I punti chiave
- 2’ – Haaland scalda i motori
- 5’ – Bernardo Silva sfiora l’incrocio
- 22’ – Pestone di Gundogan
- 26’ – Meno male che Onana c’è
- 35’ – Kevin de Bruyne non ce la fa
- 56’ – Dzeko out, tocca a Lukaku
- 59’ – Lautaro grazia Ederson
- 67’ – Il muro crolla, lo sfonda Rodri
- 70’ – Dimarco ad un niente dal pari
- 77’ – Onana si supera su Foden
- 88’ – Lukaku, cosa combini?
- 90+6’ – Ederson si supera su Gosens
Doveva essere lo scontro tra il calcio più bello, più ricco al mondo, la squadra per la quale i superlativi si sprecano fin troppo spesso e “quegli altri”, vittime sacrificali messe lì per far divertire i campionissimi. Quella che si è vista all’Ataturk Stadium, invece, è stata partita vera, vibrante, nervosa, avara di occasioni e di spettacolo tranne alcune, abbacinanti illuminazioni. Abbiamo pensato di raccontarvela attraverso i momenti chiave dell’incontro. Questo è il film di Manchester City-Inter.
2’ – Haaland scalda i motori
Squadre che partono contratte, pressando alto e cercando di inaridire da subito le fonti del gioco. La costruzione dal basso, in queste condizioni, è molto pericolosa e l’Inter se ne accorge subito. Palla persa sulla propria tre quarti, passaggio immediato per Kevin de Bruyne che alimenta la corsa di Erling Haaland. Bastoni ci mette un attimo di troppo a reagire ed il norvegese si trova a tu per tu con Andrè Onana. Per fortuna dei tifosi nerazzurri, la bordata terra-aria s’impenna troppo e sfiora la traversa. La bandierina era alzata ma che spavento.
5’ – Bernardo Silva sfiora l’incrocio
Quando gli Sky Blues si rovesciano in avanti, la retroguardia dell’Inter va in crisi e ha qualche problema di troppo nel ritrovare le misure. Sulla destra Bernardo Silva trova pochi spazi per combinare e pensa bene di far tutto da solo. Basta un minimo di spazio in più concesso da parte di Dimarco ed il lusitano prova ad inventarsi un maligno tiro a giro dal limite dell’area. Idea geniale, realizzazione un minimo imprecisa, con il pallone che sorvola di poco l’incrocio dei pali alla destra di Onana.
22’ – Pestone di Gundogan
Tanta intensità in campo, massima attenzione da parte dell’Inter che vale qualche pallone riconquistato. Marciniak non fischia praticamente niente e gli interventi si fanno più ruvidi. Il capitano del City Ilkay Gundogan esagera un po’ quando prova a riprendere il pallone dal solito Dimarco. Pestone clamoroso, ignorato dall’arbitro polacco, che almeno un giallo avrebbe potuto spenderlo. L’azzurro ci mette un minimo per rialzarsi ma non sembra aver subito conseguenze. Certo che se si dovesse continuare così, il rischio infortuni sale alle stelle.
26’ – Meno male che Onana c’è
Il Man City non è quello scintillante delle giornate migliori, il peso della finale lo sentono anche i campionissimi di Guardiola ma quando trovano un minimo di spazio i Citizens sanno rendersi pericolosi. Pallone riconquistato a centrocampo, Kevin de Bruyne ha un mezzo secondo di tempo e trova in qualche modo un passaggio sulla corsa di Haaland. Ancora una volta Acerbi è un paio di passi indietro e il norvegese, stavolta, prova il tiro a mezza altezza. Ottima idea ma Onana risponde da suo pari, prendendo la sfera mezza col ginocchio e mezza col guantone. Ennesimo intervento provvidenziale del portiere africano.
35’ – Kevin de Bruyne non ce la fa
Partita bloccata, certo non spettacolare che dopo poco più di mezz’ora perde uno dei protagonisti annunciati. Kevin de Bruyne era rimasto a terra dopo uno dei tanti interventi ruvidi di questo primo tempo ma sembrava in grado di poter continuare. Guardiola, però, non si era fidato da subito, mandando subito a scaldarsi il rimpiazzo di lusso Phil Foden. Il belga ci prova per qualche minuto ma dopo un tentativo d’accelerazione è costretto a gettare la spugna. Il talentino inglese di qualità ne ha da vendere ma KdB è tutta un’altra storia. Vedremo se l’Inter saprà approfittarne…
56’ – Dzeko out, tocca a Lukaku
Dal rientro dagli spogliatoi, in campo sembra esserci solo il Manchester City, che però sembra specchiarsi troppo, insistendo in un giro palla spesso innocuo. Quando l’Inter riconquista palla, invece, le verticalizzazioni sono pericolose, tanto da costringere i difensori inglesi a qualche scorrettezza di troppo. Marciniak ignora spesso e volentieri, con gli scontri che si fanno sempre più fisici. Certo non il gioco spettacolare che ci era stato promesso alla vigilia. A pagarne le conseguenze è Edin Dzeko, toccato duro e costretto al cambio. Come ampiamente previsto, è il momento di Romelu Lukaku, con l’ex Chelsea ansioso di mettere il marchio su questa finale.
