Le), Pellegrini (La), Falcone (Le), Milinkovic-Savic (La), Blin (Le), Gonzalez (Le).
Arbitro: Fabio Maresca di Napoli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.