Messi ed Alvarez piegano il Canada: l’Argentina è la prima finalista di Copa America

Un gol per tempo bastano all'Argentina per battere nettamente un grintoso Canada e staccare il biglietto per la finalissima della Copa America. Prima rete in questa competizione per il capitano albiceleste

Fonte: Twitter (@CopaAmerica)
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Gli ottantamila arrivati al MetLife Stadium erano venuti per vedere un gol di Lionel Messi e, finalmente, sono stati accontentati. La prima rete della Pulga in questa Copa America chiude i conti di una semifinale a senso unico, che ha visto l’undici di Scaloni staccare il biglietto per la finalissima di domenica notte. La Selecciòn Albiceleste piega un coriaceo Canada con un gol per tempo, aprendo i conti al 22’ con Julian Alvarez e replicando il risultato della partita di apertura.

I nordamericani soffrono un po’ la mancanza dell’interista Buchanan, che ha subito un grave infortunio nei giorni scorsi ma trovano comunque il modo di rendersi più volte pericolosi. Sconfitta tutto sommato indolore quella del Canada mentre la Scaloneta può già pensare a preparare la finale, nella quale affronterà la vincente della sfida di mercoledì notte tra la Colombia e l’Uruguay di Marcelo Bielsa.

Le scelte di Scaloni

Nonostante manchino solo due partite prima della fine di questa Copa America, Lionel Scaloni decide di fare qualche rotazione per non spremere troppo la sua rosa prima della finalissima di domenica notte. Tre cambi rispetto all’undici titolare visto con l’Ecuador: nello specifico Montiel prenderà il posto di Molina sulla destra per contenere le sfuriate di Jonathan David.

Scaloni allenamento

Due cambi anche in avanti, dove Julián Álvarez e Ángel Di María prenderanno il posto di Lautaro Martínez e Nico González. Ancora più significativo il fatto che Scaloni decida di ricomporre la mediana che garantì alla Scaloneta il mondiale in Qatar: a centrocampo giocheranno infatti De Paul, Fernandez e Mac Allister.

Alvarez apre i conti

I primi minuti della prima semifinale di questa Copa America a stelle e strisce non sono certo quello che il pubblico del MetLife Stadium si aspettava. A partire meglio, infatti, è l’undici di Jesse Marsch, che ha dimostrato di aver imparato le lezioni dello 0-2 subito nella partita inaugurale del torneo. Il Canada è fisico, ben organizzato, attento tatticamente e pronto ad approfittare di ogni disattenzione dei rivali. Il pressing a tutto campo vale una verticalizzazione fulminea che al 4’ minuto mette Shaffelburg in posizione ideale per impegnare Martinez: per fortuna del Dibu, il tiro è deviato. L’Argentina ci mette qualche minuto di troppo prima di trovare il bandolo della difesa dei Canucks, più o meno fino all’11° minuto, quando Leo Messi si ricorda di essere un talento più unico che raro. Il suo è un rasoterra velenoso che sibila a pochissimo del palo della porta difesa da Crépeau ma è anche un messaggio chiarissimo: ogni errore vi costerà caro.

Non serve nemmeno aspettare troppo: marcature un po’ ariose da parte del Canada e Rodrigo De Paul si inventa un filtrante d’esterno sulla corsa di Julian Alvarez. L’avanti del Manchester City sgomita quanto basta per infilare il pallone tra le gambe di Crépeau e segnare la sua seconda rete in questa Copa America. Lo svantaggio non sembra scomporre più di tanto il Canada, che rimane fedele al piano partita pensato da Marsch. I nordamericani lottano su ogni pallone ma il divario in termini di tecnica è notevole. Al 33’ tocca a Di Maria prendere in contropiede la difesa canadese e provare a spizzare verso la porta: ottima idea, realizzazione non perfetta, visto che la sfera si spegne sul fondo.