59’ – Lautaro grazia Ederson
Anche i ricchi piangono, verrebbe da dire guardando come Akanji si addormenta nel controllo di un innocuo passaggio del suo portiere. Lautaro se ne accorge, glielo scippa e si presenta a tu per tu con Ederson. Al centro Lukaku è marcato ma poco più dietro c’è Brozovic liberissimo, che da quella posizione non avrebbe problemi a gonfiare la rete. L’argentino in questo caso pecca di egoismo e prova a battere il guardiameta brasiliano. Il nazionale verdeoro ci arriva, sventando l’occasione più clamorosa capitata finora all’Inter. La speranza, ovviamente, è che non si debba rimpiangerla al triplice fischio…
67’ – Il muro crolla, lo sfonda Rodri
L’Inter sembrava in grado di controllare senza troppi problemi le folate del Manchester City ma gli uomini di Inzaghi compiono l’errore di arretrare troppo il baricentro. Dopo che Bastoni aveva fatto un vero e proprio miracolo togliendo la palla dai piedi di Haaland proprio prima che battesse in porta, la muraglia nerazzurra è costretta ad alzare bandiera bianca. Azione insistita, avvolgente degli inglesi, sulla quale l’Inter non si scompone. Akanji trova Bernardo Silva che scarica dietro sull’accorrente Rodri: lo spagnolo intuisce uno spazio tra Calhanoglu e il palo lontano di Onana e mette un tiro delizioso, 1-0 Man City.
70’ – Dimarco ad un niente dal pari
La reazione dell’Inter arriva nel giro di un paio di minuti, in circostanze del tutto rocambolesche. Azione confusa, con un pallonetto strano di Dumfries che arriva in area dove Dimarco oscilla sul filo del fuorigioco. Invece di provare a stopparla e tirare in porta, il laterale s’inventa un colpo di testa volto a beffare l’uscita di Ederson. Il portiere brasiliano s’inarca e riesce a sfiorare la sfera quanto basta per farla stampare sulla traversa. Sulla ribattuta Dimarco ci prova ancora ma stavolta a dirgli di no è il compagno di squadra Lukaku. Inter sfortunatissima in questa occasione.
77’ – Onana si supera su Foden
L’Inter ci crede, cambia qualcosa e insiste per cercare almeno di trovare il pari che porterebbe ai supplementari. Con la squadra allungata gli spazi diventano invitanti e per sfortuna dei nerazzurri, il Man City ha qualità più che sufficiente per approfittarne. Passaggio filtrante interessante sul quale Phil Foden fa una mezza magia: si gira in un fazzoletto, lascia lì il difensore e va al duello rusticano con il portiere dell’Inter. Sembra un rigore in movimento ma il talento inglese mette un tiro indegno del suo sontuoso sinistro. Onana ringrazia sinceramente e sventa questa occasionissima. Guardiola a bordocampo è furibondo: chances come queste non puoi sprecarle.
88’ – Lukaku, cosa combini?
Girandola di cambi per Inzaghi che getta nella mischia tutti, da Gosens a Bellanova, da Mkhitaryan a D’Ambrosio. Paradossalmente, in uno dei pochi rovesciamenti di fronte dei nerazzurri, è proprio il tedesco a salire in cielo e spizzare la palla proprio dalle parti della persona più indicata per il compito. Romelu Lukaku non ha bisogno nemmeno di saltare; piedi piantati in terra, bel contatto ma non riesce ad angolare bene il colpo di testa. La sfera si stampa sul piede di Ederson, graziato in questo caso. Dopo gli errori al mondiale, ancora una volta impreciso in area piccola il belga.
90+6’ – Ederson si supera su Gosens
Nel finale succede di tutto, tra errori, furbate, qualche cartellino e l’assalto all’arma bianca dell’undici di Inzaghi, che ha il merito di crederci fino alla fine, rovesciandosi in avanti e provando in ogni modo a trovare almeno il pari. Il recupero scorre via tra recriminazioni e incidenti ma la Beneamata va davvero vicinissima al gol della speranza. Al sesto minuto di recupero calcio d’angolo per i nerazzurri, che salgono tutti, incluso Onana. La palla viene calciata corta e trova la testa di Robin Gosens, che s’inventa una parabola maligna proprio sotto la traversa.
Per sfortuna dei tifosi nerazzurri, Ederson è ancora attento e sventa l’ultima minaccia. Gioco, set, partita, l’ossessione è finita: la coppa dalle grandi orecchie arriva finalmente all’Etihad. La luna su Manchester, almeno stasera, è blu.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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