Una settimana maledetta per chi ama i portieri leggendari. Due di loro l`ultimo volo l`hanno fatto quasi contemporaneamente. Il primo, qualche giorno fa, ci ha lasciato negli occhi l`eccezionalità del suo numero 8 sulla sua maglia gialla: l`ex nazionale olandese Jan Jongbloed, 82 anni, uscito di scena per colpa di una malattia; lui che fu il primo portiere al mondo a uscire di piede (e di testa) fuori dalla propria area di rigore. Insomma, un precursore. Destinato a entrare nella storia, al pari del secondo: il nostro Alberto Ginulfi, 81 anni, ex portiere della Roma (dal `62 al `75) che nell`Antologia del Calcio un capitolo se l`è assicurato grazie a un`impresa epica: parare un rigore a Pelé, uno che dal dischetto era, quasi, un cecchino.
Si dirà, ok anche a Sorrentino capitò di parare un rigore a CR7 e a Copparoni di neutralizzare un penalty di Maradona. Ma vuoi mettere la differenza? Ginulfi - che in carriere difese con onore anche la porta di Verona, Fiorentina e Cremonese - il suo momento di massima gloria lo visse però in quell`indimenticabile 3 marzo 1972 quando, durante un`amichevole della Magica con il Santos allo stadio Olimpico, riuscì a ipnotizzare dagli 11 metri O Rei, impresa mai compiuta da nessun altro portiere italiano.
L`attaccante brasiliano fu il primo a congratularsi con lui: «Mi lasciò la maglia e a fine partita mi invitò all`ambasciata brasiliana», ricordava fiero
Ginulfi. Che quella maglia l`ha sempre custodita gelosamente: «Maniche lunghe, scudetto ricamato e numeri attaccati col filo. Me l`hanno chiesta in tanti, ma è incedibile». Com`è incedibile il ricordo più bello di una vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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