Argentina Canada Alvarez Laryea
Fonte: Twitter (@Argentina)

Nel finale del primo tempo, il Canada diventa più aggressivo e cerca di rimanere con la palla al piede ma questo vuol dire concedere qualche spazio di troppo in difesa: Leo Messi ne approfitta al 44’ per far sibilare un tiro a pochi centimetri dal palo. La risposta arriva in pieno recupero quando nell’area piccola dell’Argentina spunta dal nulla Jonathan Davis: il portiere mette in angolo d’istinto ma è comunque un segnale preoccupante. Si va negli spogliatoi su un meritato 1-0 per la Scaloneta ma la partita rimane ancora apertissima.

Il timbro di Messi

Al rientro dagli spogliatoi nessun cambio né negli undici in campo né nel rispettivo atteggiamento verso questa semifinale. Argentina sorniona ma mai in grado di rispondere alla corsa e alla fisicità dei nordamericani, cui però manca concretezza nell’ultimo passaggio. Il Canada è decisamente sprecone al 48’, quando almeno quattro giocatori entrano in area e si scambiano più volte il pallone senza mai trovare il modo di impegnare Martinez. Decisamente più concreta l’Argentina, che passa al 50’ con il suo capitano: azione che si sviluppa sul fondo, passaggio a rientrare e rinvio suicida di Koné, che mette il pallone sui piedi di Enzo Fernandez. Tiro al volo un po’ troppo centrale ma dalle parti di Leo Messi che ringrazia e segna il suo primo gol in questa Copa America.

Marsch decide di inserire forze fresche sulle fasce: fuori Shaffelburg e Laryea, spazio a Millar e Ahmed. Se David è un po’ troppo impreciso, al 60’ un passaggio geniale mette Julian Alvarez a tu per tu con Crépeau: scelta non ideale quella dell’avanti del Man City, che la mette proprio tra i guantoni del portiere canadese. La situazione rischia di degenerare al 62’, quando il difensore del Porto Eustaquio stende con un calcione Tagliafico per evitare che si involi verso la porta: solo giallo, tra qualche polemica. Con il Canada rovesciato in avanti a caccia del gol della speranza, l’Argentina ha praterie immense e sfiora più volte il 3-1. La vera tegola arriva al 68’, quando Alphonso Davies, il miglior giocatore del Canada, è colpito duro e deve abbandonare il campo: al suo posto entra Osorio.

Argentina Canada Messi
Fonte: Twitter (@CopaAmerica)

Visto che l’Argentina è arretrata un po’ troppo, Scaloni pensa sia il momento giusto di rimescolare le carte e fa entrare Lautaro Martinez, Palacios e Nico Gonzales al posto di Mac Allister, Di Maria e Julian Alvarez. Ad undici minuti dal novantesimo, Koné tira una pallonata a Romero e si becca un giallo per il disturbo. All’88’ mezzo pasticcio della difesa argentina e pallone che arriva sui piedi del nuovo entrato Oluwaseyi: il Dibu Martinez si butta male ma riesce comunque a parare con i piedi. L’avanti di origini nigeriane sfiora la rete un minuto dopo quando incorna a fil di palo un bel cross ma la partita ha detto tutto quel che doveva dire. Ad East Rutherford finisce 2-0 per l’Argentina, che approda alla finalissima della Copa America 2024.

Argentina Canada Messi celebrazione
Fonte: Twitter (@CopaAmerica)

Il tabellino

ARGENTINA (4-4-2): Em. Martínez; Montiel (70’ Molina), Romero, Li. Martínez, Tagliafico (63’ Otamendi); De Paul; Fernández, Mac Allister (77’ Palacios), Di María (77’ Nico Gonzales); Messi, Álvarez (77’ La. Martinez). Allenatore: Lionel Scaloni.

CANADA (4-5-1); Crépeau; Johnston, Bombito, Cornelius, Davies (71’ Osorio), Eustaquio, Laryea (55’ Ahmed), Shaffelburg (55’ Millar), Koné, David (63’ Oluwaseyi); Larin. Allenatore: Jesse Marsch.

Marcatori: 22’ Alvarez (A), 50’ Messi (A)

Ammoniti: 32’ David (C), 62’ Eustaquio (C), 78’ Koné (C), 87’ Molina (A)

Espulsi: -

Arbitro: Piero Maza (Cile)

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